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Bologna: il progetto sulla sicurezza stradale e la mobilità “Bologna 30” funziona: parlano i dati

Sicurezza stradale e mobilità, i dati dei primi sei mesi di Bologna Città 30.

Bologna: il progetto sulla sicurezza stradale e la mobilità “Bologna 30” funziona: parlano i dati.

Calano gli incidenti stradali (di quasi l’11%) e i feriti (di oltre il 10%), con miglioramenti ancora più consistenti sulle radiali (che sfiorano rispettivamente il -18% e il -28%). Diminuiscono fortemente (circa -38%) gli incidenti più gravi, classificati dal 118 con “codice rosso”. Si riducono i decessi (il 33% in meno), toccando il minimo storico dal 2013 a oggi negli anni normali e tornando ai livelli del periodo Covid a mobilità limitata. Si registra un calo del traffico veicolare (-3%) e si abbassa l’inquinamento più legato al traffico urbano (-23%), un vero e proprio boom nell’utilizzo del bike sharing (+92%) mentre aumentano in modo significativo gli spostamenti in bicicletta (+12%) e si consolidano quelli coi mezzi pubblici.

Sono questi in estrema sintesi i principali indicatori, diretti e di contesto, dei primi sei mesi di Bologna Città 30, che si pone come obiettivi principali proprio il miglioramento della sicurezza stradale e l’aumento della mobilità sostenibile.

Il confronto è tra il 2024 e la media dei corrispondenti periodi del 2022 e 2023. Sono considerate due annualità per ampliare la quantità di dati analizzati e ridurre i possibili effetti della variabilità statistica in un periodo di tempo così limitato. In particolare, ad essere presi come riferimento pre-Città 30 sono gli ultimi due anni, evitando invece 2020 e 2021 che erano caratterizzati dall’emergenza Covid-19 e quindi con dati non paragonabili.

Come migliora la sicurezza stradale.

Per quel che riguarda i dati sull’incidentalità stradale, rilevati dalla Polizia locale sulle strade del territorio comunale di Bologna (escluse Autostrade e Tangenziale) dal 15 gennaio al 14 luglio 2024, confrontati con la media dello stesso periodo dei due anni precedenti (2022 e 2023), si registrano in particolare:
-10,78% di incidenti totali,
-11,65% persone ferite,
-14,19% incidenti senza feriti,
-33,33% persone decedute,
+66,66% persone in prognosi riservata.

Queste variazioni segnano un’inversione di tendenza e assumono ancora più valore se si considera che, prendendo una serie storica di dati più lunga, ad esempio negli ultimi 10 anni (tolti sempre quelli della pandemia) non erano mai stati registrati cali di questa entità, anzi. Incidenti e feriti, i due indicatori con una maggiore quantità di dati, segnavano trend nel complesso stabili o addirittura in crescita. E il numero di 5 decessi nei sei mesi considerati – con la necessaria cautela per periodi comunque ancora brevi – arriva a toccare il minimo nella serie storica dal 2013 a oggi, considerando gli anni normali, e a eguagliare il livello degli anni del Covid-19 (2020 e 2021), dove però c’erano forti restrizioni alla mobilità.

In numeri assoluti questo significa: 157 incidenti in meno (1.299 nel 2024 rispetto ai 1.456 di media 2022-2023), 145 persone ferite in meno (1.096 rispetto a 1.241), 2,5 persone decedute in meno (5 rispetto a 7,5 di media), 4 persone in prognosi riservata in più (10 rispetto a 6, ma storicamente l’andamento di questo dato è sempre stato molto variabile negli anni), 63 incidenti senza feriti in meno (378 rispetto a 441).

Inoltre gli incidenti che hanno coinvolto i pedoni sono calati dell’8,01% (-14 in numeri assoluti), mentre quelli che hanno coinvolto i ciclisti sono aumentati del 13,77% (+27, dato spiegabile anche con il notevole aumento di ciclisti registrato sulle strade monitorate, che hanno segnato un +12%).

Un altro aspetto molto significativo è la riduzione degli incidenti e feriti sulle 14 principali strade radiali nei quartieri (vie Massarenti, Mazzini, Irnerio, Stalingrado, Murri, Toscana, Saragozza, Andrea Costa, Saffi, di Corticella, Zanardi, San Donato, Emilia Ponente ed Emilia Levante). Sulle radiali, infatti, il calo è più consistente rispetto al dato generale: -17,72% di incidenti (pari a -59), oltre un terzo in più rispetto al -10,78% a livello cittadino, -27,61% di persone ferite (pari a -90), più del doppio rispetto al -11,65% a livello cittadino (sempre nel confronto tra il periodo 15 gennaio-14 luglio 2024 e la media dei periodi corrispondenti degli anni 2022-2023).

