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Caltanissetta, caporalato e lavoro nero: 10 arresti

Nessun dispositivo di protezione individuale, costretti a lavorare anche la domenica

Caltanissetta, caporalato e lavoro nero: 10 arresti.

Venerdì mattina la Polizia di Stato di Caltanissetta ha arrestato 10 persone gravemente indiziate di appartenere ad una banda che reclutava manodopera straniera (in larga parte di nazionalità marocchina) da destinare al lavoro nelle campagne di Caltanissetta in condizioni di sfruttamento.

Le indagini hanno permesso di acquisire un quadro indiziario grave anche a carico di alcuni proprietari terrieri e imprenditori agricoli della provincia nissena e agrigentina per il reato di “intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro”. Gli indagati in questione avrebbero utilizzato, assunto o impiegato la manodopera straniera reclutata dalla presunta organizzazione criminale, sottoponendo reiteratamente a condizioni di lavoro lesive della dignità, della sicurezza e della salute, approfittando dello stato di bisogno in cui i lavoratori versano. In particolare, sono state applicate due custodie cautelari in carcere e otto agli arresti domiciliari.

Nel corso delle indagini della Digos è emerso che gli stranieri reclutati avrebbero percepito per una media di 8/9 ore di lavoro giornaliero un salario che si aggirava tra i 30/35 euro, ulteriormente decurtato di circa 5/10 euro per le “tasse giornaliere” che sarebbero state imposte dagli autisti della banda per le spese di trasporto dei lavoratori presso le aziende agricole e per la manutenzione dei mezzi utilizzati per svolgere l’attività.  

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Nessun dispositivo di protezione individuale, costretti a lavorare anche la domenica, sorvegliati durante la giornata dal capo dell’organizzazione, con la minaccia di non essere più impiegati qualora non avessero svolto “ad arte” il lavoro di volta in volta assegnatogli.

Sono diversi gli episodi registrati in cui alcuni operai, nonostante avessero manifestato malesseri o impellenti necessità familiari durante la giornata lavorativa, sarebbero stati costretti a rimanere sul luogo di lavoro fino alla fine della giornata e a riprendere l’attività, pena la perdita di ogni futura opportunità lavorativa.

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