Milano, furti nei negozi: la Polizia di Stato arresta quattro persone
I soggetti sono 3 donne ed un uomo, tutti di origine sudamericana.
Milano, furti nei negozi: la Polizia di Stato arresta quattro persone
La Polizia di Stato di Milano ha arrestato una cittadina cilena di 52 anni, due cittadine colombiane di 35 e 52 anni e un cittadino colombiano di 51 anni per furto aggravato in concorso.
Nel pomeriggio del 31 maggio, gli agenti della Squadra Mobile, a seguito di servizi intensificati per il contrasto dei reati predatori nelle zone del centro cittadino, intorno alle ore 16, in Corso Buenos Aires, hanno individuato un cittadino straniero che, con degli auricolari wireless, sembrava stesse parlando con qualcuno all’interno di un esercizio commerciale in quanto guardava spesso verso le corsie e, poco dopo, dallo stesso negozio, sono uscite tre donne.
Seguiti a distanza, i poliziotti hanno visto il gruppo entrare all’interno di un negozio d’abbigliamento per poi dividersi al fine di effettuare un giro perlustrativo dello store. Poco dopo, la cittadina cilena e la 35enne hanno distratto l’addetto alla sicurezza ponendogli diverse domande e, contemporaneamente, la 52enne colombiana ha acquistato un capo d’abbigliamento di poco prezzo al fine di distrarre anche la cassiera. Durante tali frangenti, l’uomo è riuscito a defilarsi e si è posizionato nelle immediate vicinanze dell’uscita ove, dopo essersi guardato intorno, ha afferrato uno smartphone, che era in carica su una scaffalatura e rivelatosi successivamente di proprietà dell’addetto alla vigilanza, per poi uscire velocemente dal negozio. Dopo alcuni cenni d’intesa, anche le donne hanno lasciato il negozio per poi raggiungere l’uomo.
I poliziotti, appostati a distanza, hanno visto tutte le fasi d’azione dei quattro, li hanno fermati in piazzale Bacone angolo via Paracelso e arrestati per furto aggravato in concorso. L’uomo, che indossava a tracolla un marsupio il cui interno era stato schermato artigianalmente con dei fogli di alluminio, è stato trovato in possesso del cellulare asportato pochi istanti prima mentre la 35enne ha tentato di disfarsi di un dispositivo a forma di uncino e di una calamita utilizzata per rimuovere le etichette antitaccheggio dalla merce.
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