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Satricum, un altro tassello per la candidatura di Latina a Capitale italiana della cultura 2026

Il sindaco Matilde Celentano: "Satricum, testimonial di cultura e bellezza, entra a pieno titolo nel dossier per la candidatura di Latina a Capitale italiana della cultura 2026".

Satricum, un altro tassello per la candidatura di Latina a Capitale italiana della cultura 2026.

“Satricum, testimonial di cultura e bellezza, entra a pieno titolo nel dossier per la candidatura di Latina a Capitale italiana della cultura 2026”. E’ con questa premessa che il sindaco Matilde Celentano rilancia il percorso che l’amministrazione comunale sta seguendo per l’ottenimento dell’ambito titolo, utile a realizzare un’offerta turistico-culturale attrattiva.

L’assessore ai Borghi e all’Urbanistica Annalisa Muzio hanno preso parte all’evento organizzato a Le Ferriere dall’associazione Acropoli Satricana per celebrare uno dei siti archeologici più importanti del Lazio in termini di continuità di testimonianze di civiltà nell’antica città di Satricum fondata dai Latini, abitata dai Volsci, vissuta dai Romani, trasformata nel Medioevo, fino ad essere utilizzata come rifugio di soldati durante la Seconda guerra mondiale. “Uno scrigno affascinante di reperti, frutto di un’instancabile attività di scavi, palestra per giovani archeologi tirocinanti provenienti da diverse nazioni – ha affermato l’assessore Muzio – Quest’anno, alla campagna di scavi diretta dalla professoressa olandese Marijke Gnade, presente sul nostro territorio da 46 anni, ha preso parte anche un archeologo cinese. Ci troviamo di fronte a un’attività accademica di caratura internazionale che, in questa stagione, ha trovato la collaborazione del Reale Istituto Neerlandese di Roma”.

Prima tappa dell’assessore Muzio è stata la villa romana sulla quale si sono concentrati gli scavi archeologici degli ultimi cinque anni. Il sito si trova sulla proprietà di Casale del Giglio, a poche centinaia di metri dal tempio di Mater Matuta. “Ho partecipato alla visita guidata dalla professoressa Gnade – ha raccontato l’assessore Muzio – e sono rimasta particolarmente colpita dall’integrità dei reperti: una cisterna di grandissime dimensioni, una latrina in grado di servire 14 persone contemporaneamente, un tunnel che si affaccia sul fiume Astura. Non si finisce mai di scoprire quanti e quali tesori ci offre la nostra terra, la nostra città. E’ stato un evento riuscitissimo, che ha visto la partecipazione di centinaia di persone”.

Al termine della visita, l’assessore ha preso parte al concerto organizzato presso il vicino parco dell’associazione Acropoli Satricana dove, per l’occasione è stata allestita anche una mostra di arte contemporanea.
“E’ stata una serata bellissima attorno alla quale dobbiamo ragionare per dare un futuro a questa realtà di storia e cultura”, ha affermato l’assessore Muzio, che insieme al sindaco Celentano, sta valutando diverse ipotesi per la riapertura del Museo di Satricum chiuso dal 2017 per un’infiltrazione d’acqua.

Satricum, un altro tassello per la candidatura di Latina a Capitale italiana della cultura 2026

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