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Roncoferraro: Chiede la carità al parroco, e poi gli ruba il portafogli

È il caso di dire che… non c’è proprio più religione. E lo può affermare con amarezza proprio l’81enne parroco di Roncoferraro, vittima di un furto

Roncoferraro: Chiede la carità al parroco, e poi gli ruba il portafogli

Nella tarda mattinata del 29 gennaio, il curato sente suonare il campanello nella casa canonica. Apre la porta e si trova davanti un ragazzo  italiano, che gli chiede la carità.

L’animo buono del sacerdote fa il resto: una mano sulla coscienza, e l’altra al portafogli. Dopo aver cercato, ed a fatica estratto il portamonete che custodisce nella tasca dei pantaloni sotto la lunga tunica nera, il sacerdote consegna una banconota da 20 euro al povero indigente.

Mentre consegna la carità, suona il telefono cellulare al parroco. Ovviamente risponde al telefono, appoggiando il portafogli sul davanzale della canonica. Il giovane, nel frattempo, ringrazia e se ne va.

Al termine della telefonata, il parroco vorrebbe rimettere il portafogli nella tasca dei pantaloni, ma non lo trova più. Invoca tutti i Santi, in special modo Sant’Antonio.

Ma le invocazioni del Parroco non sono quelle invocazioni blasfeme che tutti noi potremmo pensare: c’è una preghiera particolare rivolta a Sant’Antonio di Padova, che si recita quando si perde qualcosa, ed in un passo essa recita “fammi trovare ciò che ho perso, così da mostrarmi la tua bontà“.

Ma il frate francescano portoghese, chiamato in causa ed invocato più volte, probabilmente avrà lanciato qualche messaggio di risposta al Parroco invocante, perché il portafogli…. non era stato affatto smarrito, ma era stato rubato dal giovane mendicante.

Carpire la buona fede di un prelato, specie anziano, ed impossessarsi del portafogli contenente poche banconote e molti documenti, è un atto sacrilego, oltre che un furto. La condanna divina sarà peggiore di quella penale.

Probabilmente il giovane elemosinante, impossessatosi furtivamente del portafogli del curato, avrà avuto grossi problemi di coscienza. Se coscienza possiede.

Fatto sta che probabilmente preso da un rimorso, ha pensato di far ritrovare il portafogli “smarrito”, o meglio volatilizzato, che veniva rinvenuto dal Parroco privo delle banconote al suo interno.

Le preghiere recitate dal Curato sono sicuramente servite a far redimere quel giovane che, anche se bisognoso, ha commesso moralmente uno dei peggiori reati.

Il Parroco, in cuor suo, avrà sicuramente invocato il perdono divino sull’autore materiale del gesto: non si può dire la stessa cosa per la Giustizia terrena.

I Carabinieri della Stazione di Roncoferraro, interessati dal Parroco per la spiacevole vicenda, hanno raccolto la denuncia e hanno avviato le indagini finalizzate all’individuazione del giovane autore del reato.

Per lui l’unico perdono sicuro sarà solo quello di Dio, non quello del Giudice Penale.

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