La Lombardia approva la prima legge per bande, cori e fanfare: un riconoscimento alle radici culturali del territorio
Approvata all’unanimità la prima legge lombarda che riconosce, tutela e finanzia bande musicali, cori, fanfare e gruppi folk: un patrimonio culturale da trasmettere alle nuove generazioni.
La Lombardia approva la prima legge per bande, cori e fanfare: un riconoscimento alle radici culturali del territorio
Milano, 15 aprile 2025 – Una giornata storica per la cultura e le tradizioni popolari lombarde: il Consiglio Regionale della Lombardia ha approvato all’unanimità la prima legge regionale per la valorizzazione, promozione e tutela delle bande musicali, delle fanfare, dei cori e dei gruppi folk. Un provvedimento che segna un importante passo avanti nel riconoscimento istituzionale di realtà che, da secoli, rappresentano l’anima musicale e sociale del territorio.
Una legge che nasce dal cuore della comunità
Grande la soddisfazione espressa dalla consigliera Gigliola Spelzini, prima firmataria e promotrice della legge, nonché musicista da sempre attiva nel panorama locale. Spelzini, originaria dell’Alto Lario, suona il sassofono fin da ragazza nel corpo musicale “Tre Pievi” di Sorico e nella Fanfara Alpina Alto Lario “Cavalier Mariano Stella”. Ed è proprio al maestro Mariano Stella, alpino, musicista e sindaco di Pianello del Lario, che la consigliera ha voluto dedicare un pensiero commosso:
“Un uomo che ha legato la sua vita alla musica e alla comunità – ha detto – dimostrando quanto forte possa essere il legame tra la tradizione musicale e l’impegno civico”.
Una norma che riconosce valore culturale e sociale
Nel suo intervento in aula, Spelzini ha sottolineato l’importanza della legge non solo come strumento di sostegno finanziario, ma soprattutto come atto di riconoscimento culturale verso quelle realtà che, con passione e spirito di servizio, custodiscono la memoria collettiva della Lombardia.
“Bande, cori e fanfare non sono semplici gruppi musicali – ha spiegato – ma autentici presìdi di coesione sociale, storia condivisa e identità popolare. In tanti piccoli comuni rappresentano l’unico punto di riferimento aggregativo, luoghi in cui si cresce, si impara il valore del rispetto, della comunità e dell’impegno gratuito”.
Il percorso legislativo è partito già nella scorsa legislatura, grazie a una mozione condivisa con il collega Floriano Massardi, e ha trovato oggi compimento in una legge che intende sostenere attivamente la continuità di queste realtà, offrendo anche opportunità ai giovani di avvicinarsi gratuitamente alla musica, con prospettive educative e professionali.
Musica, cittadinanza e futuro: la visione dietro la legge
Uno degli aspetti centrali della nuova norma è il suo valore educativo e formativo: attraverso bande e cori, migliaia di giovani lombardi hanno accesso gratuito a un percorso musicale che può diventare occasione di crescita personale, cittadinanza attiva o sbocco verso studi accademici come i conservatori.
“Questa legge – ha proseguito Spelzini – è anche un investimento nel futuro: coltivare la passione per la musica nei giovani significa formare cittadini migliori, capaci di lavorare in squadra, di rispettare le regole, di sentire il valore della comunità.”
Una scelta politica di tutela del patrimonio immateriale lombardo
La legge si inserisce all’interno di una visione politica che valorizza le radici popolari e le tradizioni locali, come sottolineato dalla stessa Spelzini:
“La Lega crede profondamente nella tutela delle tradizioni lombarde. Questo progetto riconosce e sostiene un patrimonio immateriale che non possiamo permetterci di perdere. È un atto di giustizia verso chi ha fondato queste realtà, verso chi le porta avanti ogni giorno con passione e sacrificio, spesso nel silenzio. Ed è un messaggio ai giovani: la nostra cultura è un’eredità da custodire e tramandare.”
In sintesi: cosa prevede la legge
- Riconoscimento formale di bande, fanfare, cori e gruppi folk come beni culturali viventi.
- Sostegno finanziario e logistico per l’attività delle formazioni musicali.
- Promozione della formazione musicale gratuita per giovani e studenti.
- Iniziative di valorizzazione e promozione pubblica attraverso eventi, rassegne e collaborazioni istituzionali.
- Salvaguardia del patrimonio musicale e popolare lombardo come elemento di identità collettiva.
Un segnale forte alla cultura “dal basso”
Con l’approvazione di questa legge, la Regione Lombardia affida un valore pubblico e duraturo a una forma di cultura spesso invisibile, ma essenziale per la tenuta sociale e culturale dei territori. Un riconoscimento non solo simbolico, ma concreto, che rafforza il legame tra istituzioni e comunità.
“Anche grazie a loro – ha concluso Spelzini – la Lombardia è e continuerà a essere una terra ricca di storia, cultura e tradizione.”
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