Verona: Il Festival Spazio Teatro Giovani a Veronetta.
In scena 134 ragazzi dai 9 ai 34 anni che, affrontando temi importanti con filo conduttore “Luce e Buio”, chiuderanno un anno di laboratori nei quali si sono coniugati tutti gli aspetti legati al teatro, dalla recitazione all’organizzazione, alla cura degli spazi comuni.
Sabato 27 e domenica 28 maggio i primi spettacoli al Teatro Santissima Trinità, mentre a giugno la seconda parte avrà come location Parco Santa Toscana. La rassegna sarà anche un’occasione di confronto tra i giovani, artisti e spettatori, che alla fine delle rappresentazioni potranno incontrarsi per instaurare un dialogo attivo, costruttivo e di confronto.
Avere uno spazio a disposizione dei giovani per vivere il teatro in ogni suo aspetto, condividere idee, formare un proprio pensiero critico ed instaurare in ognuno un senso civico per la cura e la salvaguardia dei beni comuni. Questo fine settimana prenderà il via la terza edizione del Festival di Teatro di giovani per giovani “Veronetta#SpazioTeatroGiovani”, rassegna che si svolgerà al Teatro Santissima Trinità e al Parco Santa Toscana realizzata come conclusione dell’anno di laboratori teatrali della scuola Spazio Teatro Giovani, con il Patrocinio e il sostegno del Comune di Verona come ente capofila nella progettazione dei Piani di Intervento in materia di Politiche giovanili.
In scena ci saranno 134 ragazzi, dai 9 ai 34 anni, coinvolti anche in tutti gli aspetti dell’organizzazione del Festival, che hanno partecipato ai laboratori condotti dalle attrici e registe Silvia Masotti e Camilla Zorzi, realizzati in collaborazione con la Cooperativa Energie Sociali e che si inseriscono nel piano di intervento di Regione Veneto in materia di Politiche Giovanili “Reti Territoriali per i Giovani Veneti – RE.TE. GIO-VE”, in continuità con i progetti Capacit-Azione del 2022 e Capacitandosi del 2021.
“ Invitiamo tutti a venire ad assistere agli spettacoli dei ragazzi e ragazze che hanno preso parte attivamente a percorsi di scuola teatrale – ha detto l’assessore alle Politiche giovanili Jacopo Buffolo – e che, nelle prossime settimane, renderanno vivo un angolo di Veronetta. Il progetto, finanziato dalla Regione, dà la possibilità ai ragazzi di incontrarsi e conoscersi e, attraverso il teatro, anche superare le differenze, aiutandoci a dimostrare come si possano promuovere la valorizzazione di alcuni luoghi della città e renderli vivi. Questa attività infatti tocca diverse tematiche, come la cultura e il teatro, a cui si aggiunge la cura dei beni comuni, che si intersecano e su cui l’Amministrazione vuole lavorare”.
Il tema scelto per questo anno di percorso è il rapporto “Luce e Buio”, non intesi come immagini, ma figure interiori, che riguardano l’individuo nei suoi momenti di tristezza e serenità, e come riscoprire l’una nell’altra. Nella prima parte del festival sono stati scelti due miti, di Prometeo e Antigone, entrambi di trasgressione che parlano di abuso di potere e del rapporto tra i sentimenti, la legge e come tenerli insieme. Nella seconda saranno affrontati temi politici, tra cui il lavoro femminile e la lotta tra partigiani e nazifascisti. Gli spettacoli saranno ad offerta libera.
L’accesso al Parco sarà consentito a chi preventivamente avrà prenotato il proprio posto inviando una mail a spazio.teatro.giovani@gmail.com indicando i propri dati e contatti. Verrà inviata una mail di confermata prenotazione. I posti verranno assegnati la sera dello spettacolo in ordine di arrivo. Tutte le informazioni, orari o eventuali modifiche e aggiornamenti saranno comunicati sui canali Facebook e Instagram di Spazio Teatro Giovani, e al sito www.politichegiovanili.comune.verona.it o inviando una email a politiche.giovanili@comune.verona.it
Gli spettacoli dei ragazzi dai 9 ai 15 anni andranno in scena il 27 e 28 maggio al Teatro Santissima Trinità (Lessico Famigliare dal romanzo di Natalia Ginzburg, Il Piccolo Principe, dal romanzo di Antoine de Saint Exupéry e Telemachia, una rilettura del viaggio di Telemaco alla ricerca di suo padre Ulisse) e il 9 giugno al Parco Santa Toscana (Orlando & Co, liberamente ispirato all’Orlando Furioso di Ludovico Ariosto). Al Parco Santa Toscana, nel cuore del quartiere di Veronetta, alle 21.30, andranno in scena gli spettacoli dei ragazzi più grandi. Il 13 e 14 giugno andrà in scena “Prometeo”, dal Prometeo Incatenato di Eschilo, con un gruppo di ragazzi dai 15 ai 19 anni.
