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Trieste ospita il Palaeomovies Film Fest 2024

Trieste e il Palaeomovies Film Fest: documentari, laboratori e anteprime per scoprire la preistoria al Museo Civico di Storia Naturale.

Trieste ospita il Palaeomovies Film Fest 2024.

Nella mattinata di venerdì 22 novembre, presso il Museo d’Arte Orientale, si è tenuta la conferenza stampa di presentazione della sesta edizione del Palaeomovies Film Fest, alla quale è intervenuto l’assessore comunale alle Politiche della Cultura e del Turismo Giorgio Rossi.
Trieste ospita il Palaeomovies Film Fest 2024
Presente anche il curatore della rassegna, Roberto Micheli.

Quando ho letto il programma di Palæomovies – ha dichiarato l’assessore comunale alle Politiche della Cultura e del Turismo Giorgio Rossi – sono rimasto sorpreso dal valore degli appuntamenti proposti, ricordo che si tratta di appuntamenti in grado di richiamare l’attenzione e l’interesse di un pubblico ampio e di tutte le fasce d’età. Complimenti a chi lavora a questo progetto, con professionalità e passione.”

“Il nostro Museo di Storia Naturale – ha concluso Giorgio Rossi si sta dimostrando pienamente all’altezza del futuro che lo attende in Porto Vecchio-Porto Vivo, a questo proposito penso anche ai programmi che abbiamo per il Museo de Henriquez, ai quali sto lavorando.

Dal 27 novembre al primo dicembre il Museo Civico di Storia Naturale (via dei Tominz 4) organizza “Palæomovies Film Fest 2024”, la rassegna che fa conoscere al pubblico, attraverso il cinema documentario e gli incontri con gli esperti, le ricerche recenti e le scoperte più interessanti sulla preistoria dell’umanità.

Palæomovies, a cura di Roberto Micheli con la collaborazione di Deborah Arbulla, nasce dall’interesse di comunicare temi e problematiche che riguardano l’evoluzione e la paleoantropologia, la diversità culturale, la formazione della socialità, lo sviluppo delle prime società complesse.

Quest’anno la rassegna offrirà alcuni approfondimenti sull’antichità dell’uomo moderno, sull’origine della musica, sul ruolo della donna nelle società paleolitiche, sulle sepolture come fonti di conoscenza delle identità delle genti preistoriche e sulla vita nelle palafitte dell’arco alpino. L’edizione del 2024 presenta le anteprime italiane dei film: “Sapiens, et la musique fut” di Pascal Goblot e “They Called Her Jamila – The secrets of Stone Age Ba’ja” di Barbara Fally-Puskás.

Vengono presentate anche due recenti e innovative produzioni italiane nel campo della divulgazione della preistoria. Oltre a ciò si aggiunge un appuntamento speciale dedicato ai castellieri, gli abitati protostorici su altura che hanno lasciato i loro imponenti bastioni in numerosi siti del Carso e nei dintorni di Trieste.

Nelle giornate della rassegna il pubblico sarà coinvolto in un viaggio a ritroso nel tempo per conoscere comportamenti, tradizioni e costumi dei nostri antenati vicini e lontani. Per l’occasione, il Museo Civico di Storia Naturale propone anche laboratori, visite guidate e film di animazione dedicati ai bambini e alle famiglie.

L’iniziativa nasce da una stretta collaborazione tra il Comune di Trieste e la Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per il Friuli Venezia Giulia, con il supporto della Società per la Preistoria e la Protostoria della Regione Friuli Venezia Giulia OdV. Anche grazie al contributo della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, l’edizione 2024 sarà contrassegnata da un ricco programma di documentari introdotti da esperti. A seguire l’organizzazione e i servizi tecnici è “La Cappella Underground”.

Trieste ospita il Palaeomovies Film Fest 2024

Programma

mercoledì 27 novembre, ore 17
Hema. Una storia di castellieri di Francesca Mucignato Italia, 2022, 69’ produzione: Argo Medi@ Story. Versione in italiano.

Docu-Fiction ispirata alla vita nei castellieri nel periodo dell’età del Ferro, girato tra mare e Carso. Prima della nascita di Trieste, le terre del Caput Adriae erano già abitate dalle genti che vivevano nei villaggi fortificati sulle alture che dominano il territorio. Hema è una bambina che vive nell’età del Ferro nel castelliere di Elleri, il padre, un commerciante di sale, diviene il protagonista di un triste rito che Hema, in una sorta di gioco, imiterà.

