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Milano, psicosi social a Quarto Oggiaro: linciato un innocente scambiato per il “rapinatore incappucciato”.

Un 24enne senzatetto aggredito dalla folla per una presunta somiglianza con un fantomatico criminale mai identificato. Solo due denunce reali, ma le fake news hanno alimentato una caccia all’uomo.

Milano, psicosi social a Quarto Oggiaro: linciato un innocente scambiato per il “rapinatore incappucciato”.

Un 24enne senzatetto aggredito dalla folla per una presunta somiglianza con un fantomatico criminale mai identificato. Solo due denunce reali, ma le fake news hanno alimentato una caccia all’uomo.

Milano – Un’ondata di panico, alimentata da voci incontrollate sui social, ha portato mercoledì 21 maggio a un episodio gravissimo: un ragazzo di 24 anni, senza fissa dimora e da pochi giorni in città, è stato linciato da una folla inferocita nel quartiere di Quarto Oggiaro, alla periferia nord di Milano. La sua “colpa”? Una presunta somiglianza con un fantomatico “rapinatore incappucciato” che da settimane sarebbe protagonista di aggressioni contro donne e bambini. Ma del cosiddetto “incappucciato” non c’è alcuna prova concreta, né un’indagine aperta a suo carico: solo due denunce in un mese e una lunga scia di messaggi virali, allarmismi e fake news.

Il linciaggio in pieno giorno

L’aggressione è avvenuta intorno alle 18.30 in via Federico De Roberto. Secondo quanto ricostruito, decine di persone avrebbero riconosciuto nel giovane un presunto “colpevole” sulla base di un identikit informale e vago diffuso in rete. Dopo essere stato insultato, il 24enne è stato rincorso, colpito con calci e pugni, e lasciato a terra sanguinante. Solo l’intervento della polizia del Commissariato Quarto Oggiaro ha evitato il peggio. Il ragazzo è stato trasportato in codice giallo all’ospedale Niguarda e dimesso con una prognosi di sette giorni.

Un’aggressione violenta e del tutto ingiustificata, come hanno poi confermato le autorità: il giovane, cittadino svizzero senza fissa dimora, era arrivato da pochissimo a Milano e non ha alcun legame con i fatti contestati.

Una psicosi alimentata dai social

Alla base del linciaggio c’è un clima di crescente tensione nel quartiere, esploso dopo due episodi distinti avvenuti tra l’8 e il 14 maggio: uno scippo ai danni di una signora e una rapina subita da un minorenne. Entrambe le denunce sono ora al vaglio degli investigatori, che tuttavia non hanno trovato elementi in comune sufficienti per attribuirli a un’unica persona, né prove dell’esistenza del presunto “incappucciato”.

Nonostante ciò, gruppi Facebook, chat di WhatsApp e video su TikTok hanno amplificato le paure, costruendo la figura di un “mostro” che avrebbe colpito ripetutamente nel quartiere. In alcuni casi, profili anonimi hanno diffuso fotografie e dati personali di presunti colpevoli, scatenando vere e proprie cacce all’uomo.

“In realtà, abbiamo ricevuto solo due denunce. Tutto il resto è stato costruito su voci non verificate”, ha dichiarato Fabio Galesi, assessore del Municipio 8. “Stiamo assistendo a una pericolosa deriva, con gruppi di cittadini che si sostituiscono alle forze dell’ordine e alimentano una caccia alle streghe a danno di persone totalmente innocenti”.

Altre vittime della paranoia

Il 24enne aggredito non è l’unica vittima della psicosi collettiva: nei giorni scorsi, un bidello della scuola di via Graf è stato accusato pubblicamente sui social di essere il misterioso aggressore. Alcuni residenti si sono addirittura appostati fuori dall’edificio scolastico, pronti ad agire.

In un altro episodio, alcuni agenti di polizia sono stati aggrediti davanti al commissariato per motivi futili, segno di un clima sempre più teso. “C’è chi si sente in diritto di farsi giustizia da solo”, ha commentato l’assessore Galesi. “È inaccettabile”.

Le istituzioni: “Fermiamo il panico”

“Le fake news hanno gonfiato numeri e amplificato paure”, ha dichiarato Giulia Pelucchi, presidente del Municipio 8. “Esprimiamo la nostra piena fiducia nelle forze dell’ordine e invitiamo i cittadini alla calma e a verificare sempre le informazioni prima di condividerle”.

Sul fronte politico, la Lega ha chiesto un rafforzamento della sicurezza. “Ringraziamo i cittadini per il loro presidio attivo del territorio”, ha detto il capogruppo in Comune Alessandro Verri. La consigliera di Municipio 8 Sabrina Geraci ha proposto la convocazione urgente di una commissione sicurezza e si è offerta di accompagnare personalmente i bambini a scuola.

Le indagini e il futuro del quartiere

La polizia ha acquisito i filmati delle telecamere di sorveglianza nella zona dell’aggressione e sta lavorando per identificare i responsabili del linciaggio. Uno dei partecipanti, un 31enne albanese, è stato denunciato per resistenza dopo aver tentato di colpire nuovamente il giovane ferito mentre veniva caricato sull’auto della polizia.

Nel frattempo, resta da chiarire se gli episodi denunciati all’inizio di maggio siano realmente collegati. Gli investigatori, guidati dal dirigente Luca Vincenzoni, non escludono che possano trattarsi di casi isolati, del tutto scollegati tra loro.

Quello che è certo è che, al momento, l’unico fatto concreto è l’ingiustificato pestaggio di un giovane innocente. E che la paura, quando alimentata da notizie false, può trasformarsi in violenza reale.

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