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Verona, il museo archeologico si arricchisce di reperti con una collezione di raffigurazioni animali mai vista prima

Da oggi al 1 ottobre 2023 nuovo percorso espositivo sull’importanza degli animali nella storia e nell’arte. In mostra per la prima volta, oltre alle raffigurazioni in metallo conservate al MATR, alcuni importanti ritrovamenti provenienti dalla Domus romana scoperta durante degli scavi nell’ex cinema Astra in via Oberdan. Esposti 130 oggetti di piccole dimensioni.

Verona, il museo archeologico si arricchisce di reperti con una collezione di raffigurazioni animali mai vista prima.

Dagli animali nell’antico Egitto a quelli idealizzati nel mondo classico per il loro importante ruolo in ambito mitologico e religioso. E’ visibile da oggi al Museo Archeologico al Teatro Romano l’esposizione ‘Animali nel mondo antico’, a cura di Margherita Bolla e Brunella Bruno, frutto della collaborazione tra l’Assessorato alla Cultura – Direzione Musei e la Soprintendenza archeologia belle arti e paesaggio per le province di Verona, Rovigo e Vicenza.

Visibili 130 oggetti di piccole dimensioni, come contenitori, anfore, bracciali ornamentali e statuette in bronzo raffiguranti animali.

La mostra intende illustrare alcuni aspetti dell’affascinante tema degli animali nel mondo antico, presentando non solo oggetti del MATR normalmente non esposti al pubblico, ma anche – grazie alla collaborazione con la Soprintendenza – dedicando una vetrina agli interessanti ritrovamenti in bronzo avvenuti in anni recenti nella Domus romana scoperta con i lavori di riqualificazione dell’ex cinema Astra in via Oberdan.

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Tutte le informazioni sul sito del Museo Archeologico

L’esposizione è stata presentata questa mattina al MATR dall’assessora alla Cultura Marta Ugolini. Presenti la direttrice dei Musei civici Francesca Rossi, il soprintendente Vincenzo Tinè, la direttrice del MATR Margherita Bolla curatrice insieme a Brunella Bruno della mostra.

“Un tema di particolare fascino con una interessante quantità di sfumature – ha dichiarato Ugolini –. Bracciali, statuette, ma anche vasi e piccoli contenitori ci mostrano l’evolversi del pensiero umano e la sue prime riflessioni sulla sua natura e le sue diversità dagli animali. Un rapporto complesso da leggere e da ricostruire. Sono grata ai Musei civici veronesi che ancora una volta hanno saputo mettere in luce questo importante patrimonio e alla Soprintendenza per il sostegno riconosciuto al progetto con l’interessante prestito riconosciuto al Museo Archeologico per questa esposizione in programmazione per un anno”.

“Una bellissima iniziativa – ha evidenziato Rossi – che porta avanti l’importante progetto di valorizzazione dei depositi museali veronesi, avviando collaborazioni interessanti con realtà pubbliche e private del nostro territorio. Quest’anno, ad esempio, spicca questa co-progettazione fra il Museo e la Soprintendenza. Quest’ultima, attivissima negli scavi, presenta per la prima volta al pubblici i ritrovamenti di via Oberdan, con l’esposizione di manufatti rari”.

“I reperti di via Oberdan ci raccontano la storia di un edificio romano, che tra il III e il IV secolo d.C. subì un grave incendio – ha evidenziato il soprintendente –. Un evento inaspettato, probabilmente, che ha portato i proprietari della Domus alla fuga e all’abbandono di tanti piccoli e grandi oggetti di uso quotidiano. Testimonianze arrivate fino a noi e che oggi, per la prima volta, vengono presentate al pubblico in questa interessante opportunità espositiva”.

Percorso espositivo. La mostra prende avvio da alcune piccole ma preziose testimonianze relative al ruolo degli animali nell’antico Egitto, in particolare all’uso di mummie di specie diverse come offerte agli Dei nei luoghi di culto, attestato dai contenitori rimasti, in questo caso in bronzo.

Più ampia ed articolata la documentazione presentata sul mondo classico, in cui gli animali avevano un ruolo importante sia in ambito mitologico e religioso in quanto compagni di importanti divinità (basti pensare alla civetta di Atena/Minerva o all’aquila di Giove). Sia in ambito sociale come simboli di prestigio (il cavallo), ma anche all’interno della casa e altrove come decorazioni raffinate, o nell’abbigliamento personale sotto forma ad esempio di fibule, e così via.

Ritrovamenti in via Oberdan. Un’attenzione particolare è riservata ai serpenti, che potevano avere nel mondo classico un significato positivo, ad esempio come animali curativi nel culto di Esculapio, dio della medicina. Viene così introdotto il ritrovamento avvenuto pochi anni fa in via Oberdan (all’esterno delle mura), con la scoperta di un edificio romano, che subì un grave incendio fra il III e il IV secolo d.C. Il crollo del soffitto, avvenuto per la combustione, sigillò in due ambienti adiacenti un gruppo di lucerne e un gruppo di statuette in bronzo, probabilmente costituenti il larario della casa, fra le quali una interessante figura di dea seduta, con diversi serpenti.

L’esposizione si chiude con l’illustrazione di creature fantastiche, raffigurate di frequente nel mondo antico (ad esempio sfingi e grifoni), e con una sezione dedicata al fascino che questi esseri esercitarono nelle epoche successive all’antichità, producendo imitazioni e rielaborazioni.

Sugli animali del mondo antico è inoltre disponibile la pubblicazione del 2021 di Margherita Bolla ‘Animali di bronzo del Museo Archeologico al Teatro Romano di Verona’. Il testo è scaricabile sul sito del Museo.

Il museo è accessibile dalle ore 10 alle 18 (ultimo ingresso alle 17.30), con chiusura il lunedì.
Visite guidate e percorsi didattici. Segreteria didattica dei Musei Civici Cooperativa Le Macchine Celibi, tel. 045 8036353 / 045 597140. Dal lunedì al venerdì, dalle ore 9 alle 13 e dalle ore 14 alle 16. Il sabato dalle ore 9 alle 13.

Verona, il museo archeologico si arricchisce di reperti con una collezione di raffigurazioni animali mai vista prima

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