Isola d’Elba: Minacciano un ragazzo con un pistola per poi nasconderla in un arenile, denunciati tre giovani
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Isola d’Elba: Minacciano un ragazzo con un pistola per poi nasconderla in un arenile, denunciati tre giovani
Nel centro cittadino di un comune dell’Isola d’Elba, per futili motivi, forse un apprezzamento di troppo a una ragazza, due gruppetti di giovani, italiani, sono entrati in contrasto tra loro. Nel corso della lite è spuntata una pistola impugnata da uno dei litiganti e puntata contro uno degli altri ragazzi. Immediata la richiesta di intervento al 112. Sul posto, in pochi minuti, sono giunti i Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile di Portoferraio e della locale Stazione che hanno avviato i preliminari accertamenti per ricostruire la vicenda. Sono anche state eseguite alcune perquisizioni tese a ritrovare l’arma segnalata.
La svolta nelle indagini è avvenuta poco dopo, anche grazie agli elementi emersi dall’esame di alcune tracce video di interesse acquisite dai circuiti pubblici e privati della zona ad opera dei carabinieri operanti, messe a sistema con le acquisizioni di informazioni, e che hanno consentito loro di rinvenire la pistola. L’arma era nascosta sotto la sabbia di un arenile poco distante. Da un immediato accertamento la pistola è risultata essere solo una perfetta replica priva del previsto tappo rosso di una Glock, scacciacani, contestualmente sottoposta a sequestro.
Le indagini avviate dai Carabinieri della Stazione di Marciana Marina, compendiate anche dai riscontri eseguiti su acquisizioni di informazioni e dichiarazioni di persone informate, hanno permesso infine di identificare i tre giovani di origini campane, età compresa tra 19 e 34 anni. Costoro, dalla ricostruzione condotta, dopo aver minacciato con la pistola un altro ragazzo, prima dell’intervento dei Carabinieri, si sarebbero disfatti dell’arma sotterrandola in spiaggia. Per i tre sospettati è scattata la denuncia a piede libero all’Autorità Giudiziaria di Livorno rispettivamente per porto abusivo dell’arma priva del tappo rosso e minaccia aggravata a carico di colui che impugnava l’arma, e favoreggiamento personale, per aver aiutato l’amico a nascondere la pistola e conseguentemente aver tentato di eludere le indagini, a carico degli altri due protagonisti della vicenda.
Per i reati contestati i tre rischierebbero una pena da un minimo di uno fino a quattro anni di reclusione. L’attività costituisce il risultato di un incremento dei servizi esterni di prevenzione e repressione dei reati di strada in genere, disposti dal Comando Provinciale dei Carabinieri di Livorno, in linea con le direttive condivise in sede di Comitato per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica presso la Prefettura di Livorno.
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