Ma un parallelismo ai giorni nostri vede un’altra bambina simile ad Hema, che trovandosi in gita didattica presso lo stesso castelliere, riporta alla luce per caso un reperto che evocherà un legame emozionale con il passato. Saranno presenti alla proiezione la regista Francesca Mucignato, il direttore della fotografia Paolo Forti, l’autrice dei testi Lidia Rupel, l’autore dei disegni originali Guido Zanettini. Seguirà un confronto sul tema dei castellieri e la promozione della loro
conoscenza. Interverranno gli autori del docu-film, Roberto Micheli – Soprintendenza ABAP-FVG, Deborah Arbulla e Nicola Bressi – Museo Civico di Storia Naturale, Paolo Paronuzzi – Società per la Preistoria e Protostoria FVG.

venerdì 29 novembre, ore 17
Lady Sapiens: à la recherche des femmes de la Préhistoire [Lady Sapiens: alla ricerca delle donne nella preistoria] di Thomas Cirotteau. Francia, Canada 2021, 90’.
produzione: Little Big Story, Idéacom International in associazione con Ubisoft
versione in francese, sottotitoli in italiano

Cosa sappiamo delle donne preistoriche? Per 150 anni, i ricercatori hanno sottovalutato il loro ruolo interpretando le scoperte sulla base dei preconcetti del loro tempo. Le donne del Paleolitico sono diventate prigioniere di luoghi comuni. Oggi una nuova generazione di ricercatori, molti dei quali sono donne, sta ribaltando questo modello. Andando a incontrare gli scienziati sui siti di scavo o nei loro laboratori, emerge un nuovo ritratto di queste donne: le scopriamo cacciatrici, artiste, capi clan… E se questa era glaciale fosse stata anche l’era delle donne? Per la prima
volta, “Lady Sapiens” racconta la loro storia. Presentazione a cura di Paola Visentini
(Museo Friulano di Storia Naturale).

venerdì 29 novembre, ore 20
Antiche tracce. La vita in palafitta di Federico Basso
Italia 2024, 6’- produzione: ETT Solution S.p.A.
versione in italiano

Un corto in Realtà Virtuale ambientato nel Parco Archeo Natura di Fiavé in provincia di Trento, patrimonio mondiale UNESCO, e suddiviso in sei scene, nato per raccontare attraverso uno storytelling immersivo in VR la vita di una delle comunità agricole più antiche d’Europa che, tra il 3.800 a.C. e il 1.500 a.C., ha costruito e abitato villaggi alpini preistorici su palafitte. Una finestra sulla vita quotidiana in un villaggio preistorico, in cui la location diventa la tela su cui illustrare la quotidianità degli abitanti, e ripercorre le attività quotidiane della società preistorica che ha abitato le zone di Fiavè.

a seguire
Memorie di un mondo sommerso – Mémoires d’outre-lacs di Philippe Nicolet
Svizzera 2021, 58’. produzione: Association Palafittalp / Studio NVP3D
consulenza scientifica: Pierre Corboud
versione in italiano

Grazie alle particolari condizioni ambientali e alle perfette condizioni di conservazione dei resti organici, le aree umide europee preservano importanti monumenti preistorici di un lontano passato. I siti palafitticoli preistorici dell’arco alpino, iscritti dal 2011 nella lista del Patrimonio Mondiale dell’UNESCO, rappresentano degli importanti archivi archeologici e paleoambientali che ci fanno conoscere la vita e le forme di adattamento delle prime comunità agricole europee alle aree umide avvenute durante la preistoria. Il film presenta uno straordinario spaccato del mondo dei nostri antenati palafitticoli del Neolitico e dell’età del Bronzo. Presentazione a cura di Pierre Corboud (Università di Ginevra, Svizzera).

sabato 30 novembre, ore 10
Sapiens, et la musique fut-And There Was Music [Sapiens, e fu la musica] di Pascal Goblot
Francia, 2021, 53’ produzione: Grand Angle Productions, ARTE
versione in francese, sottotitoli in italiano

La musica è ovunque: nei bar, nelle chiese, nei negozi, nelle cuffie dei nostri smartphone… Come spiegare questa universalità e diversità? Sarebbe possibile risalire a un’origine? Alla ricerca di tracce archeologiche, cercando di ricostruire quella che poteva essere la musica dei nostri antenati, inizieremo con il più antico strumento conosciuto: un flauto d’osso, la cui età è oggi stimata in oltre 40.000 anni! Esploreremo poi altre tracce di musica nella preistoria: resti archeologici che oggi interpretiamo come strumenti, incisioni e dipinti, e tutto ciò che possiamo dedurre dal rapporto dei Cro-Magnon con la musica.

