Tolentino: Scontro tra operai edili appartenenti a ditte concorrenti. 6 uomini arrestati in flagranza dai Carabinieri
La lite tra lavoratori di ditte concorrenti degenera in un violento regolamento di conti. La vittima principale ha riportato gravi lesioni. 3 uomini sono stati posti ai domiciliari
Tolentino: Scontro tra operai edili appartenenti a ditte concorrenti. 6 uomini arrestati in flagranza dai Carabinieri
Il 22 febbraio scorso, poco dopo le 13.00, in via Nazionale a Tolentino, 2 gruppi contrapposti di giovani di origine egiziana si sono contrapposti con colpi di mazze e sediate nelle immediate vicinanze di un bar.
L’immediato intervento dei militari del Nucleo Operativo e Radiomobile e della Stazione di Belforte del Chienti, ha permesso di fermare alcuni dei soggetti coinvolti nella rissa, fino all’arresto in flagranza di 6 uomini.
Le attività investigative compiute hanno poi consentito di ricostruire l’intera vicenda e di individuare quali autori della rissa alcuni operai edili appartenenti a ditte concorrenti e che la lite era legata proprio ad acredini maturate nel contesto professionale.
La notte successiva, intorno alle 01.00, il titolare di una delle due ditte, ha fatto rientro a casa sua a Tolentino, unitamente al fratello, che è sceso ad aprire la porta del garage, mentre egli parcheggiava l’auto.
A questo punto, i 2 uomini hanno visto arrivare una macchina di grossa cilindrata, che si è fermata in mezzo alla strada e dalla quale sono scesi repentinamente 3 soggetti, armati di grosse mazze in legno in uso nell’edilizia.
Il fratello del titolare di una delle due ditte ha fatto appena in tempo a entrare all’interno del garage, mentre quest’ultimo è stato colpito con delle mazze e scagliato al suolo.
È stato nuovamente colpito alle spalle dai 3 aggressori, ai quali è riuscito a sottrarsi grazie all’aiuto del congiunto, che lo ha aiutato a entrare in casa, richiudendo la porta con i 3 aggressori che hanno cercato invano di entrare all’interno dell’abitazione.
Non riuscendo nell’intento i 3 uomini, hanno danneggiato l’auto delle 2 vittime a colpi di spranga, per poi risalire sulla propria autovettura per fuggire.
La vittima, con un’evidente ferita lacero contusa alla testa, è stata trasportata al Pronto Soccorso dell’ospedale di Macerata, dove è stata dimessa con una prognosi superiore a 40 giorni, per trauma cranico, lesioni varie agli arti e al volto, oltre a una frattura del polso.
L’immediato intervento dei Carabinieri ha consentito di acquisire le prime informazioni utili a risalire all’identità degli aggressori, mediante le testimonianze acquisite e l’analisi delle immagini dei sistemi di videosorveglianza; tra i soggetti coinvolti vi era un 27enne egiziano identificato nel pomeriggio precedente nei pressi del luogo in cui era stata consumata la rissa tra i suoi connazionali, anch’egli operaio di una delle ditte rivali, residente a Macerata e con precedenti specifici.
La minuziosa analisi delle immagini e l’attività info-investigativa successivamente condotte dai militari del Norm e della Stazione di Tolentino, hanno consentito di identificare compiutamente anche gli altri 2 aggressori, un 36enne e un 29enne, parenti del primo e anch’essi operai edili residenti nella regione Lazio.

Il Pubblico Ministero della Procura della Repubblica di Macerata titolare del fascicolo, a fronte della gravità del fatto-reato e del pericolo di reiterazione di reati della stessa indole, raccolte le risultanze investigative prodotte, ha richiesto al Giudice per le Indagini Preliminari competente, l’emissione di una misura cautelare a carico degli indagati.
Nella mattinata del 29 marzo i militari del Norm e delle Stazioni di Tolentino, San Ginesio e Belforte del Chienti, con la collaborazione dei carabinieri di Guidonia Montecelio e della Compagnia di Macerata, hanno rintracciato in quei centri i 3 indagati, in esecuzione dell’ordinanza applicativa della misura cautelare degli arresti domiciliari con braccialetto elettronico, emessa dal G.I.P. presso il Tribunale di Macerata.
I 3 indagati dovranno rispondere di lesioni gravissime, porto di armi e danneggiamento aggravato e potranno esperire la loro difesa nelle prossime fasi procedimentali.
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