Porto Mantovano, sgominata la “banda delle farmacie”: 3 denunciati per furto pluriaggravato

La brillante operazione, avviata e conclusa in tempi record, ha visto la stretta collaborazione tra le forze dell’ordine locali e la cittadinanza, testimoniando il forte legame di fiducia e la profonda conoscenza del territorio da parte dell’Arma dei Carabinieri.

Tutto è partito dalla denuncia della titolare della Farmacia Gamba di Porto Mantovano, vittima di un furto nella mattinata del 5 agosto 2025. Poco dopo, la titolare di una farmacia di Mantova ha segnalato un episodio analogo, anch’esso avvenuto nella stessa mattinata.

Agli investigatori è apparso subito evidente il collegamento tra i due episodi: in entrambe le occasioni erano coinvolte due donne, con un modus operandi che indicava una banda specializzata in assalti a volto scoperto, mirati a prodotti di alto valore come cosmetici e parafarmaci non soggetti a prescrizione.

Il bottino complessivo, di circa 3.000 euro, ha spinto i Carabinieri a un’analisi approfondita delle immagini di videosorveglianza di entrambe le farmacie. Il confronto ha permesso di identificare con certezza le due donne e di raccogliere forti indizi di colpevolezza.

Parallelamente, il monitoraggio dei varchi elettronici e l’uso dei lettori di targhe hanno consentito di individuare un’autovettura sospetta riconducibile ai soggetti indagati. È emerso così il coinvolgimento di un terzo complice, un uomo con il ruolo di autista e palo.

Un passaggio chiave è stata la segnalazione dell’auto in provincia di Treviso, seguita da un rapido scambio informativo tra i Carabinieri di Mantova, Porto Mantovano e i colleghi trevigiani. L’auto è stata intercettata con a bordo una delle due donne, colta in flagranza durante un ulteriore reato. Questo ha permesso di identificare con certezza l’autista e interrompere l’attività della banda.

I tre sono stati deferiti all’Autorità Giudiziaria di Mantova per furto pluriaggravato in concorso. I Carabinieri di Porto Mantovano hanno inoltre proposto al Questore il divieto di ritorno nei comuni di Porto Mantovano e Mantova, evidenziando che i soggetti non avevano alcun legittimo motivo di permanenza sul territorio e vivevano esclusivamente dei proventi illeciti.