Milano, Lega esulta per lo sgombero del Leoncavallo: “Simbolo delle occupazioni abusive finalmente chiuso”.

Milano – Lo sgombero del centro sociale Leoncavallo, avvenuto nella mattinata del 21 agosto, continua a suscitare reazioni politiche. Dopo le dichiarazioni del ministro dell’Interno Matteo Piantedosi e del vicepremier Matteo Salvini, anche i rappresentanti locali della Lega hanno espresso soddisfazione per la fine dell’occupazione trentennale dello stabile di via Watteau.

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“È in atto lo sgombero del centro sociale Leoncavallo. Dopo anni e anni di occupazione abusiva, il simbolo delle occupazioni abusive di Milano è stato sgomberato, grazie alla Prefettura, al Ministero dell’Interno e soprattutto al Governo di centrodestra che ha posto fine a una situazione che durava da troppo tempo. Ora il Comune di Milano non assegni alcuno spazio agli occupanti abusivi. E un saluto alla sinistra che voleva organizzare qui la sua festa”, ha dichiarato Alessandro Verri, capogruppo della Lega in Consiglio Comunale a Milano.

Sulla stessa linea Andrea Poledrelli, coordinatore della Lega Giovani di Milano, che ha usato toni ancora più duri: “Cari compagni rossi, finalmente la pacchia è finita. Dopo 31 anni di occupazione abusiva, i compagni rossi vengono sgomberati dal Leoncavallo grazie al lavoro del ministro dell’Interno e del governo di centrodestra. Finalmente viene riportata la legalità nel quartiere, la legalità a Milano, e noi come Movimento Giovanile continueremo a battagliare finché non verrà chiuso ogni singolo centro sociale della città”.

Lo storico centro sociale, attivo dal 1994 in via Watteau, è stato sgomberato dopo oltre un centinaio di rinvii e una lunga battaglia legale. L’operazione si inserisce in una più ampia strategia del governo che, secondo il Viminale, punta a riaffermare il principio di “tolleranza zero” nei confronti delle occupazioni abusive.