Giornata nazionale dell’albero: la Lombardia celebra i suoi alberi monumentali, custodi di storia e identità
Un patrimonio verde unico che racconta il legame profondo tra uomo, natura e cultura
Giornata nazionale dell’albero: la Lombardia celebra i suoi alberi monumentali, custodi di storia e identità
In Lombardia, gli alberi monumentali non sono soltanto presenze silenziose del paesaggio: sono testimoni viventi di secoli di storia, simboli profondamente radicati nella nostra cultura e parte essenziale dell’identità regionale. In occasione della Giornata nazionale dell’albero, Regione Lombardia ha celebrato questo patrimonio verde straordinario con un convegno presso Palazzo Brera, sede dell’Orto Botanico, per ricordare quanto gli alberi rappresentino una risorsa da conoscere, proteggere e tramandare.
Gli alberi sono metafora della vita: crescono, cambiano, resistono, si rinnovano. Ed è proprio questa tensione costante tra radici e cielo, tra passato e futuro, a renderli una presenza imprescindibile del nostro paesaggio. Come ricorda un antico proverbio dei Nativi Americani: “Gli alberi sono le colonne del mondo; quando gli ultimi alberi saranno stati tagliati, il cielo cadrà sopra di noi.”
Alberi monumentali: giganti che raccontano la Lombardia
Dalle Alpi ai laghi, dalle città alle pianure, la Lombardia è punteggiata da esemplari straordinari:
-
faggi che dominano i pendii montani,
-
platani secolari affacciati sulle rive,
-
querce che proteggono antichi borghi,
-
olmi e tigli che segnano vecchie vie di campagna.
Ogni albero racconta la sua terra, la sua luce, il suo vento. Riconoscerli e fotografarli significa non solo celebrarne la bellezza, ma anche ascoltare il battito profondo del territorio lombardo.
Oggi sono 476 gli alberi riconosciuti come monumentali sul territorio regionale, secondo il censimento aggiornato a ottobre 2025. Un numero che conferma la Lombardia come seconda regione in Italia dopo il Friuli-Venezia Giulia. Un patrimonio diffuso in tutte le province, appartenente a 26 specie diverse, tra cui cedro, platano, farnia, cipresso, magnolia, faggio, abete e ginkgo.
Cosa rende monumentale un albero
La normativa individua come monumentale un albero che si distingua per maestosità o dimensioni eccezionali, pregio naturalistico, valore paesaggistico e rilevanza storico-culturale. Ogni riconoscimento è frutto di un accurato percorso tecnico e amministrativo che coinvolge Comuni, Regione Lombardia, Carabinieri Forestali e Ministero dell’Agricoltura. Una rete di tutela che negli anni ha permesso di salvaguardare esemplari di straordinario valore naturale e simbolico.
Per rendere questo patrimonio accessibile a un pubblico più ampio, Regione Lombardia presenta un volume dedicato agli alberi monumentali lombardi, con immagini e descrizioni che testimoniano l’incredibile varietà e ricchezza del paesaggio regionale—un paesaggio nato dall’equilibrio fra natura e attività umane.
Difendere questi giganti significa proteggere la vita, salvaguardare l’identità dei territori e assumersi una responsabilità concreta verso le generazioni future. La Regione conferma l’impegno nel promuovere conoscenza, tutela e valorizzazione del verde come parte integrante delle proprie politiche ambientali.
Custodi del tempo e della memoria
Gli alberi monumentali sono archivi viventi: hanno visto passare generazioni, mutare i paesaggi, cambiare i ritmi del lavoro nei campi. Alcuni sono nati prima dell’epoca moderna e continuano a vegliare su borghi, parchi e vie storiche. Prendersene cura significa prendersi cura della comunità stessa.
Sono giganti da ammirare e rispettare, presenze preziose che uniscono ecologia, cultura e spiritualità: vere e proprie colonne del mondo che sorreggono il legame inscindibile tra uomo e ambiente.
Riproduzione riservata © Copyright La Milano





