Parco dell’Adamello: confronto acceso tra Caparini e Comazzi sulla riperimetrazione del Parco
Scontro tra Caparini e Comazzi sulla riperimetrazione del Parco dell'Adamello: tra tutela ambientale e sviluppo sostenibile, le comunità locali chiedono ascolto.
Parco dell’Adamello: confronto acceso tra Caparini e Comazzi sulla riperimetrazione del Parco.
Milano, 16 maggio 2025 – “Botta e risposta” tra Davide Caparini, Presidente della Commissione Bilancio al Pirellone, e Gianluca Comazzi, assessore al Territorio e Sistemi verdi di Regione Lombardia, sul futuro del Parco dell’Adamello. Al centro del dibattito, la possibile riperimetrazione dell’area protetta, tema che ha sollevato preoccupazioni tra le comunità locali e gli ambientalisti.
In una nota diffusa oggi, Caparini ha replicato alle recenti dichiarazioni di Comazzi, sottolineando come le proposte di modifica dei confini del Parco non siano dettate da logiche speculative, ma dalla necessità di garantire una maggiore vivibilità e sostenibilità per le popolazioni montane.
“Abbiamo letto le dichiarazioni dell’assessore Comazzi sul Parco dell’Adamello. Le condividiamo nel principio – il Parco è un patrimonio da tutelare e valorizzare – ma riteniamo che alcune sue affermazioni non tengano conto della realtà concreta che vivono ogni giorno le comunità locali”, ha dichiarato Caparini.
“È evidente che l’assessore, che stimiamo e con cui condividiamo molte battaglie, sia stato probabilmente mal informato dai suoi uffici. La proposta di riperimetrazione del Parco non nasce da pulsioni speculative o da logiche di ‘svendita’, ma dalla volontà di restituire margini di vivibilità e sviluppo sostenibile a chi sulle montagne ci vive, ci lavora e le cura. I sindaci della Valle, gli agricoltori, gli allevatori, gli artigiani, i piccoli imprenditori: tutti chiedono regole che permettano di lavorare con dignità e responsabilità, senza vincoli amministrativi che spesso si traducono in abbandono del territorio. Nessuno chiede colate di cemento, ma semplificazione e buon senso.”
Caparini ha poi invitato Comazzi a visitare personalmente la Valle Camonica per toccare con mano la realtà del territorio e confrontarsi direttamente con i suoi abitanti: “Invitiamo quindi l’assessore Comazzi a venire personalmente in Valle Camonica, a incontrare gli amministratori locali e a vedere con i propri occhi la situazione. Le montagne non si amministrano da Milano. I Camuni non sono panda che devono vivere nelle riserve per essere tutelati. Con quell’adorabile orsetto abbiamo solo in comune il fatto che se non ci lasciano vivere le nostre montagne rischieremo l’estinzione.”
Il consigliere regionale ha quindi sottolineato l’importanza di trovare un equilibrio tra tutela ambientale e sviluppo sostenibile, ribadendo la necessità di ascoltare le comunità locali e di adottare un approccio meno ideologico e più pragmatico nella gestione delle aree protette.
Ad intervenire anche Giovan Battista Bernardi, Assessore al Parco dell’Adamello per la Comunità Montana di Valle Camonica: “Accolgo pienamente le parole del Consigliere Caparini e mi unisco al suo invito all’Assessore Comazzi: venga in Valle Camonica, incontriamo insieme chi vive e lavora in queste montagne e ascoltiamo le loro voci”. “Siamo pronti al confronto – conclude Bernardi – con la massima trasparenza e senza pregiudizi ideologici. La montagna ha bisogno di essere vissuta, non musealizzata. E il nostro obiettivo è garantire un equilibrio tra tutela ambientale e sviluppo sostenibile, per evitare che i nostri giovani siano costretti a emigrare altrove.”
Da parte sua, Comazzi ha difeso l’importanza della tutela del Parco dell’Adamello, ricordando come la Regione Lombardia abbia investito oltre 8 milioni di euro dal 2018 per la sua gestione e valorizzazione. L’assessore ha sottolineato che le aree protette rappresentano un patrimonio straordinario di biodiversità, paesaggi e valori storici, e che ogni decisione sui loro confini deve essere presa con grande attenzione e consenso.
“Il Parco è un patrimonio straordinario, tutelato anche a livello europeo, che custodisce biodiversità, paesaggi e valori storici. Regione Lombardia ha investito oltre 8 milioni di euro, dal 2018, per sostenerne la gestione e la valorizzazione. Non possiamo permettere che venga messo in discussione senza motivazioni tecniche fondate e senza un ampio consenso da parte delle comunità locali”, ha dichiarato Comazzi.
L’assessore ha poi ribadito l’impegno della Regione Lombardia a raggiungere l’obiettivo del 30% di superficie regionale protetta, in linea con la Strategia europea per la biodiversità al 2030. “Ogni scelta sul futuro delle aree protette deve tener conto di questa prospettiva, e di un equilibrio tra tutela e sviluppo”, ha concluso Comazzi.
Il confronto tra Caparini e Comazzi mette in luce le diverse sensibilità politiche e territoriali che ruotano attorno alla gestione del Parco dell’Adamello, un’area di straordinaria importanza naturalistica e culturale che richiede un delicato equilibrio tra conservazione e sviluppo economico.
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