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Verona: ‘Com’eri vestita?’. La mostra contro la violenza di genere arriva al liceo Maffei.

Spesso alle vittime di violenza sessuale viene chiesto: "Che cosa indossavi? Com'eri vestita?", quasi a colpevolizzarle per il loro abbigliamento.

Verona: ‘Com’eri vestita?’. La mostra contro la violenza di genere arriva al Liceo Maffei.

Molto spesso alle vittime di violenza sessuale viene chiesto: “Che cosa indossavi? Com’eri vestita?“, quasi a colpevolizzarle per il loro abbigliamento. Uno stereotipo duro a morire, che ribalta l’attribuzione delle responsabilità non sull’autore della violenza ma su chi la subisce.
Su questo tema si concentra la mostra ‘Com’eri vestita?’, promossa dalla Circoscrizione 3^ in collaborazione con Isolina e…, associazione per la prevenzione del femminicidio.

Dopo diverse tappe sul territorio veronese, la mostra arriva in 3^ e per la prima volta all’interno di un istituto scolastico, il liceo Maffei negli spazi della succursale di via Venier nel quartiere Catena. E’ qui che sarà a disposizione degli studenti e delle studentesse dal 23 al 28 ottobre, offrendo loro l’opportunità di esplorare le storie di donne vittime di violenza, raccolte da un centro antiviolenza. La mostra sarà invece accessibile a tutti i cittadini e le cittadine il 26 e 27 ottobre dalle 15 alle 19 e sabato 28 ottobre dalle 14 alle 18. L’esposizione resterà aperta grazie alla collaborazione di professori e studenti del Maffei e di alcuni cittadini volontari della circoscrizione.

Verona: 'Com'eri vestita?'. La mostra contro la violenza di genere arriva al liceo Maffei.
I jeans della studentessa, il grembiule della cameriera, la maglietta della babysitter e la camicetta dell’avvocatessa. Sono alcuni degli abiti in esposizione, che saranno affiancati da brevi suggestioni che le donne hanno voluto condividere, raccontando alcuni frammenti della loro esperienza.

L’iniziativa promuove anche la campagna di Amnesty International #iolochiedo per adeguare la legislazione italiana in riferimento al principio del consenso e per spingere al cambiamento culturale perché sia chiaro che il sesso senza consenso è stupro.

“Ci avviciniamo alla giornata del 25 novembre con un momento di riflessione sulla violenza di genere – afferma il presidente della Circoscrizione 3^ Riccardo Olivieri-. Purtroppo è ancora troppo diffusa l’idea malata per cui ci sia un concorso di colpa da parte delle donne vittime di violenza, una loro compartecipazione per il modo di vestirsi giudicato provocante e che giustificherebbe il comportamento delittuoso. Crediamo che sia fondamentale riflettere anche con i giovani su questi temi, perciò ringrazio la disponibilità del Liceo Maffei nel collaborare all’iniziativa”.
Presenti in conferenza stampa, oltre al presidente della 3^ Olivieri, la vicepresidente Sara Ottolini, Marisa Mazzi dell’associazione Isolina e…, e la vice preside del Liceo Maffei Anna Ambrosini.
“Isolina e…” è un’associazione di donne e di uomini che dal 2013 è impegnata ad affrontare con efficacia la gravissima emergenza umana, sociale, culturale e politica dovuta al fenomeno dei femminicidi. L’associazione prende nome da Isolina Canuti, giovane donna veronese uccisa ai primi del ‘900 da un capitano dell’esercito perché non rimanesse traccia della sua gravidanza.

Verona: 'Com'eri vestita?'. La mostra contro la violenza di genere arriva al liceo Maffei.

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