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Stampare magliette personalizzate online: come funziona e consigli

Rendere unico un indumento o un oggetto è ormai possibile con a stampa digitale. Le magliette personalizzate possono avere sia il logo della propria impresa che immagini scelte dall’utente, permettendo di avere una completo controllo su ciò che andrà rappresentato (per saperne di più clicca qui).

 

Le t-shirt personalizzabili possono infatti contenere del testo, un logo, una fotografia o design, posizionati o al centro o nelle parte laterali. La stampa su cotone organico permette di avere una vividezza ottima, ed è possibile personalizzare l’indumento anche con l’opzione ricamo.

 

Stampare t-shirt e felpe personalizzate

Se poi si vuole optare per una stampa su un indumento a maniche lunghe, si può anche stampare sulle felpe, che solitamente sono composte al 50% di cotone prelavato, e al 50% poliestere. Una stampa simile ha una evidenza maggiore, considerando che la grammatura della felpa è di  271,25 g/m², e di solito ha un cappuccio con doppia fodera con cordino abbinato, nonché la cintura e polsini sportivi a costine  e la tasca marsupio anteriore.

 

Le t-shirt con una buona vestibilità e una personalizzazione efficace sono al 100% cotone, sia regular fit che slim fit.

 

Ma come avviene la stampa su tessuto? Basta inviare il file in formato PNG o JPEG con almeno 150 DPI, ossia punti per pollice. Il formato PNG è quello consigliato per le grafiche con sfondo trasparente, mentre per le altre grafiche il formato ideale è JPEG. Il profilo del colore deve essere sRGB, che è lo   standard corrente internazionale, adottato in genere da software e hardware come Microsoft Windows, schermi, stampanti e fotocamere digitali. Basta usare un programma fotografico comune e assicurarsi di creare il file di stampa con il profilo di colore sRGB: in questa maniera si avrà la certezza che la grafica abbia lo stesso aspetto una volta stampata. Dal file di stampa occorre rimuovere le linee guida, e se si usano modelli scaricabili occorre eliminare i layer di guida prima di salvare i file, altrimenti appariranno nella stampa.

 

Gli accessori e oggetti da personalizzare con stampe

Tra i suggerimenti da seguire per ottenere risultati migliori c’è evitare le grafiche semitrasparenti, che non danno buoni risultati nella stampa DTG. Quest’ultima è la  direct to garment printing, nata negli Stati Uniti nel 1996 con la prima stampante digitale nota come “Revolution”: la creazione fu opera di Matthew Rhome, e in

Italia questo tipo di stampa è conosciuta come stampa digitale tessile, stampa diretta, serigrafia digitale o DTG.

 

È meglio utilizzare colori a tinta unita o simulare la semitrasparenza con l’uso di mezzi toni. Fondamentale è sapere che inserendo semplicemente un nuovo valore di risoluzione del file non si ottiene una stampa ad alta risoluzione: se la risoluzione della grafica è troppo bassa, è meglio ricrearla.

 

Inoltre l’inchiostro nero appare grigio sugli indumenti neri a causa della base bianca utilizzata durante la stampa: è meglio lasciare queste aree trasparenti quando si disegnano grafiche per capi neri.

 

Ormai la DTG è usata anche per stampare su borse, accessori e indumenti che finora  non la contemplavano. È possibile stampare su cappelli, bavaglini per bambini, leggings, body per neonati, costumi, regali ecosostenibili, regali di Natale, porta computer, borsoni, zaini a sacca, cover per cellulari, mascherine, portachiavi, infradito, gioielli, bracciali, collane e orecchini.

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