Focus: meno incidenti gravi. Dai dati forniti dal 118 – Centrale operativa Emilia Est, è molto rilevante la diminuzione degli incidenti più gravi sulle strade urbane di Bologna (quindi sempre escluse autostrade e tangenziale) dal 16 gennaio al 15 luglio 2024 in confronto con lo stesso periodo dell’anno scorso. Si è registrato infatti un calo del -37,8% degli incidenti più gravi classificati in “codice rosso” (paziente in imminente pericolo di vita), una sostanziale stabilità (+0,7%) di quelli di media gravità in “codice giallo” (paziente con variazione di una o più funzioni vitali) e un aumento del +19,2% degli incidenti più lievi in “codice verde”.

Per quanto riguarda le possibili cause dell’incidentalità, è interessante l’analisi delle violazioni a norme di comportamento del codice della strada accertate dalla Polizia locale in occasione di incidenti stradali (periodo 1 gennaio-12 luglio 2024): nettamente in cima alla classifica risulta la velocità eccessiva (43,6%). Seguono: la mancata precedenza a veicoli a motore, biciclette e pedoni (20,5%), le manovre non corrette (10,6%), il mancato rispetto dei semafori e della segnaletica orizzontale e verticale (8%), la guida sotto effetto di alcol o droga (4,7%).

Come cambia la mobilità con Bologna Città 30.

Alcune prime indicazioni interessanti, che andranno però confermate con periodi di rilevazione più lunghi, arrivano anche dall’analisi di una serie di indicatori che monitorano le modalità di spostamento dei bolognesi, confrontando il primo semestre del 2024 sempre con la media degli stessi periodi del 2022 e 2023.

Per quel che riguarda i flussi di traffico, si registra una flessione di circa il -3%, corrispondente a oltre 6.300 veicoli transitati in meno nel giorno feriale medio (224mila nel periodo gennaio-giugno 2024 rispetto a più di 230mila di media 2022-2023) nelle sezioni del cosiddetto “cordone”, una rete di spire semaforiche collocate lungo le principali strade radiali nei quartieri della città in modo da intercettare il traffico in direzione sia centro che periferia. Il calo diventa più marcato, -6%, pari a -14.500 veicoli al giorno, confrontando il 2024 solo con il 2023, a indicare che quest’anno si è verificata una sostanziale interruzione e inversione del trend di crescita dei flussi di traffico che andava avanti dal post-Covid.

Di converso si è registrato un rilevante aumento dei flussi di biciclette: +12%, corrispondente a circa 160mila transiti su due ruote in più sull’intero periodo soltanto nei 4 punti della città monitorati in modo continuo: Tangenziale delle biciclette a porta San Vitale, ciclovia Bologna-Casalecchio in via Sabotino, via San Donato e via Parri (1,44 milioni di passaggi dall’1 gennaio al 14 luglio 2024 rispetto alla media di 1,28 milioni nei corrispondenti periodi dei due anni precedenti).

Un vero e proprio boom è invece quello dell’uso del servizio di bike sharing gestito da RideMovi, che vede praticamente un raddoppio delle corse effettuate con la flotta di e-bike e bici tradizionali disponibili in condivisione: +92%, che equivale in termini assoluti a 682.991 corse in più nel primo semestre del 2024 rispetto alla media degli stessi periodi 2022 e 2023.

Significativo anche l’aumento dell’uso del trasporto pubblico su gomma: i viaggiatori sul servizio urbano di Bologna gestito da TPER sono aumentati del +11%, pari a oltre 5 milioni e mezzo di passeggeri trasportati in più nel primo semestre del 2024 rispetto alla media degli stessi periodi del 2022 e 2023, mentre confrontando quest’anno solo con l’anno scorso si registra una sostanziale stabilità con poco più di 55 milioni di passeggeri trasportati.

Il contesto ambientale.

L’implementazione della Città 30 si inserisce in un contesto ambientale che registra nel 2024 una significativa riduzione del livello di NO2 (biossido di azoto) nella centralina ARPAE di Porta San Felice: il valore medio orario di 32,91 µg/m3 registrato nel periodo 1 gennaio-14 luglio 2024, infatti, è in calo del 23,1% rispetto alla media degli stessi periodi 2022-2023 (42,82 µg/m3). In termini assoluti è il dato più basso degli ultimi 8 anni. In termini percentuali è il calo sia annuale che biennale più marcato dal 2017 a oggi (con la sola eccezione del 2020, anno però influenzato dal Covid).

L’inquinante preso in considerazione è il biossido di azoto, perché è tipicamente il “marcatore” dei processi di combustione locali: infatti, a differenza delle polveri sottili, che si caratterizzano per una maggiore varietà di origine e tendenza a diffondersi, l’NO2 invece ha come fonte primaria le emissioni dei veicoli a motore endotermico e del riscaldamento e resta più concentrato in prossimità delle principali sorgenti di emissione, in particolare le strade ad intenso traffico e il centro abitato.
La centralina considerata è quella di Porta San Felice in quanto “stazione di traffico urbano” di Bologna nella rete di monitoraggio della qualità dell’aria di ARPAE, cioè quella che rileva i valori ambientali in modo statisticamente rappresentativo della situazione del traffico cittadino. Si trova tra l’altro in un’area caratterizzata dalla presenza sia dei viali di circonvallazione che del centro storico e della zona Saffi, restando così sensibile, tra i diversi fattori, anche ai possibili effetti della riduzione delle velocità reali su strade regolate tanto a 50 quanto a 30 km/h.

