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Fermo: sette arresti per sequestro di persona e tortura. Operazione della Polizia di Stato

La Squadra Mobile di Fermo, al termine di una complessa indagine coordinata dalla Procura, esegue sette ordinanze di custodia cautelare per gravi fatti avvenuti l’11 ottobre scorso. Il gruppo criminale era già nel mirino per traffico di stupefacenti.

Fermo: sette arresti per sequestro di persona e tortura. Operazione della Polizia di Stato.

Nella notte di venerdì 24 ottobre, la Polizia di Stato di Fermo, attraverso la Squadra Mobile, ha dato esecuzione a sette ordinanze di custodia cautelare in carcere emesse dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Fermo, su richiesta della Procura della Repubblica.

I provvedimenti scaturiscono da una complessa e articolata attività investigativa che ha permesso di accertare la responsabilità di un gruppo criminale nei gravi fatti avvenuti l’11 ottobre scorso, che hanno visto vittima un giovane tunisino di 20 anni.

Il sequestro e le violenze

Secondo quanto emerso dalle indagini, il giovane, mentre si trovava nei pressi della zona di Lido Tre Archi di Fermo, sarebbe stato prelevato con la forza da un’autovettura a bordo della quale si trovavano tre connazionali, tutti già noti alle forze dell’ordine.

La vittima sarebbe stata condotta a Porto Sant’Elpidio e poi a Lapedona, in un’abitazione riconducibile a un altro cittadino tunisino, dove sarebbe stata sottoposta a torture per oltre tre ore: percosse, ustioni con olio bollente, ferite da taglio e colpi inferti con oggetti contundenti.

Dopo le violenze, i malviventi avrebbero tentato di riportarlo a Lido Tre Archi per “esibirlo” come monito nei confronti di gruppi rivali legati al traffico di droga.

Proprio in quel momento, le Volanti della Polizia di Stato, impegnate in servizio di controllo del territorio, intercettavano le due autovetture, riuscendo a mettere in salvo la vittima e ad avviare immediatamente le indagini che hanno poi portato agli arresti di oggi.

L’operazione rappresenta l’esito di un’indagine avviata a fine maggio, sviluppata in collaborazione con le Squadre Mobili di Macerata, Ascoli Piceno, Pesaro, Ancona e Chieti, e collegata alla precedente operazione “Cerbero”, con la quale erano già stati arrestati numerosi pregiudicati legati a un vasto traffico di stupefacenti lungo la costa adriatica e nell’entroterra fermano.

Nonostante i colpi inferti al sodalizio criminale, le attività illecite sarebbero proseguite, fino a degenerare nei gravi fatti di sequestro e tortura dell’11 ottobre.

Il concreto pericolo di reiterazione dei reati, unito al rischio di ulteriori episodi di violenza, ha portato la Procura della Repubblica di Fermo e la Squadra Mobile a richiedere con urgenza le misure cautelari poi convalidate dal G.I.P.

Le indagini hanno consentito di ricostruire la struttura del gruppo criminale, i ruoli e le gerarchie interne, oltre ai collegamenti con altre organizzazioni attive nel traffico di droga.

Gli indagati in questa fase sono 10 in totale, e 7 le catture eseguite.

L’operazione rappresenta un colpo durissimo alla criminalità organizzata straniera operante sul territorio fermano, riaffermando la presenza costante e determinata della Polizia di Stato nel contrasto ai reati più gravi e nella tutela della sicurezza dei cittadini.

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