Trionfo a Pescara per la 16enne milanese Cristina Conelli
Ad un passo dal sogno, ma comunque felice per aver conquistato una delle fasce più ambite. Va in archivio con un grande successo l’esperienza di Cristina Conelli alle finali nazionali del concorso di Miss Grand Prix 2020.
La 16enne studentessa milanese, infatti, è arrivata tra le otto bellissime ragazze che si sono contese fino all’ultimo il titolo nazionale assegnato dalla giuria all’abruzzese Camilla De Berardinis.
Per la Cristina, comunque, la soddisfazione di essere stata eletta Miss Grand Prix Calcio 2020, sicuramente una delle fasce più ambite anche in virtù dello storico legame tra la manifestazione promossa dall’agenzia Claudio Marastoni e il mondo dello sport.
“Sono molto soddisfatta, per me si trattava della prima esperienza in assoluto in un concorso di bellezza – commenta Cristina – Non nascondo di essere stata un po’ emozionata e nervosa, ma alla fine mi sono sciolta e quando ho saputo di aver vinto la fascia mi sembrava di sognare. Appena scesa dal palco ho chiamato subito Camilla, la mia sorella gemella. Non ci assomigliamo, siamo eterozigote, ma siamo molto legate”.
Pronta per iscriversi al terzo anno di liceo linguistico (“Amo studiare e imparare le lingue, soprattutto lo spagnolo che parlo fin da quando ero piccola dato che mia madre è originaria dell’Ecuador”), nei sogni di Cristina c’è anche quello di diventare un’attrice. “Sono iscritta all’accademia artistica, recitare è una dimensione in cui mi trovo a mio agio. Il sogno è lavorare nel mondo del cinema, magari al fianco di Angelina Jolie o Brad Pitt”.
In attesa del cinema, per un anno Cristina Conelli indosserà la fascia di Miss Grand Prix Calcio. “Sono tifosissima del Milan, abito a due passi da San Siro e se devo dire un nome di un giocatore con cui vorrei giocare, beh, il grande Zlatan Ibrahimovic, un campione assoluto”.
La finale di Pescara, con Cristina in passerella, sarà trasmessa nei prossimi giorni su Rete4, La5, Tgcom e nel programma “Tv Moda” (canale 180 di Sky).
Articolo di Lorenzo Chiaro
Riproduzione riservata © Copyright La Milano