I numeri del piano dei controlli per la sicurezza stradale della Polizia Locale

In totale dall’inizio del 2024 la Polizia locale, nell’ambito del Piano dei controlli per la sicurezza stradale avviato contestualmente alla partenza della Città 30, ha effettuato 122 giornate di controlli con pattuglie su strada, fermato e controllato 11.305 veicoli ed elevato 1.603 sanzioni.
Per quel che riguarda le sanzioni per superamento del limite di velocità se ne sono registrate: 87 per il limite dei 30 km/h e 169 per i 50 km/h (con 5 patenti ritirate).

Gli altri tipi di sanzioni vedono nettamente in testa il mancato uso delle cinture di sicurezza (300), la mancata revisione del mezzo (196), l’attraversamento con semaforo rosso (145, elevate in grande maggioranza ai ciclisti) e l’uso di cellulare durante la guida (110).
Seguono: la circolazione sulla riga di mezzeria (63), la guida con patente scaduta (48), l’efficienza veicoli/usura pneumatici (40), la mancanza di copertura assicurativa (35).
Dieci sanzioni infine per: guida senza patente, sorpasso e sanzioni a monopattini. Chiudono la “classifica” delle sanzioni più diffuse mancato uso del casco (8) e comportamento dei conducenti nei confronti dei pedoni (9).

Lo stato di attuazione del piano di interventi sullo spazio pubblico

Prosegue intanto anche l’attuazione del programma pluriennale di investimenti da oltre 24 milioni di euro, varato insieme alle nuove regole per dare corpo con interventi fisici alla Città 30, rallentando le velocità a tutela della sicurezza di tutti gli utenti della strada e incrementando le infrastrutture per la mobilità attiva. Dal 2022, quando sono state approvate le linee di indirizzo di Bologna Città 30, circa 9 milioni di interventi sono già stati realizzati, 8 sono in corso di realizzazione e 7 in progettazione. Il programma prevede progetti di messa in sicurezza di strade, incroci e attraversamenti, creazione di nuove piazze pedonali e scolastiche, ampliamento della rete di piste e corsie ciclabili e ciclostazioni.
Inoltre lungo tutta la linea del tram i cantieri in corso prevedono numerosi interventi per limitare la velocità e migliorare la sicurezza e lo spazio stradale.

Il commento dell’assessora Valentina Orioli

“Si tratta di primi dati e, come abbiamo sempre detto, occorrerà almeno un anno per tracciare un bilancio consolidato. Ma già questi indicatori sui primi sei mesi di Città 30 ci dicono che abbiamo invertito una tendenza: la città ha rallentato, in maniera più significativa nei primi mesi grazie anche a un’attenzione mediatica enorme e stabilizzando poi la tendenza nei successivi, così gli incidenti, i feriti e i decessi sono in diminuzione, in modo ancor più marcato sulle radiali, e anche per quello che riguarda le abitudini di mobilità si inizia a registrare qualche cambiamento rilevante come il boom delle biciclette e un calo seppur contenuto del traffico, oltre a una riduzione importante dello smog da traffico.

Città 30 comporta una modifica nelle abitudini di mobilità e negli stili di guida che richiederà tempo e soprattutto il compimento degli investimenti che stiamo mettendo in campo sia per la trasformazione fisica delle strade che per il potenziamento del trasporto pubblico. Per questo credo che i risultati anche in termini di calo dell’incidentalità potranno ancora migliorare nel corso dei prossimi anni quando le novità che stiamo introducendo nella mobilità saranno compiute.

Come abbiamo detto fin dall’inizio infatti Bologna Città 30 non è solo un limite di velocità ma un progetto molto più ampio che contiene: interventi fisici per trasformare lo spazio pubblico rendendolo più sicuro (proprio la settimana scorsa abbiamo presentato un corposo pacchetto di interventi che realizzeremo in questi mesi), rispetto dei limiti di velocità in tutta la città anche con l’introduzione di autovelox fissi sulle strade a 50 più pericolose, rafforzamento del trasporto pubblico che potrà essere compiuto solo con l’entrata in esercizio del tram anche se alcune trasformazioni sono già in corso come per esempio il nuovo Servizio Ferroviario metropolitano che con la prima linea passante ha registrato un boom di passeggeri soprattutto in città, completamento della rete ciclabile della Bicipolitana.

Ci sono poi tanti altri interventi che contribuiscono al progetto Città 30: penso all’interramento dell’ex Veneta che, oltre a riqualificare un’ampia area urbana e ad aumentare le ciclabili eliminerà di fatto gli ultimi passaggi a livello della città”.

Bologna: il progetto sulla sicurezza stradale e la mobilità "Bologna 30" funziona: parlano i dati

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