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Sanità lombarda, via libera alla nuova figura dell’“assistente infermiere”. Spelzini (Lega): «Più qualità e sicurezza per i cittadini»

La Lombardia introduce la nuova figura dell’assistente infermiere per rafforzare l’assistenza territoriale, sostenere il personale sanitario e migliorare la qualità delle cure a favore dei cittadini più fragili.

Sanità lombarda, via libera alla nuova figura dell’“assistente infermiere”. Spelzini (Lega): «Più qualità e sicurezza per i cittadini»

Milano, 18 novembre – La sanità lombarda si prepara a introdurre una nuova figura professionale con l’obiettivo di rafforzare la rete assistenziale e sostenere il personale infermieristico. Il Consiglio Regionale della Lombardia ha infatti approvato la Proposta di Risoluzione dedicata alla definizione dell’“assistente infermiere”, un ruolo pensato per rispondere a esigenze crescenti legate all’invecchiamento della popolazione, alla gestione delle cronicità e al potenziamento dell’assistenza territoriale.

A illustrare i contenuti del provvedimento è la consigliera regionale Gigliola Spelzini (Lega), componente della Commissione Sanità:
«Si tratta di una nuova figura che entra a far parte del nostro sistema sanitario e sociosanitario – spiega – e nasce per dare risposte concrete a bisogni reali, come l’aumento dei pazienti fragili, la necessità di percorsi di cura continuativi e il supporto agli infermieri nelle attività quotidiane. L’obiettivo è migliorare la qualità dell’assistenza e la presa in carico dei cittadini, soprattutto i più vulnerabili».

Valorizzare gli infermieri e offrire crescita professionale agli OSS

Spelzini tiene a chiarire che l’introduzione dell’assistente infermiere non rappresenta in alcun modo una riduzione o un ridimensionamento del ruolo degli infermieri, anzi:
«L’intento – sottolinea – è quello di valorizzarne le competenze, liberando tempo e risorse per le attività più complesse e specialistiche. Gli infermieri sono e restano una colonna portante del nostro sistema sanitario. Questa nuova figura li affiancherà, permettendo una migliore distribuzione dei carichi di lavoro».

Parallelamente, il progetto apre nuove opportunità anche per gli operatori sociosanitari (OSS). La proposta prevede infatti percorsi per l’acquisizione di competenze avanzate, con la possibilità di contribuire in maniera più diretta ai processi di cura:
«È un’opportunità di crescita – aggiunge Spelzini – che dà prospettive concrete a tante professionalità già attive nelle strutture lombarde. Un investimento sulle persone, oltre che sui servizi».

Monitoraggio annuale e valutazione dell’impatto

Uno degli aspetti fondamentali della risoluzione è l’attenzione al monitoraggio della nuova figura. La norma prevede una relazione annuale alla Commissione Sanità del Consiglio Regionale, che consentirà di valutare costantemente l’efficacia dell’assistente infermiere e l’impatto sulle strutture territoriali e ospedaliere.

«È essenziale – ribadisce Spelzini – verificare ogni anno il funzionamento di questa figura, capire come incide sull’organizzazione e sui percorsi di cura, e intervenire rapidamente in caso di criticità. Solo così possiamo garantire qualità, sicurezza e un’evoluzione coerente con i bisogni del sistema».

Un risultato frutto della collaborazione istituzionale

Per la consigliera regionale, la nascita dell’assistente infermiere rappresenta anche un importante esempio di collaborazione politica e istituzionale:
«Questo lavoro – conclude – è un segno tangibile della capacità delle forze politiche di collaborare per il bene della comunità. La priorità è sempre la salute dei cittadini lombardi e questo provvedimento va esattamente in questa direzione».

L’introduzione dell’assistente infermiere segna dunque un nuovo passo nella riorganizzazione del sistema sanitario regionale, con lo scopo di rendere l’assistenza più efficiente, moderna e vicina ai bisogni della popolazione. Una sfida strategica per una Lombardia che guarda al futuro della sanità con l’obiettivo di garantire sempre più qualità, sicurezza e continuità nelle cure.

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