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Nuova “lista stupri” al liceo Vallisneri: dopo Roma, il caso arriva a Lucca.

La scritta con i nomi di due studentesse è apparsa nei bagni del liceo Vallisneri. La dirigente l’ha fatta rimuovere e ha avvisato la Polizia. Forte sconcerto nella scuola e ipotesi di emulazione dopo il caso del Giulio Cesare.

Nuova “lista stupri” al liceo Vallisneri: dopo Roma, il caso arriva a Lucca.

Nella mattinata odierna, nei bagni maschili del liceo scientifico Antonio Vallisneri di Lucca, è stato trovato un elenco contenente i nomi di due ragazze sotto l’intestazione “lista stupri”. Accanto compariva anche un simbolo fallico tracciato con un pennarello nero. La segnalazione è arrivata tempestivamente alla dirigente scolastica, che ha disposto la cancellazione immediata della scritta e ha avvisato la Polizia. Gli agenti della Questura di Lucca hanno avviato subito gli accertamenti per risalire agli autori del gesto, che al momento restano ignoti.

Un episodio che segue di pochi giorni il caso del Giulio Cesare a Roma

Ciò che più colpisce è la vicinanza temporale con l’episodio analogo avvenuto appena pochi giorni fa al liceo classico Giulio Cesare di Roma. In quell’occasione, nei bagni maschili dell’istituto capitolino, erano comparsi i nomi di otto ragazze e di un ragazzo sotto la medesima dicitura. La denuncia era stata resa pubblica dal collettivo studentesco Zero Alibi e aveva suscitato una vasta ondata di indignazione, arrivando fino al ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara, che aveva definito l’episodio “un fatto grave che va indagato e sanzionato duramente”. Anche la preside del Giulio Cesare aveva parlato di “ottusi graffiti vandalici”, invitando i docenti ad attivare nuove iniziative formative contro la violenza di genere.

L’ombra dell’emulazione

La somiglianza tra i due casi, sia nella dinamica sia nel linguaggio utilizzato, ha portato subito molti osservatori — dai docenti agli studenti, fino alle famiglie — a ipotizzare un episodio di emulazione. Anche al Vallisneri, come a Roma, la scritta è comparsa all’interno di una cornice che lasciava intuire l’intenzione di estendere l’elenco con ulteriori nomi. Fonti interne alla scuola lucchese riferiscono che l’episodio non è stato percepito come una “ragazzata”, bensì come un gesto inquietante da affrontare con serietà.

Le reazioni della scuola e degli studenti

L’impatto emotivo all’interno del liceo Vallisneri è stato immediato. La parete è stata ridipinta nel pomeriggio stesso, così da rimuovere ogni traccia della scritta, ma lo sconcerto tra gli studenti non si è dissolto con la vernice. Le rappresentanze studentesche hanno espresso un netto dissenso e hanno preso pubblicamente le distanze dal gesto, sottolineando come esso non rappresenti minimamente la comunità scolastica. Anche numerosi ragazzi e ragazze intervistati hanno definito l’accaduto una “stupida emulazione”, pur riconoscendo che non debba essere minimizzata.

Il punto di vista del personale scolastico

Antonio Mercuri, segretario della Flc Cgil di Lucca, ha commentato l’accaduto, osservando come il Vallisneri sia una scuola ampia, strutturata e fortemente impegnata sui temi dell’inclusione e dell’accoglienza, grazie anche al progetto “Liberamente” e ad altre iniziative trasversali. Proprio per questo, ha spiegato, la notizia ha colto di sorpresa il personale e le rappresentanze sindacali, che hanno immediatamente espresso solidarietà alla dirigente e messo a disposizione il proprio supporto.

Indagini in corso e responsabilità da chiarire

La Questura sta proseguendo gli accertamenti per individuare i responsabili e al momento non esclude alcuna ipotesi. Anche le autorità scolastiche hanno avviato un’indagine interna per ricostruire con precisione tempi, modalità e possibili testimoni dell’episodio.

Un fenomeno da non sottovalutare

La vicenda di Roma aveva già sollevato un ampio dibattito sulla violenza simbolica, sulla misoginia giovanile e sulle forme di sessualizzazione che possono emergere negli ambienti scolastici. L’apparizione di una nuova “lista stupri” a Lucca alimenta ulteriormente questo dibattito, mostrando come certi gesti possano diffondersi con una rapidità disarmante, sfruttando l’eco mediatica dei precedenti. Per molti, si tratta di un campanello d’allarme da ascoltare con attenzione, perché il confine tra provocazione, ironia malata e violenza simbolica può rivelarsi pericolosamente sottile, soprattutto in contesti frequentati da adolescenti.

Una comunità che reagisce

Nonostante lo shock, la reazione del Vallisneri è stata compatta e immediata. Studenti, docenti e dirigenti hanno ribadito che l’identità della scuola non coincide con gesti isolati e violenti, e che la comunità intende continuare a difendere un ambiente di rispetto. La cancellazione della scritta è stata solo il primo passo: ora l’attenzione è concentrata sull’educazione, sul dialogo e sul contrasto a ogni forma di cultura dello stupro, affinché episodi simili non trovino più terreno fertile.

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