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Terracina, condannato a 7 anni ex scout per abusi su minori e pedopornografia. La Garante Sansoni: “Un segnale di giustizia e tutela”

La Garante dell’Infanzia e dell’Adolescenza del Lazio, Monica Sansoni, esprime soddisfazione per la sentenza del Tribunale di Latina e per il lavoro di rete tra istituzioni, famiglie e forze dell’ordine a protezione dei minori.

Terracina, condannato a 7 anni ex scout per abusi su minori e pedopornografia. La Garante Sansoni: “Un segnale di giustizia e tutela”.

Sette anni di reclusione e interdizione perpetua dai pubblici uffici per un 19enne di Terracina, ex assistente capo del gruppo Agesci Terracina 3, riconosciuto colpevole di violenza sessuale, pornografia minorile, atti persecutori ed estorsione.

La sentenza, emessa dal Tribunale di Latina e firmata dalla giudice Angela Gerardi, rappresenta un importante segnale di giustizia e di tutela dei minori coinvolti.

L’imputato, approfittando del proprio ruolo educativo, aveva creato sui social una falsa identità (“Aurora Lucci”) per entrare in contatto con i ragazzi del gruppo scout, estorcere materiale pedopornografico e in alcuni casi compiere abusi fisici e psicologici.

L’inchiesta è partita grazie all’intervento tempestivo del parroco don Fabrizio Cavone, delle famiglie delle vittime, del gruppo Agesci Terracina 3 e della Procura di Roma, con il supporto della Polizia Postale e della Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza della Regione Lazio, Monica Sansoni, che si è costituita parte civile nel processo a tutela dei minori.

“Questa sentenza rappresenta un importante riconoscimento al lavoro che, in qualità di Garante dell’infanzia e dell’adolescenza della Regione Lazio, svolgo ogni giorno – ha dichiarato Monica Sansoni –. Fortifica il grande valore che ha l’ascolto del minore d’età e il supporto alle famiglie coinvolte. Esprimo piena soddisfazione e ringrazio la rete istituzionale e le autorità competenti che mi sono sempre a fianco.”

A rappresentare in giudizio la Garante e le famiglie delle vittime è stato l’avvocato Pasquale Lattari, che ha sottolineato l’importanza di un approccio sinergico:

“Questo processo conferma che chi tutela minori vittime di violenza deve operare in rete con istituzioni e autorità di polizia giudiziaria. Solo così si possono ascoltare, accogliere e proteggere efficacemente le vittime.”

La rete di protezione attivata a Terracina, coordinata dalla Garante Sansoni in collaborazione con la Procura di Roma, la Polizia Postale, le associazioni “Insieme a Marianna” e “No Child Abuse”, ha consentito di bloccare rapidamente le condotte predatorie e di garantire assistenza psicologica e legale ai minori e alle famiglie coinvolte.

Il caso ha messo in luce l’importanza della formazione e della vigilanza nei contesti educativi e associativi, per prevenire situazioni di abuso e promuovere una cultura dell’ascolto, del rispetto e della protezione dei minori.

La sentenza del Tribunale di Latina sottolinea anche la necessità di rafforzare la prevenzione in ambito associativo e scolastico, rendendo l’ascolto dei minori e la formazione degli operatori educativi pilastri essenziali della sicurezza sociale.

Un messaggio chiaro che riconosce il valore della collaborazione istituzionale e della presenza attiva del Garante dell’Infanzia e dell’Adolescenza nel promuovere una società che difende i più vulnerabili.

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