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Foggia, sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione: tre misure cautelari e un immobile sequestrato dai Carabinieri

Operazione dell’Arma in via Mogadiscio: arresti domiciliari per due indagati e libertà vigilata per la proprietaria dell’immobile trasformato in casa di prostituzione.

Foggia, sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione: tre misure cautelari e un immobile sequestrato dai Carabinieri

I Carabinieri della Compagnia di Foggia, al termine di un’articolata attività investigativa coordinata dalla Procura della Repubblica, hanno eseguito un’ordinanza applicativa di misure cautelari personali nei confronti di tre persone accusate, a vario titolo, di favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione in concorso.

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Due indagati – una 50enne e un 24enne, entrambi foggiani – sono finiti agli arresti domiciliari, mentre per una 57enne, proprietaria dell’immobile coinvolto, è stata disposta la misura di sicurezza provvisoria della libertà vigilata. Contestualmente, i militari hanno proceduto al sequestro preventivo dell’appartamento al centro dell’inchiesta.

Un sistema organizzato e stabile

Secondo quanto emerso dalle indagini, supportate anche dalla Sezione di Polizia Giudiziaria della Procura, l’attività illecita si svolgeva in un appartamento situato in un condominio di via Mogadiscio, trasformato in una vera e propria casa di prostituzione frequentata da numerose donne straniere.

La 50enne arrestata avrebbe preso in locazione l’immobile e lo avrebbe adibito alla gestione del meretricio, affittando le stanze alle prostitute a 50 euro al giorno ciascuna.

Il ruolo del complice e i controlli

Le indagini hanno inoltre documentato il ruolo del 24enne, che affiancava stabilmente la donna: accompagnava le prostitute all’interno dell’appartamento, fornendo loro chiavi e lenzuola, e ne controllava l’attività con sopralluoghi frequenti, anche in orario notturno. Oltre a gestire gli ingressi, provvedeva personalmente alla riscossione dei canoni giornalieri.

Il sequestro dell’immobile

L’appartamento, di proprietà della 57enne sottoposta a libertà vigilata, è stato posto sotto sequestro preventivo. Secondo la ricostruzione degli inquirenti, la proprietaria era a conoscenza dell’utilizzo illecito dell’immobile.

L’operazione si inserisce nell’attività di contrasto alla criminalità e al degrado urbano, con particolare attenzione ai fenomeni di sfruttamento e tratta di esseri umani.

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