Tragico incidente a Milano: muore un rider pachistano, indagini in corso per stabilire le responsabilità
Tragedia a Milano: un rider di 44 anni perde la vita in un incidente stradale all'incrocio tra via Cadore e via Comelico. Indagini in corso per chiarire la dinamica.
Tragico incidente a Milano: muore un rider pachistano, indagini in corso per stabilire le responsabilità.
Una nuova tragedia stradale scuote Milano: un ciclista di 44 anni, Muhammad Ashfaq, originario del Pakistan, ha perso la vita in un drammatico incidente avvenuto nella serata di lunedì 30 dicembre all’incrocio tra via Cadore e via Comelico, nella zona di Porta Romana. Ashfaq, rider per Glovo, è stato travolto da un’auto guidata da un uomo di 43 anni, con un impatto talmente violento che ogni tentativo di soccorso si è rivelato vano.
La dinamica dell’incidente
Secondo le prime ricostruzioni, l’incidente si è verificato poco dopo le 21:00. Muhammad Ashfaq stava percorrendo l’incrocio in bicicletta quando è stato investito dall’auto che arrivava da piazzale Libia e procedeva verso via Anfossi. L’intersezione è regolata da semafori, e gli agenti della polizia locale di Milano, coordinati dal comandante Gianluca Mirabelli, stanno cercando di ricostruire con esattezza quale dei due mezzi sia passato con il rosso.
Testimoni presenti sul luogo hanno riferito che l’automobilista potrebbe aver attraversato con il semaforo verde, ma le indagini sono ancora in corso. Il conducente dell’auto è stato sottoposto ai test per alcool e droga, risultati entrambi negativi.
Le conseguenze dello scontro
L’urto tra l’auto e il ciclista è stato devastante. Nonostante la bicicletta elettrica di Muhammad sia rimasta quasi intatta, il rider ha sbattuto violentemente la testa sull’asfalto, riportando una ferita letale. I sanitari del 118, intervenuti rapidamente sul luogo, lo hanno trasportato d’urgenza al pronto soccorso del Policlinico di Milano, dove però i medici non hanno potuto fare altro che constatarne il decesso al momento dell’arrivo.
Un bilancio tragico sulle strade di Milano
La morte di Muhammad Ashfaq rappresenta il secondo incidente mortale che coinvolge un rider nel 2024. Già a giugno, Adnan Qasim, un rider di 34 anni, aveva perso la vita in via Camaldoli, nel quartiere Ponte Lambro, travolto da un’auto mentre era in servizio. Questi tragici episodi sollevano interrogativi importanti sulla sicurezza stradale e sulle condizioni di lavoro dei ciclofattorini, spesso costretti a muoversi rapidamente nel traffico cittadino.
Con la morte di Ashfaq, il bilancio delle vittime della strada a Milano per il 2024 sale a 27. Un numero allarmante, che sottolinea la necessità di interventi urgenti per migliorare la sicurezza sulle strade della città, non solo per gli automobilisti, ma anche per i ciclisti e i pedoni.
Le indagini e le possibili conseguenze
Le autorità stanno vagliando tutte le ipotesi per determinare le responsabilità dell’incidente. La polizia locale ha acquisito le immagini delle telecamere di sorveglianza presenti nella zona e sta analizzando le testimonianze raccolte sul posto. L’obiettivo è capire chi dei due protagonisti dell’incidente abbia ignorato il segnale rosso del semaforo, causando la collisione fatale.
Per il conducente dell’auto, al momento, non ci sono accuse formali. Tuttavia, gli sviluppi delle indagini potrebbero portare all’apertura di un procedimento penale in caso venissero accertate eventuali negligenze o violazioni del codice della strada.
Una riflessione necessaria sulla sicurezza dei rider
Gli incidenti che coinvolgono i rider aprono un dibattito più ampio sulle condizioni di lavoro di questi lavoratori, che ogni giorno affrontano rischi significativi per garantire consegne rapide in città. Spesso, le tempistiche stringenti e la pressione per completare il maggior numero di ordini possibile spingono i rider a prendere rischi che li espongono a pericoli, specialmente in un contesto urbano come Milano, caratterizzato da un traffico intenso e da comportamenti talvolta imprevedibili degli utenti della strada.
In questo senso, è urgente che le istituzioni e le aziende del settore riflettano su soluzioni concrete per migliorare la sicurezza dei rider, attraverso iniziative come corsi di formazione sulla sicurezza stradale, maggiori tutele assicurative e la promozione di una cultura del rispetto reciproco tra tutti gli utenti della strada.
Un appello alla prudenza e alla responsabilità
La tragedia di Muhammad Ashfaq ci ricorda quanto sia fondamentale la prudenza e il rispetto delle regole quando si è alla guida di un mezzo. Ogni errore, ogni distrazione, può avere conseguenze irreparabili non solo per chi guida, ma anche per chi si trova sulla strada. In attesa di conoscere l’esito delle indagini, il pensiero va alla famiglia della vittima, privata di un padre e un lavoratore, e a tutti coloro che ogni giorno rischiano la vita sulle strade.
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