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Violenze a Capodanno in Piazza Duomo: Il racconto delle turiste belghe: “Eravamo intrappolati, ci palpeggiavano sotto i vestiti, sentivamo tutto”

Silvia Scurati: "Centinaia di ragazzi stranieri, immigrati, che inneggiavano all'odio e alla violenza nei confronti del nostro paese, integrarsi vuol dire innanzitutto amare e rispettare il paese in cui si vive"

Violenze a Capodanno in Piazza Duomo: Il racconto delle turiste belghe: “Eravamo intrappolati, ci palpeggiavano sotto i vestiti, sentivamo tutto”.

La notte di Capodanno, nella centrale Piazza Duomo di Milano, tradizionalmente un luogo di festa e celebrazione, si è trasformata in un incubo per un gruppo di giovani turisti belgi. Secondo quanto riferito da Laura Barbier, ventenne di Liegi, il suo gruppo di sei amici, composto da quattro ragazze e due ragazzi, è stato vittima di un’aggressione sessuale da parte di un folto gruppo di uomini. Il racconto, riportato da un quotidiano belga, ha scosso l’opinione pubblica e spinto le autorità italiane ad avviare accertamenti preliminari.

Il racconto dell’aggressione

L’episodio sarebbe avvenuto poco dopo la mezzanotte del 31 dicembre 2024, nei pressi dell’ingresso della Galleria Vittorio Emanuele II, a pochi passi dalla Piazza Duomo. Laura ha descritto il gruppo come circondato da un branco di 30-40 uomini, un numero tale da rendere impossibile qualsiasi tentativo di fuga. “Eravamo intrappolati e impotenti di fronte a una tale violenza. Ci tenevano le mani, mentre altri ci palpeggiavano sotto i vestiti e sopra. Nonostante giacche e sciarpe, sentivamo tutto,” ha raccontato Laura. Secondo la giovane, l’aggressione sarebbe durata circa dieci minuti, un tempo che nella confusione della folla è sembrato interminabile.

La ventenne ha aggiunto che il gruppo non è mai caduto a terra grazie all’enorme folla che rendeva difficile anche solo muoversi. Tuttavia, il trauma subito è stato notevole, lasciando i giovani sotto choc. “Quando siamo riusciti a liberarci, ci siamo diretti verso l’uscita della Galleria, in Piazza Scala, dove abbiamo raccontato l’accaduto a una poliziotta presente sul posto”, ha spiegato.

Confusione e mancanza di denunce immediate

Nonostante il gruppo abbia cercato assistenza sul posto, al momento non risultano segnalazioni ufficiali o richieste d’aiuto alle forze dell’ordine durante la notte del 31 dicembre.

Laura ha scelto di parlare pubblicamente attraverso i media belgi per far emergere la vicenda, spiegando: “Ho deciso di raccontare tutto perché sui quotidiani italiani di questi eventi non ci sono informazioni. Questa settimana presenteremo denuncia qui in Belgio”. Ha inoltre dichiarato la propria disponibilità a collaborare con le autorità italiane, nel caso venisse contattata per ulteriori accertamenti.

Le indagini in corso

A seguito delle dichiarazioni di Laura, la Procura di Milano ha aperto un’inchiesta preliminare per violenza sessuale. Gli investigatori della Squadra Mobile stanno lavorando per verificare i fatti e identificare i responsabili. Gli specialisti stanno analizzando le immagini delle numerose telecamere di sorveglianza installate in Piazza Duomo e nella Galleria Vittorio Emanuele II, nella speranza di ricostruire l’episodio con precisione.

Gli inquirenti contatteranno Laura Barbier per raccogliere una testimonianza dettagliata che possa aiutare a individuare l’esatta dinamica dell’aggressione e i luoghi specifici dove sarebbe avvenuto il fatto. Secondo le autorità, i dati forniti dalla ragazza saranno fondamentali per calibrare ulteriori verifiche, sia sulle immagini registrate, sia sui controlli effettuati quella notte.

Violenze a Capodanno in Piazza Duomo: Il racconto delle turiste belghe: "Eravamo intrappolati, ci palpeggiavano sotto i vestiti, sentivamo tutto"

La sicurezza in Piazza Duomo durante il Capodanno

La notte di Capodanno, l’area di Piazza Duomo era sotto stretta sorveglianza da parte di un imponente dispositivo di sicurezza messo in campo dalla Questura di Milano. Circa 200 tra agenti, carabinieri e finanzieri erano distribuiti in punti strategici della piazza e lungo i principali accessi, inclusi via Mengoni, via Marconi, e corso Vittorio Emanuele.

All’interno dell’area, erano presenti 46 investigatori in borghese per monitorare eventuali episodi di criminalità come furti o aggressioni, mentre altre squadre mobili erano pronte a intervenire in caso di necessità. Tuttavia, nonostante il dispositivo di sicurezza, l’aggressione descritta da Laura sembrerebbe essere avvenuta in una zona parzialmente coperta dalla folla e non visibile agli agenti.