Il 16 e il 17 giugno Antigone, dalla tragedia di Sofocle, con un gruppo di ragazzi dai 17 ai 23 anni. Il 19 e 20 giugno, con un gruppo di ragazzi dai 24 ai 34 anni, andrà in scena “Roma ore 11”, tratto dall’inchiesta giornalistica di Elio Petri su innumerevoli nodi del lavoro femminile. Ultimo spettacolo in cartellone il 24, 25, 26, 27 giugno “Uomini e no”, dal romanzo di Elio Vittorini, con ragazzi dai 20 ai 29 anni, scritto nel 1944, durante la seconda guerra mondiale, proprio mentre è impegnato a lottare da partigiano contro il nazifascismo. Il Festival, oltre a veder coinvolte altre associazioni del territorio, sarà anche in partnership con il Festival FU.ME. di Cesena, organizzato dall’Associazione Alchemico Tre. Si pone in continuità anche con il progetto Spettatori Attivi, per accompagnare i ragazzi nella fruizione di spettacoli teatrali delle più importanti rassegne cittadine e non e le serate al Parco Santa Toscana si inseriscono all’interno degli Intrecci di programmazione di Estate Teatrale Veronese.
Prosegue inoltre la collaborazione con il Comitato per il Carnevale Benefico Simeon de L’Isolo, che ha la custodia del parco, mentre il ristorante libanese Tabulè gestirà il food truck per le sere di spettacolo. La rassegna è stata presentata questa mattina in Sala Arazzi dall’assessore alle Politiche giovanili Jacopo Buffolo. Sono intervenuti le direttrici e insegnanti della scuola di teatro Spazio Teatro Giovani Silvia Masotti e Camilla Zorzi, l’allieva dello Spazio Teatro Giovani Astrid Valdinoci e la responsabile Politiche giovanili del Comune di Verona Lisa Lanzoni.
“ Questa attività si innesta in un quartiere che, dal punto di vista dei beni comuni, è molto vivo – ha affermato Lisa Lanzoni – ed assolutamente in linea con una riprogettazione da parte dell’Amministrazione per dare spazio ai giovani collegati ai beni comuni della città. La Regione, attraverso il piano di interventi Rete Giovani Veneti prosegue un percorso di investimento sui giovani iniziato due anni fa che ci auguriamo ne possa coinvolgere sempre in maggior numero attraverso il focus legato all’arte e alla città”.
“ Siamo felici di dare il via a questa terza edizione del Festival – afferma Silvia Masotti – che era nato in tempo di pandemia come risposta alla necessità di dare la possibilità a 120 giovani di stare insieme in uno spazio in sicurezza per poter considerare il teatro prima di tutto un’occasione di relazione. Da quel momento ci siamo accorti di quanto fosse importante per far vivere un quartiere ricco di spazi mai pensati per il teatro. I ragazzi ci aiutano in tutte le fasi di organizzazione, prendendo spazio, voce e parole dei grandi autori prendendosi cura dei beni comune”.
“Riguardo alla selezione degli spettacoli – spiega Camilla Zorzi – abbiamo scelto di far esibire i ragazzi più giovani a teatro, mentre dai 14 anni in poi lo faranno nel parco, soprattutto perché riescono a gestire meglio il palco esterno dal punto di vista vocale e fisico. I temi che affronteremo sembrano grandi per i ragazzi, che invece li hanno recepiti e fatti propri. Ed è questa la bellezza, perché sono proposte che si integrano l’una nell’altra. Per questo consigliamo di venire ad assistere alle rappresentazioni, perché gli attori mettono nei personaggi loro stessi, le loro fragilità, le loro debolezze e le loro risorse, e che vivono nella pienezza lo stare insieme agli altri”.
“ Per noi il Festival non si limita solo alla messa in scena dello spettacolo – spiega Astrid Valdinoci – ma comprende anche tutto quello che c’è prima, come lo si realizza, fino a dopo, quando incontriamo le persone che vengono a vederci. E’ importante avere la possibilità di trascorrere del tempo in uno spazio pubblico dove potersi mettere a confronto. Parlare con ragazzi che hanno un’età, una vita e punti diversi dai miei, è un’occasione che ognuno ha per ampliare le proprie vedute e formare il proprio pensiero critico. Inoltre questa iniziativa permette di imparare a lavorare e costruire qualcosa insieme”.
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