Emilia-Romagna, stabilimento Tecopress di Dosso di Sant’Agostino (Fe), fumata bianca al tavolo di crisi: la proprietà ritira 72 licenziamenti, si apre la strada alla cassa integrazione
L'assessore Colla: "Un passo avanti. Situazione molto difficile, ma non irrisolvibile"
Emilia-Romagna stabilimento Tecopress di Dosso di Sant’Agostino (Fe), fumata bianca al tavolo di crisi: la proprietà ritira 72 licenziamenti, si apre la strada alla cassa integrazione
Oggi in Regione a Bologna incontro dell’azienda con istituzioni, proprietà, sindacati e rappresentanti dei lavoratori: siglato tra le parti un verbale di riunione. Il Tavolo sulla vertenza in Regione diviene permanente
Fumata bianca in Regione per la Tecopress di Dosso di Sant’Agostino (Fe): oggi a Bologna la proprietà dello stabilimento ferrarese ha annunciato il ritiro dei 72 licenziamenti annunciati e l’avvio delle procedure per attivare gli ammortizzatori sociali.
Al termine dell’incontro siglato un verbale in cui l’azienda si impegna a non dar avvio alla procedura di licenziamento collettivo, come precedentemente dichiarato, per tutta la durata dell’utilizzo degli ammortizzatori sociali. Inoltre, le parti hanno convenuto di utilizzare la cassa integrazione guadagni straordinaria per crisi, Cigs, per 12 mesi quale ammortizzatore sociale conservativo da usare in questa fase. Inoltre, si chiede il pagamento diretto da parte dell’Inps della cassa integrazione. Le parti si impegnano a non effettuare atti unilaterali, e ad attivare sempre in forma preventiva il tavolo istituzionale che rimarrà aperto per monitorare l’evolversi della situazione, sia industriale che per l’impatto sociale.
In Regione, con l’assessore al Lavoro e Sviluppo economico, Vincenzo Colla, erano presenti i vertici dell’azienda, il sindaco di Terre del Reno, Roberto Lodi, il presidente della Provincia di Ferrara (in videocollegamento), Michele Padovani, Confindustria Emilia centro nonché le organizzazioni sindacali Fiom-Cgil, Fim-Cisl e Uilm-Uil di Ferrara.
“Oggi- ha detto Colla– abbiamo avuto una discussione di grande responsabilità. Questa vertenza si inserisce in quella più ampia sulla transizione green del comparto della mobilità che stiamo affrontando anche a livello nazionale. Da questo punto di vista il caso Tecopress può essere pienamente compreso nel quadro in esame sugli investimenti per salvaguardare la filiera italiana della componentistica”.
“Ci troviamo in una situazione molto difficile- ha aggiunto Colla-, ma non irrisolvibile. L’azienda, di grande qualità di processo, prodotto e competenza, ha più volte ribadito la volontà di proseguire l’attività produttiva rimanendo sul territorio. Ringrazio le parti, a partire dai lavoratori, per la serietà nell’affidamento che ci siamo dati, nella consapevolezza che stiamo parlando di un’area, quella della provincia ferrarese, di grande debolezza dove non ci possiamo permettere di perdere né imprese e né lavoro”.
Tecopress, fonderia di pressocolata per la produzione di componentistica che occupa circa 170 lavoratori, è stata colpita nei giorni scorsi da una repentina decisone della proprietà di licenziare 72 lavoratori. L’azienda dell’alta pianura ferrarese nel corso degli anni post-terremoto ha ricevuto dei contributi dalla Regione Emilia-Romagna per poter tornare in produzione e restare un presidio sul territorio.
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