Il dibattito pubblico e le reazioni delle Istituzioni

La vicenda ha suscitato un acceso dibattito pubblico, amplificato dalla rilancia delle dichiarazioni da parte dell’europarlamentare leghista Silvia Sardone. L’episodio è stato portato come esempio della necessità di intensificare i controlli e migliorare le misure di sicurezza nei grandi eventi pubblici.

Le vittime e il trauma psicologico

Laura e i suoi amici sono ancora profondamente segnati dall’esperienza vissuta. La giovane belga ha spiegato di aver chiesto supporto psicologico e di aver già fissato un appuntamento presso l’ospedale universitario di Liegi. “Siamo tutti ancora sotto choc. La sensazione di impotenza e il ricordo di quella notte ci perseguitano”, ha dichiarato.

La vicenda di Capodanno in Piazza Duomo pone interrogativi cruciali sulla gestione della sicurezza nei grandi eventi pubblici. Se da un lato l’imponente dispositivo di sorveglianza ha garantito il controllo di migliaia di persone e prevenuto episodi di criminalità più gravi, dall’altro emerge la difficoltà di monitorare ogni angolo in contesti di grande affollamento.

Le indagini in corso rappresentano un passo fondamentale per accertare i fatti e individuare eventuali responsabili. Nel frattempo, il caso ha già generato una profonda riflessione sulla necessità di migliorare le strategie di prevenzione e di garantire un ambiente sicuro per tutti, anche durante eventi di grande partecipazione. Resta ora da vedere se la denuncia formale di Laura e le analisi delle telecamere offriranno elementi decisivi per portare giustizia alle vittime e prevenire episodi simili in futuro.

Le critiche del Consigliere Regionale Silvia Scurati

“I gravissimi fatti avvenuti la notte di Capodanno a Milano – dichiara Scurati –  ricordano quanto già accaduto nel 2022, quest’anno un gruppo di ragazze belga ha denunciato di essere stati palpeggiati da un gruppo di ragazzi stranieri, ma non solo, abbiamo visto i video di centinaia di ragazzi stranieri, immigrati, che inneggiavano all’odio e alla violenza nei confronti del nostro paese, tutto questo nel silenzio assordante del Sindaco del PD milanese Beppe Sala, è altresì la dimostrazione del fallimento delle politiche dell’integrazione anche nei confronti dei ragazzi di seconda generazione, questa è una risposta concreta a chi vorrebbe regalare la cittadinanza facile attraverso lo Iou scholae e lo Iou soli, non è questa l’integrazione, integrarsi vuol dire innanzitutto amare e rispettare il paese in cui si vive”.

Rimpatriati due stranieri fermati a Capodanno a Milano

Intanto, con un volo speciale odierno disposto dal Viminale per il rimpatrio di immigrati irregolari, sono stati allontanati anche i due stranieri che erano stati fermati la notte di Capodanno in piazza Duomo a Milano e successivamente trattenuti nel CPR di via Corelli.

Alessandro Corbetta capogruppo della Lega in Regione Lombardia

“Ottima notizia il rimpatrio di due tunisini immigrati irregolari fermati la notte di Capodanno in Piazza Duomo a Milano, ora si individuino anche i restanti stranieri appartenenti alla folta banda colpevole dei disordini. Questa è la strada giusta da seguire per contrastare il fenomeno dei gruppi di stranieri, o singoli individui, dediti a danneggiare, spacciare, rapinare o violentare sul nostro territorio. Auspico che questa misura venga implementata su scala nazionale, rimpatriare ovvero remigrare tutti quegli stranieri irregolari che delinquono nel nostro Paese, o che deliberatamente non si vogliono integrare. Così come da tempo richiede la Lega andrebbe attuata anche una stretta sul rilascio delle cittadinanze di cui l’Italia è tra i primi Stati europei per numero di concessioni. Chi viene in Italia a lavorare e si integra alla nostra cultura è il benvenuto, diversamente è giusto allontanare queste persone dalle nostre Città e semplicemente riportarle nel loro Paese di origine, un concetto riassunto nel termine di remigrazione”.

Fabrizio Cecchetti, deputato della Lega e Segretario dell’Ufficio di Presidenza della Camera

I due stranieri identificati la notte di capodanno, poi trattenuti nel centro di permanenza e rimpatrio (CPR) di via Corelli e infine oggi rimpatriati dal Viminale se ne tornano a casa loro a tempo di record dopo che hanno dimostrato totale mancanza di rispetto nei confronti del nostro Paese. Si conferma così l’indiscutibile utilità dei CPR per liberare le nostre strade da soggetti ostili e pericolosi”.

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