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Giochi e scommesse illegali, maxi operazione in 10 province: 35 sale controllate e sanzioni per oltre 500 mila euro

Operazione “ad alto impatto investigativo” coordinata dallo SCO e dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli. Accertate violazioni antiriciclaggio e due denunce per raccolta irregolare di scommesse.

Giochi e scommesse illegali, maxi operazione in 10 province: 35 sale controllate e sanzioni per oltre 500 mila euro.

Una vasta attività di “alto impatto investigativo” è stata portata a termine dalla Polizia di Stato, in collaborazione con l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli (ADM), per contrastare il fenomeno del gioco e delle scommesse illegali in dieci province italiane: Roma, Milano, Napoli, Palermo, Caserta, Latina, Varese, Venezia, Verona e Brindisi.

L’operazione, coordinata dal Nucleo Centrale della Polizia dei Giochi e delle Scommesse dello SCO (Servizio Centrale Operativo) e dall’Ufficio Controlli della Direzione Giochi dell’ADM, rientra in una più ampia strategia di prevenzione e contrasto alle attività illecite nel settore, anche a tutela dei consumatori.

Nel corso dei controlli, condotti con l’impiego di oltre 160 operatori specializzati, sono state verificate 35 sale scommesse e identificate più di 300 persone, di cui 108 con precedenti di polizia.

Sono stati denunciati 2 soggetti in stato di libertà per reati connessi all’esercizio irregolare dell’attività di raccolta delle scommesse, mentre sono state accertate oltre 30 violazioni amministrative. Le sanzioni complessive superano i 500.000 euro.

Nel corso delle verifiche, gli investigatori hanno individuato violazioni della normativa antiriciclaggio, legate all’utilizzo delle cosiddette “giocate frazionate”, un espediente usato per eludere l’obbligo di identificazione dei giocatori in caso di vincite superiori a determinate soglie.

Questa pratica, particolarmente diffusa in aree a rischio di infiltrazione mafiosa, può consentire il riciclaggio di denaro di provenienza illecita attraverso il reinvestimento nei sistemi di gioco.

L’operazione ha coinvolto le Squadre Mobili e le SISCO territoriali, insieme alle articolazioni della Polizia Amministrativa e Sociale delle Questure e alle strutture periferiche dell’ADM.

Il dispositivo ha impiegato “specialisti della polizia dei giochi e delle scommesse”, formati nei corsi organizzati dalla Direzione Centrale Anticrimine, e funzionari ADM esperti nell’analisi dei flussi di gioco e nella verifica degli apparecchi.

L’operazione conferma la collaudata sinergia tra Polizia di Stato e ADM, volta a ottimizzare la capacità di contrasto alle forme più sofisticate di illegalità nel settore del gioco.

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