Trieste ospita il Palaeomovies Film Fest 2024

a seguire
Das geheimnisvole Steinzeit-Dorf: Was die Gräber von Ba’ja erzählen – They Called Her Jamila – The secrets of Stone Age Ba’ja [Il misterioso villaggio dell’età della pietra: cosa ci raccontano le tombe di Ba’ja] di Barbara Puskas. Austria, 2022, 52’. produzione: ORF III, SR, EPO Film, in associazione con ARTE, ORF E
versione in tedesco, sottotitoli in italiano

Nel 2018 sull’altopiano di Ba’ja in Giordania, durante gli scavi in un insediamento dell’età della pietra, gli archeologi hanno fatto una scoperta affascinante: i resti di una bambina di otto anni, sepolta sotto il pavimento di una casa, con un corredo funerario e un’antica collana. Ispirati dal gioiello, gli scienziati hanno dato alla defunta il nome di Jamila – “la bella”. La loro scoperta offre una visione innovativa delle società umane del Neolitico: Ba’ja è stata insediata circa 9.000 anni fa, quando gli esseri umani avevano abbandonato la loro precedente esistenza di cacciatori-raccoglitori per diventare sedentari. Presentazione a cura di Andrea Pessina (Segretariato Regionale del MiC per il Friuli Venezia Giulia).

sabato 30 novembre, ore 17
Os enigmas do Cabeço da Mina. The Mysteries of Cabeço da Mina [Gli enigmi di Cabeço da Mina]
di Rui Pedro Lamy. Portogallo, 2019, 27’-produzione: Arqueohoje, ETHNO, Município de Vila Flor
versione in portoghese, sottotitoli in italiano

Come in una rotazione cosmica con epicentro nella valle di Vilariça, il documentario presenta i principali resti archeologici conosciuti della regione di Trásos-Montes in Portogallo, dall’arte dei cacciatori-raccoglitori del Paleolitico (Mazouco, Côa) agli habitat, alle architetture funerarie megalitiche e altri luoghi sacri dei primi agricoltori e pastori. Al cuore della storia, Cabeço da Mina, una piccola collina situata in una valle che si distingue come terra delle prime comunità agricole: qui, a partire dagli anni ’80, sarebbe stata scoperta la più grande concentrazione di stele risalenti al III millennio a.C. in un unico sito dell’Europa occidentale.

a seguire
Pescatori-Cacciatori-Raccoglitori. Abitanti del Nilo bianco nella preistoria recente – Fisher-Hunter-Gatherers: Inhabitants of the White Nile in Recent Prehistory di Marco Tomaselli, Donatella Usai
Italia, Sudan, 2023, 43’. produzione: Centro Studi Sudanesi e Sub-Sahariani ETS, Treviso.
versione in inglese, sottotitoli in italiano

Il documentario illustra gli aspetti della vita dei cacciatori-raccoglitori-pescatori che abitavano sulla sponda del Nilo Bianco nel Tardo Pleistocene-inizio Olocene Antico. Una narrazione resa possibile dai risultati del lavoro interdisciplinare effettuato nel sito di al-Khiday dal Centro Studi Sudanesi e Sub-Sahariani (ETS) di Treviso, in collaborazione con l’Università di Padova, Parma e Milano. Un film di Marco Tomaselli con la supervisione scientifica di Donatella Usai e le musiche originali di Adriano Orrù e Silvia Corda. Presentazione a cura di Donatella Usai (Centro Studi Sudanesi e Sub-Sahariani).

sabato 30 novembre, ore 20
Dames et princes de la Préhistoire – Ladies and Princes of Prehistory
[Dame e Principi della Preistoria] di Pauline Coste. Francia, Repubblica Ceca, 2022, 52’
produzione: Enfant Sauvage Productions, Day for Night, ARTE, Ceska Televize
versione in francese, sottotitoli in italiano

