Milano, 13enne accoltellato insieme al suo cane: ferito in una lite legata allo spaccio.
Il minorenne è stato aggredito in viale Vittorio Veneto da un presunto pusher. Ricoverato in gravi condizioni, è stato trasportato all’ospedale Fatebenefratelli da un 19enne, che ha cambiato più volte versione. Il cane è morto.
Milano, 13enne accoltellato insieme al suo cane: ferito in una lite legata allo spaccio.
Il minorenne è stato aggredito in viale Vittorio Veneto da un presunto pusher. Ricoverato in gravi condizioni, è stato trasportato all’ospedale Fatebenefratelli da un 19enne, che ha cambiato più volte versione. Il cane è morto.
Milano, viale Vittorio Veneto, venerdì 16 maggio, poco prima delle 15. È qui che si consuma una scena di violenza che lascia la città sotto shock: un ragazzino di 13 anni viene accoltellato, insieme al suo cane, al culmine di una lite che — secondo la prima ricostruzione — sarebbe legata a un tentativo di acquisto di droga. Il presunto aggressore è uno spacciatore ancora in fuga, mentre la vittima è ora ricoverata in rianimazione all’ospedale Fatebenefratelli. Con lui c’era anche un Rottweiler, trovato gravemente ferito e deceduto poco dopo in una clinica veterinaria.
A raccontare l’accaduto è stato un 19enne, italiano di origini egiziane residente a Peschiera Borromeo, che ha trasportato il 13enne al pronto soccorso a bordo di una Volkswagen Golf grigia insanguinata, con evidenti segni di collisioni e una ruota a terra. La sua versione, però, ha subito diverse modifiche nel giro di poche ore.
La corsa contro il tempo
L’auto arriva a tutta velocità in piazza Principessa Clotilde, supera i semafori rossi della circonvallazione interna e si ferma davanti all’ingresso dell’ospedale. Il 13enne, ferito gravemente al costato, scende dall’auto barcollando e si accascia a terra privo di sensi. Il suo cane lo segue, crollando pochi metri più in là.
Alcuni passanti assistono alla scena, chiamano immediatamente i soccorsi, ma i sanitari del 118 arrivano solo dopo che il ragazzo è già stato trasportato a braccio dentro il pronto soccorso. Viene stabilizzato in codice rosso e trasferito in terapia intensiva: la ferita al torace ha interessato il polmone, ma non è in pericolo di vita. Il cane, invece, non ce l’ha fatta: portato in taxi alla clinica veterinaria Sant’Angelo, è morto per le numerose ferite da taglio.
I dubbi sul soccorritore e il racconto che cambia
L’autista della Golf, identificato poco dopo dai carabinieri del Nucleo Radiomobile, ha inizialmente dichiarato di non conoscere la vittima. Ha raccontato di averlo visto in piazza Oberdan, sanguinante, e di aver deciso di soccorrerlo dopo aver notato tre uomini avvicinarsi minacciosamente. Ma dentro la sua auto, i militari hanno trovato elementi che mettono in discussione questa versione.
Sull’asfalto, vicino al veicolo, viene rinvenuto un tirapugni abbandonato. Nell’abitacolo ci sono una scarpa insanguinata, un manganello telescopico nel portaoggetti, e il fodero di un coltello. L’auto, segnata da ammaccature e chiazze di sangue, sembra essere stata teatro di una fuga precipitosa, forse anche di una lotta. A quel punto, il 19enne viene condotto in caserma: cambia versione, ammette di conoscere il 13enne e di essere stato con lui al momento dell’aggressione.
La lite con il pusher
La nuova ricostruzione fornita dal 19enne colloca l’aggressione in viale Vittorio Veneto, all’altezza del civico 16. Lui, il 13enne e un terzo ragazzo ancora non identificato si sarebbero diretti lì per acquistare della droga. Durante la trattativa con lo spacciatore, qualcosa sarebbe andato storto: sarebbe scoppiata una lite culminata con l’aggressione armata. Il pusher avrebbe estratto un coltello e colpito il minorenne e il suo cane, prima che i tre ragazzi riuscissero a fuggire in macchina verso l’ospedale.
Le testimonianze raccolte nella zona confermerebbero parte della scena: alcuni residenti hanno riferito di aver visto un’auto sfrecciare tra i Bastioni, urtare altre vetture e sgommare in mezzo alla strada. Un testimone ha raccontato che un ragazzo era appeso al finestrino e il cane, dall’interno dell’auto, tentava di morderlo: un quadro concitato, caotico, in linea con la dinamica di una fuga improvvisata.
Indagini in corso: caccia all’aggressore
Ora i carabinieri del Comando Provinciale di Milano stanno lavorando per chiarire ogni dettaglio. Le immagini delle telecamere di videosorveglianza della zona di Porta Venezia e di viale Vittorio Veneto sono al vaglio degli investigatori. Si cerca di identificare l’aggressore — descritto come uno spacciatore abituale della zona — e il terzo ragazzo presente al momento dei fatti, la cui identità resta sconosciuta.
L’inchiesta dovrà anche stabilire la reale natura del rapporto tra i protagonisti della vicenda, le responsabilità di ciascuno e, soprattutto, confermare la veridicità del racconto del 19enne, la cui iniziale reticenza ha già sollevato più di un sospetto. Non è escluso che nelle prossime ore possano esserci nuovi sviluppi, anche sul fronte penale.
Un dramma che interroga Milano
L’episodio ha riaperto in città il dibattito sulla presenza di minori nel mondo dello spaccio, sulla facilità di accesso alle sostanze stupefacenti e sull’escalation di violenza che sempre più spesso coinvolge giovanissimi. Il fatto che un 13enne si trovasse in una situazione del genere, armato soltanto della compagnia del suo cane, lascia una città intera attonita.
Mentre il giovane lotta per riprendersi in ospedale, Milano attende risposte. E giustizia.
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