Lombardia, via libera alla nuova legge contro la povertà sanitaria: “Trasformare lo spreco in risorsa”
La Lombardia approva la legge sul recupero dei farmaci inutilizzati: un modello innovativo per ridurre gli sprechi, sostenere le famiglie fragili e rafforzare il ruolo sociale delle farmacie.
Lombardia, via libera alla nuova legge contro la povertà sanitaria: “Trasformare lo spreco in risorsa”.
Il Consiglio Regionale della Lombardia ha approvato una nuova legge che punta a contrastare in modo concreto la povertà sanitaria, un fenomeno in crescita che colpisce anziani soli, famiglie fragili e cittadini che, anche temporaneamente, non riescono a sostenere le spese per farmaci e dispositivi sanitari essenziali.
A illustrare la portata del provvedimento è stata la consigliera regionale della Lega Gigliola Spelzini, intervenuta in aula per sottolineare l’importanza di una riforma che si fonda su un principio semplice e di buon senso: recuperare i medicinali ancora validi ma invenduti o non utilizzati, evitando inutili sprechi e reimmettendoli nel circuito della solidarietà territoriale.
Una legge che rende operativa la normativa nazionale
La nuova legge regionale colma un vuoto operativo, rendendo finalmente applicabile in Lombardia una normativa nazionale già esistente ma mai strutturata su scala locale. Il cuore del provvedimento riguarda la creazione di un sistema chiaro, tracciabile e sicuro per il recupero e la donazione di medicinali e presidi sanitari ancora utilizzabili, che altrimenti finirebbero tra i rifiuti speciali da smaltire, con costi economici ed ambientali significativi.
La donazione sarà possibile solo dopo un rigoroso processo di verifica, con standard definiti su conservazione, sicurezza e tracciabilità, così da tutelare sia i cittadini che gli operatori sanitari coinvolti.
Spelzini: “Un aiuto concreto alle famiglie, senza gravare sul sistema pubblico”
Durante il dibattito, Spelzini ha spiegato come il provvedimento rappresenti un’azione tangibile per rispondere ai bisogni delle fasce più fragili della popolazione:
“Il recupero regolamentato dei medicinali è un modo concreto per rispondere alle necessità di anziani soli, famiglie in difficoltà, persone che attraversano momenti di fragilità, ed è anche un atto di responsabilità economica, etica e ambientale.”
Il modello delineato permette infatti di offrire un sostegno reale senza aggravare la spesa sanitaria pubblica: le farmacie diventano un nodo centrale di questa rete solidale, rafforzando il proprio ruolo come presidi territoriali di prossimità.
Una rete virtuosa tra farmacie, associazioni e enti del volontariato
La legge valorizza inoltre la collaborazione tra diverse realtà del territorio: farmacie, associazioni di volontariato, enti del Terzo Settore e strutture sanitarie. Tutti saranno coinvolti nella raccolta, catalogazione e consegna dei medicinali recuperati, attraverso procedure standardizzate e supervisionate.
È un sistema che promuove la solidarietà “dal basso”, costruita sulla partecipazione attiva di cittadini e operatori, in cui la comunità stessa contribuisce a sostenere i propri membri più vulnerabili.
Uno spreco che diventa risorsa
Con questa legge, la Lombardia si allinea a un modello circolare che evita sprechi e valorizza il riutilizzo etico dei farmaci, inserendosi in un orizzonte più ampio di sostenibilità sociale e ambientale.
Spelzini ha concluso sottolineando il valore culturale e sociale del provvedimento:
“Questa legge trasforma uno spreco in una risorsa. Rafforza la rete di solidarietà locale e offre risposte sicure e tracciabili a chi vive situazioni di fragilità. È un segnale concreto di attenzione verso chi ha più bisogno.”
Un passo avanti per la tutela della salute pubblica
In un contesto in cui l’aumento del costo della vita incide anche sull’accesso alle cure, il provvedimento lombardo rappresenta un passo avanti per garantire equità, prevenire diseguaglianze e redistribuire in modo intelligente risorse che altrimenti andrebbero perse.
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