28 marzo 1872, al confine tra Francia e Italia, l’archeologo Émile Rivière porta alla luce uno scheletro umano che ritiene molto antico, oggi datato a meno di 24.000 anni. Questa importante scoperta ha cambiato la nostra percezione dell’uomo preistorico e, soprattutto, della donna preistorica. La donna che oggi chiamiamo la “Dama del Caviglione”, dal nome della grotta in cui fu ritrovata, fu inizialmente scambiata per un uomo a causa della sua robustezza e della ricchezza dei suoi corredi funerari. Il suo studio nel corso del ventesimo secolo racconta anche come è cambiata la nostra visione di queste società preistoriche. Presentazione a cura di Fabio Negrino (Università degli Studi di Genova).

domenica 1 dicembre, ore 10
Homo Sapiens, les nouvelles origines – Homo Sapiens: New Origins [Homo sapiens: le nuove origini] di Olivier Julien. Francia, Marocco, 2020, 90’.
produzione: Bellota Film, ARTE, in associazione con SNRT, TV2M Maroc, Mamamia Films
versione in francese, sottotitoli in italiano e in inglese

Un teschio dal volto allungato e arcate sopracciliari prominenti viene scoperto nel 1960 da un operaio in una miniera di Djebel Irhoud, in Marocco. Potrebbe trattarsi di un Neanderthal? Il Carbonio 14 fa risalire il ritrovamento a più di 40.000 anni fa, ma negli anni ‘80 il ricercatore francese Jean-Jacques Hublin e il professore marocchino Abdelouahed Ben-Ncer avanzano l’ipotesi che il teschio sia molto più antico e appartenga a un Homo sapiens. Il settimo strato di sedimenti rivela un tesoro sbalorditivo: i resti di cinque individui distinti. La datazione a termoluminescenza ne fa risalire l’origine a 300.000 anni fa… Presentazione a cura di Marco Peresani (Università degli Studi di Ferrara).

a seguire
L’uomo di Val Rosna di Stefano Zampini-Italia, 2024, 20’
produzione: Comune di Sovramonte e Università degli Studi di Ferrara
versione in italiano

Docu-drama che mostra alcuni momenti della vita dell’Uomo di Val Rosna, un cacciatore vissuto 14.000 anni fa nell’attuale territorio del Comune di Sovramonte (Belluno). La sepoltura di questo cacciatore è stata scoperta negli anni ’80 da Aldo Villabruna e studiata dal professor Alberto Broglio dell’Università degli Studi di Ferrara. Caccia, vita di comunità, cure dentali e un rito funebre sono i momenti di vita messi in scena. Un film di Stefano Zampini con la fotografia di Daniele Simoncelli, la supervisione scientifica di Marco Peresani e le musiche originali di Duck Chagall (Francesco Ambrosini).

L’ingresso è gratuito sino ad esaurimento dei posti disponibili.
Appuntamenti dedicati ai più piccoli, con il coordinamento di Deborah Arbulla, conservatrice paleontologa del Museo Civico di Storia Naturale.

venerdì 29 novembre e sabato 30 novembre alle ore 17
I primitivi – Tutta un’altra preistoria di Nick Park
GB, 2018, 81’ – film di animazione per bambini (dai 6 anni)

All’alba dei tempi, tra creature preistoriche e natura incontaminata, la vita è perfetta per il primitivo Dag e per la sua adorabile e bizzarra tribù. La tranquillità dell’età della Pietra viene però travolta dall’arrivo della potente età del Bronzo, che costringe tutti ad abbandonare la propria casa. Lo scontro tra civiltà prende la forma di un’epica sfida in un gioco di cui fino a quel momento Dag non aveva mai sentito parlare, a differenza dei suoi nemici, già maestri in campo grazie a Dribblo. Contro qualsiasi probabilità di vittoria e schierandosi contro il parere del prudente e saggio Barbo, Dag insegnerà a Grullo, Gordo e agli altri imbranati cavernicoli come giocare… a calcio!

sabato 30 novembre, ore 10–13
Laboratorio calchi a cura del Museo Civico di Storia Naturale di Trieste
Elide Giovannini, Elizabeth Piselli e Ingrid Zivic

domenica 1 dicembre, ore 10–13
Laboratorio calchi a cura del Museo Civico di Storia Naturale di Trieste
Elide Giovannini, Elizabeth Piselli e Ingrid Zivic. Visite guidate alle sale dei dinosauri Antonio e Bruno a cura di Kevin Milocco, geologo e docente.

Attività gratuite con prenotazione obbligatoria scrivendo a
newsmuseiscientifici@comune.trieste.it entro le ore 12 del 29 novembre.

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