Trento, a Torre Mirana la mostra “Avita” di Anna Tava e Alberto Tait
Dal 17 al 26 febbraio ingresso gratuito per accedere alla mostra: un’occasione per ammirare opere appartenenti a differenti linguaggi artistici
Trento, a Torre Mirana la mostra “Avita” di Anna Tava e Alberto Tait.
Pittura, scultura e ceramica in mostra nella Sala Thun di Torre Mirana: da venerdì 17 a domenica 26 febbraio, lo spazio espositivo ospiterà Avita, esibizione di opere degli artisti Anna Tava e Alberto Tait, pronti ad accogliere il pubblico per tutta la durata dell’esposizione.
Visitabile tutti i giorni dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 19, Avita sarà un’occasione per ammirare opere appartenenti a differenti linguaggi artistici. Lo stesso titolo nasce dall’unione dei cognomi dei due artisti e vuole trasmettere l’idea di un patrimonio artistico tramandato, perché, spiegano «Portiamo dentro di noi immagini, simboli, segni che ci arrivano da lontano e ci parlano oltre il tempo. La creazione artistica può farli emergere, renderli visibili e condivisibili».
Entrambi di Mezzolombardo, si sono incontrati solo recentemente trovando una forte sintonia nel loro modo di operare. Diplomatosi all’Istituto d’arte “A. Vittoria” di Trento, Tait ha sempre sperimentato tecniche artistiche differenti, tra cui l’aerografia e la ceramica, che ricoprono un ruolo molto importante nella sua formazione. Sensibile al tema dell’animo umano e al fascino del mondo naturale, in particolare degli alberi, desidera esprimere con le forme e i colori le proprie emozioni e il modo che hanno questi elementi di vivere nello spazio.
Anna Tava ama raccontare storie non solo con le parole. Laureata in psicologia clinica, da sempre è interessata alla manifestazione del proprio mondo interiore e al rapporto d’amore come simbolo di trasformazione e crescita. Ha scritto diversi libri e seguito numerosi corsi di pittura. Il suo approccio all’arte è quello della sorpresa, un gioco in cui per prima lei stessa vuole stupirsi, creando effetti con le colate della fluid painting e dipingendo a pennello le linee prodotte dall’espandersi del colore. Nelle sue opere dialogano più elementi: nei dipinti in acrilico si insinuano ferri, fili di ottone, pagine di vecchi libri e poesie caviardage, composte a partire da testi già scritti con l’idea di dare vita a poesie visive. Nelle composizioni in ferraglia arrugginita riconosce il tempo come primo autore cui regalare una nuova storia.
L’ingresso alla mostra è gratuito e non occorre la prenotazione.
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