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Operazione antidroga a Santo Stefano di Camastra: misure cautelari per quattro indagati

Arresti domiciliari per un 53enne e obbligo di dimora per altri tre soggetti: i Carabinieri smantellano una rete di spaccio tra Palermo e il comprensorio stefanese.

Operazione antidroga a Santo Stefano di Camastra: misure cautelari per quattro indagati.

Nei giorni scorsi i Carabinieri dell’Aliquota Operativa e Radiomobile della Compagnia di Santo Stefano di Camastrahanno dato esecuzione a un’ordinanza emessa dal GIP del Tribunale di Patti, dott. Andrea La Spada, su richiesta della locale Procura della Repubblica. Il provvedimento ha disposto gli arresti domiciliari per un 53enne e l’obbligo di dimora per altri tre individui di 20, 34 e 52 anni. Secondo quanto emerso, sul loro conto sono stati riconosciuti gravi indizi di colpevolezza per il reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.

Le indagini: una struttura organizzata al centro dell’attività illecita

L’inchiesta, condotta dai Carabinieri della Compagnia stefanese tra aprile e luglio 2024, ha permesso di ricostruire un quadro articolato grazie a attività tecniche, osservazioni, servizi di monitoraggio e riscontri investigativi, tutti coordinati dalla Procura di Patti. Gli accertamenti hanno portato alla luce un sodalizio criminale composto dai quattro indagati, capace di gestire una rete di distribuzione di cocaina e hashish nel territorio di Santo Stefano di Camastra.

Secondo quanto ricostruito, il 53enne — figura centrale del gruppo — avrebbe avuto un ruolo diretto nell’approvvigionamento della droga, recandosi insieme al 20enne a Palermo per acquistare le sostanze poi destinate allo spaccio. I Carabinieri sono riusciti a documentare diversi episodi di cessione dello stupefacente a consumatori locali e delle zone limitrofe, confermando la continuità dell’attività illecita.

Gli elementi raccolti hanno consentito all’Autorità giudiziaria di emettere misure cautelari mirate a interrompere l’operatività del gruppo.

La gravità degli indizi ha portato il GIP a ritenere necessarie le restrizioni per tutelare la collettività e impedire il proseguimento delle condotte contestate.

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