A Inzago scoppia il caso del nuovo impianto rifiuti di Systema Ambiente. Pase (Lega): “Territorio sovraccarico, servono alternative. Si rispetti la convenzione del 2010”
Riccardo Pase (Lega) lancia un appello alla Città Metropolitana: “Inzago è già gravata da troppi impianti. Si rispetti la convenzione del 2010 e si valutino soluzioni alternative per tutelare i cittadini”.
Inzago, nuovo impianto di trattamento rifiuti: Pase (Lega) lancia l’allarme sul sovraccarico del territorio.
Milano, 19 giugno 2025 – Prosegue il dibattito attorno alla realizzazione di un nuovo impianto di trattamento rifiuti nel Comune di Inzago, in provincia di Milano. Il progetto, proposto da Systema Ambiente, prevede la costruzione del nuovo polo nell’area di Cascina Rendata, zona già segnata dalla presenza di impianti di recupero e stoccaggio rifiuti. La questione è approdata ieri in Commissione Ambiente del Consiglio Regionale lombardo, dove si è tenuta un’audizione ufficiale con i rappresentanti del Comune di Inzago e della Città Metropolitana di Milano.
Tra i principali oppositori alla proposta si è espresso con fermezza Riccardo Pase, vicepresidente della VI Commissione Ambiente e consigliere regionale della Lega. Pur riconoscendo la possibile utilità ambientale dell’impianto, Pase ha sollevato una serie di criticità riguardanti l’impatto territoriale e le implicazioni sociali per la comunità locale.
“Nessuno mette in discussione la funzione ambientale di un impianto di questo tipo – ha spiegato Pase – ma occorre valutare attentamente il contesto territoriale in cui verrebbe inserito. Inzago è già fortemente gravata dalla presenza di diversi impianti per il trattamento e lo stoccaggio dei rifiuti. A sottolinearlo è stato anche il sindaco Andrea Fumagalli, intervenuto durante l’audizione”.
Il nodo della convenzione del 2010
Uno degli aspetti più critici segnalati da Pase riguarda il mancato rispetto della convenzione del 2010, sottoscritta tra Systema Ambiente e l’Amministrazione Comunale di Inzago. Tale accordo prevedeva che l’area in questione, già impiegata come discarica, venisse riqualificata a fini ambientali, restituendola alla cittadinanza in una forma più sostenibile e fruibile. La proposta di costruire un nuovo impianto nella stessa area contrasterebbe dunque con quanto previsto da quell’intesa.
“C’è una questione di credibilità e rispetto degli impegni presi con la comunità – ha sottolineato Pase –. Dopo anni di sacrifici, i cittadini meritano di poter riappropriarsi di questi spazi e non di vederli nuovamente compromessi da nuove infrastrutture invasive”.
Appello a Città Metropolitana: “Valutare alternative”
Nel suo intervento, Pase ha rivolto un chiaro appello alla Città Metropolitana di Milano, affinché prenda in esame soluzioni alternative, allargando la riflessione al di là del singolo sito individuato da Systema Ambiente.
“Occorre una valutazione scrupolosa e trasparente, che coinvolga tutti gli attori istituzionali e tenga conto delle reali esigenze del territorio. Non si può continuare a chiedere sacrifici sempre alle stesse comunità – ha concluso –. Serve un approccio equo e responsabile, che metta al centro la salute e la qualità della vita dei cittadini”.
Il confronto resta dunque aperto e destinato a proseguire nei prossimi mesi, in un clima in cui ambiente, sviluppo sostenibile e diritti delle comunità locali si intrecciano in un equilibrio delicato.
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