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SUPERTRENTO, sabato all’ex Atesina il secondo laboratorio incrementale.

Oltre cinquanta i partecipanti ai tre tavoli di lavoro che hanno immaginato nuove funzionalità per gli edifici cittadini dopo l’interramento della ferrovia.

SUPERTRENTO, sabato all’ex Atesina il secondo laboratorio incrementale.

Si è svolto sabato pomeriggio dalle 14 alle 17.30 alla sala Carrozzeria dell’ex Atesina il secondo laboratorio incrementale realizzato nell’ambito del percorso partecipato SUPERTRENTO, che dopo i quattro incontri tematici degli scorsi mesi è giunto ora alla sua terza fase progettuale. Scopo dei tre incontri è quello di dare concretezza alle linee guida per la progettazione delle aree che vanno dal Muse all’ex scalo Filzi e saranno lasciate libere dall’interramento dei binari.
Il pomeriggio è iniziato con un primo momento di riepilogo di quanto emerso nel corso del primo laboratorio durante il quale si è parlato dell’importanza di un trasporto pubblico di qualità (tram), di orti urbani, spazi verdi e stalli per biciclette, della dimensione di quartiere e della funzionalità degli spazi pubblici. E ancora, di corridoi ecologici, sostenibilità e risparmio idrico, ma anche di ricucitura della parte est con la parte ovest della città.
All’incontro hanno partecipato anche i tecnici del Comune e dell’Università degli Studi di Trento, che hanno fornito ai partecipanti i punti fermi rispetto agli sviluppi di aree quali l’ex Cte, lo stadio, la passerella sull’Adige, l’hub intermodale che con la cabinovia congiungerà il centro cittadino al Bondone e lo studio del sistema di trasporto veloce “Nordus” che collegherà la città da nord a sud.
Molti dunque i progetti sul tavolo.

SUPERTRENTO, sabato all’ex Atesina il secondo laboratorio incrementale.

Altrettanti però i temi, gli spazi e gli edifici che attraverso il percorso dovranno trovare una nuova funzione e contribuire alla rigenerazione. Per affrontare queste sfide, che vanno dal ripensamento degli edifici storici della stazione attuale e della Trento-Malè agli spazi oggi considerati “retri” nascosti di altrettanti edifici, i partecipanti si sono suddivisi in tre gruppi. Ad ogni gruppo il compito di ragionare dunque sulle funzioni che potrebbe assumere dopo l’interramento della ferrovia il patrimonio immobiliare e non solo collocato lungo il corridoio che va dall’ex Scalo Filzi al Muse.
I gruppi, formatisi sulla base dell’interesse di ognuno, hanno rispecchiato la suddivisione dell’areale in tre zone, la nord che va da poco dopo la rotonda dei caduti di Nassirya alla zona delimitata dalle piazze Centa e General Cantore, quella centrale che si sviluppa all’incirca dalle rimesse della ferrovia all’area di piazza Dante, e quella sud, a maggior vocazione universitaria e intermodale, che va dall’ex Sit al quartiere Le Albere. Tanti i luoghi su cui si è posta l’attenzione: le officine e l’area dell’ex stazione Trento-Malè, l’attuale edificio della stazione e delle autocorriere, l’hub ex Sit, l’ex Cte, il parcheggio a Sanseverino e lo stadio Briamasco tra gli altri.
Dopo un’ora abbondante di lavoro incrementale ai tavoli settoriali, i partecipanti, tra cui era presente anche l’assessora all’Urbanistica Monica Baggia, si sono nuovamente riuniti in sessione plenaria per condividere quanto emerso dal brain-storming guidato.
Il risultato dei lavori sarà disponibile sul sito www.supertrento.it insieme ai report e ai materiali di tutti gli altri incontri. Si ricorda che chiunque può apportare il suo contributo scrivendo a info@supertrento.it.

L’appuntamento con l’ultimo laboratorio, aperto a tutti gli interessanti anche a coloro che non hanno preso parte ai precedenti incontri, è per sabato 11 novembre, sempre dalle 14 alle 17.30 alla sala Carrozzerie dell’ex Atesina, cui si accede tramite la pista ciclabile che attraversa il giardinetto di via Pranzelores.

SUPERTRENTO, sabato all’ex Atesina il secondo laboratorio incrementale.

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