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Milano, sequestro da 3 milioni di euro al capo di un’associazione criminale legata al clan Mancuso

I Carabinieri del Comando Provinciale di Milano, su decreto del Tribunale – Sezione Misure di Prevenzione, hanno sequestrato beni riconducibili a un 50enne pluripregiudicato, detenuto e ritenuto a capo di un gruppo criminale attivo nel traffico di droga e reati fiscali.

Milano, sequestro da 3 milioni di euro al capo di un’associazione criminale legata al clan Mancuso.

I Carabinieri del Comando Provinciale di Milano hanno eseguito un decreto di sequestro finalizzato alla confisca emesso il 7 ottobre 2025 dal Tribunale di Milano – Sezione Autonoma Misure di Prevenzione, su proposta della Direzione Distrettuale Antimafia (DDA), nei confronti di un 50enne italiano pluripregiudicato, attualmente detenuto, ritenuto a capo di un’associazione criminale dedita al traffico di stupefacenti e a reati di natura fiscale, collegata al clan calabrese Mancuso di Limbadi (Vibo Valentia).

L’operazione è il risultato di una complessa indagine patrimoniale condotta dal Nucleo Investigativo dei Carabinieri di Milano e dalla Sezione di Polizia Giudiziaria presso la Procura, sviluppata nell’ambito dell’inchiesta “Old Irons”, coordinata dalla DDA di Milano.

L’indagine “Old Irons”, conclusa nel febbraio 2025, aveva già portato all’arresto di 12 soggetti italiani, accusati – a vario titolo – di associazione per delinquere finalizzata al traffico di droga, detenzione illegale di armi da fuoco, usura, ricettazione, falsità ideologica, emissione di fatture per operazioni inesistenti, intestazioni fittizie di beni, riciclaggio e autoriciclaggio.

Il gruppo criminale operava tra le province di Milano, Monza e Brianza e Vibo Valentia, con ramificazioni economiche e logistiche in Lombardia e Calabria.

Dalle indagini patrimoniali è emerso che il destinatario della misura reinvestiva i proventi illeciti, soprattutto quelli derivanti dal traffico di stupefacenti, in attività commerciali apparentemente lecite, intestandole a prestanome per dissimulare l’origine del denaro.

Le verifiche economico-finanziarie hanno evidenziato una notevole sproporzione tra i redditi dichiarati e il tenore di vita dell’indagato, oltre alla disponibilità effettiva di beni immobili, mobili e conti correnti riconducibili a lui e ai suoi collaboratori.

Nel dettaglio, i Carabinieri hanno proceduto al sequestro di:

  • 1 bar-tabaccheria,

  • 1 distributore di carburante con annesso autolavaggio,

  • conti correnti e depositi bancari,

  • 2 appartamenti,

  • 15 autorimesse,

  • 15 terreni edificabili,

  • 8 orologi di lusso,

per un valore complessivo stimato di circa 3 milioni di euro.

L’operazione rappresenta un ulteriore colpo al patrimonio economico delle organizzazioni criminali, confermando l’efficacia dell’azione di contrasto patrimoniale svolta dai Carabinieri e dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Milano contro i gruppi collegati alla criminalità organizzata calabrese.

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