Assalto all’alba a Milano: banda fa esplodere un bancomat con il gas nella filiale Intesa Sanpaolo di Figino.
Il colpo è avvenuto intorno alle 5:30 di sabato 10 maggio. Nessun ferito né danni alle abitazioni vicine. Indagini in corso per identificare i responsabili.
Assalto all’alba a Milano: banda fa esplodere un bancomat con il gas nella filiale Intesa Sanpaolo di Figino.
Il colpo è avvenuto intorno alle 5:30 di sabato 10 maggio. Nessun ferito né danni alle abitazioni vicine. Indagini in corso per identificare i responsabili.
Milano – Un violento boato ha squarciato il silenzio del quartiere Figino, nella periferia ovest di Milano, nelle prime ore di sabato 10 maggio. Intorno alle 5:30 del mattino, una banda di ladri ha fatto esplodere con l’uso del gas lo sportello bancomat della filiale Intesa Sanpaolo di via Giovanni Battista Rasario. Un colpo fulmineo, organizzato nei minimi dettagli, che ha scatenato momenti di paura tra i residenti della zona, svegliati di soprassalto dalla deflagrazione.
Il modus operandi: saturazione con gas e detonazione
Secondo una prima ricostruzione fornita dagli investigatori, i malviventi – il cui numero non è ancora stato accertato – avrebbero agito approfittando del buio per introdursi nei pressi della filiale e saturare lo sportello bancomat con un gas ad alta infiammabilità. Dopo aver predisposto il dispositivo di accensione, hanno provocato una potente esplosione che ha distrutto completamente la macchina erogatrice di denaro. L’assalto è avvenuto al piano terra di un edificio di quattro piani, ma fortunatamente non ha causato danni strutturali né feriti.
A seguito della detonazione, sono divampate fiamme all’interno della filiale, richiedendo l’immediato intervento dei vigili del fuoco. Le squadre antincendio, arrivate rapidamente sul posto, hanno domato l’incendio e messo in sicurezza l’area, scongiurando il rischio di ulteriori danni o conseguenze per i residenti dello stabile e delle abitazioni circostanti. La zona è stata transennata per consentire i rilievi tecnici e l’avvio delle indagini.
Indagini in corso: al vaglio i filmati delle telecamere
Sul posto è giunta anche la polizia, che ha avviato le indagini per individuare i responsabili dell’assalto. Gli inquirenti stanno acquisendo le immagini delle telecamere di videosorveglianza della zona, comprese quelle di esercizi commerciali e abitazioni private, nella speranza di ottenere dettagli utili sull’identità dei rapinatori o sul mezzo utilizzato per la fuga. Preziose potrebbero rivelarsi anche le testimonianze dei numerosi residenti svegliati dal forte rumore e dalle fiamme, molti dei quali hanno immediatamente allertato le forze dell’ordine.
Nonostante la violenza dell’esplosione e l’incendio che ne è seguito, non si registrano danni agli appartamenti né feriti. Un sollievo per gli abitanti del quartiere Figino, che però restano scossi dall’accaduto. “Ho sentito un botto tremendo, pensavo fosse un terremoto”, racconta un residente. “Quando mi sono affacciato ho visto il fumo uscire dalla banca. Subito dopo sono arrivate le sirene”.
Un fenomeno in crescita
L’assalto di sabato mattina si inserisce nel solco di una preoccupante escalation di colpi ai bancomat con l’uso di esplosivi, una tecnica che negli ultimi anni si è diffusa in tutta Italia. La saturazione con gas, in particolare, è una modalità sempre più impiegata dai criminali per forzare gli sportelli automatici e accedere al contante, con azioni rapide e altamente distruttive.
Le indagini proseguono senza sosta. Al momento non è noto se la banda sia riuscita a sottrarre denaro né l’ammontare dell’eventuale bottino. Gli investigatori mantengono il massimo riserbo, ma non si esclude che si tratti di un gruppo specializzato, già responsabile di altri colpi analoghi.
Un quartiere in allarme
Milano si risveglia scossa da un episodio criminale che, pur non avendo provocato vittime, ha messo in allarme un intero quartiere. La rapidità e la violenza dell’assalto fanno pensare a un’azione pianificata da professionisti. Mentre le autorità cercano di fare luce sull’accaduto, resta la sensazione di vulnerabilità in una città dove, anche in periferia, il crimine organizzato riesce ancora a colpire con precisione e audacia.
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