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Spazi ibridi e multiculturali per le città del futuro: quarto e ultimo incontro del percorso di “SuperTrento”

La ricetta del super-esperto Niessen:“La deindustrializzazione ha liberato aree in tantissime città italiane. Vanno gestiti unendo cultura e welfare in un mix sempre diverso”.

Spazi ibridi e multiculturali per le città del futuro: quarto e ultimo incontro del percorso di “SuperTrento”.

Quarto e ultimo incontro del percorso partecipato “SUPERTRENTO”, promosso dal Comune di Trento in collaborazione con lo studio Campomarzio, con l’obiettivo di produrre idee e linee guida per progettare l’areale ferroviario dopo l’interramento della ferrovia. “Welfare, cultura, creatività” il titolo della giornata il cui scopo è cercare di capire come la riqualificazione e la rigenerazione degli spazi pubblici aperti possa favorire il benessere delle persone che vivono o si recano in città, sempre con attenzione al cambiamento climatico. Un’ottantina le persone presenti – con una media sulle quattro giornate di una settantina – che testimoniano la riuscita di questa “operazione informazione-ascolto” voluta dall’Amministrazione.

Come di consueto a inizio giornata spazio alle esperienze già operative del Comune. Ne hanno parlato Laura Begher, dirigente del servizio Cultura, turismo e politiche giovanili (obiettivi delle politiche culturali della città, con un focus sul metodo e alcune esperienze significative), Sabrina Redolfi, dirigente del servizio Welfare e coesione sociale (partecipazione e volontariato, i servizi di prossimità e gli spazi di comunità); Eusebia Parrotto, capoufficio della Biblioteca comunale (ruolo delle biblioteche come spazi multifunzionali capaci di favorire ibridazioni e trasversalità) e Rosangela Cappelletti, referente del Gruppo Oasi (l’esperienza della Piccola biblioteca di Cadine). In generale se si guarda ai dati disponibili per la provincia di Trento, vediamo un settore che conta sulla presenza di 964 organizzazioni, il 14,9% del totale delle organizzazioni no-profit attive sul territorio in tutti i settori, dato che colloca Trento al vertice della classifica nazionale per organizzazioni non a scopo di lucro attive nella cultura.

Il dato locale restituisce senza dubbio la grande ricchezza del territorio, un’ampia accessibilità dell’offerta e una presenza capillare del volontariato, ma anche il potenziale bisogno del sistema culturale trentino di un ulteriore slancio per evolversi in una dimensione più competitiva, quasi imprenditoriale. Prima di pranzo è stata poi la volta di Bertram Niessen che ha spiegato come sono stati riutilizzati in molti Paesi gli spazi urbani resi liberi da insediamenti industriali e non solo: da Bilbao con il Guggenheim a Torino con le “case del quartiere”. Bertram Niessen – direttore dell’Agenzia di trasformazione culturale milanese Che_Fare – è uno dei massimi esperti italiani di riqualificazione di aree abbandonate.

“Tutto è iniziato – tanto per cambiare – in Inghilterra dove a Leeds gli enormi metri cubi lasciati liberi dalle fabbriche decentrate ha dato il là all’idea (Niessen usa la parola ideologia) di ‘città culturale’ per inaugurare un ‘nuovo Rinascimento’”. Forte della sua esperienza Niessen ha spiegato le caratteristiche-tipo di un’area qualificata con un vero e proprio decalogo: “In questi luoghi va sperimentato un mix di cultura e welfare, devono nascere dai desiderata degli utenti di quel posto specifico e proprio per questo sono diversi uno dall’altro (mai copiare quello di un’altra città!) anche se l’atmosfera che vi si respira è la medesima. Hanno natura giuridica ibrida e sono il frutto di un funding mix sempre diverso. Devono essere dinamici e la loro incompiutezza è un pregio. Sono sperimentazioni lunghe per cui è inevitabile fare gli errori e degli aggiustamenti. Bisogna trovare il giusto mezzo tra gestioni troppo corte o troppo lunghe; vanno pensati bene e stiamo attenti a non farne troppi!”

Infine – ha ammonito il direttore di Che_fare – “È fondamentale la scelta della direzione artistica che dia una linea coerente al luogo: bisogna scegliere una persona valida e pagarla di conseguenza”. Nel pomeriggio si parla di “pratiche, progetti e testimonianze da altri contesti” con Francesco Mannino (esperienze di attivazione di partenariati pubblico-privato per la gestione e valorizzazione del patrimonio.), Laura Caruso (fondatrice di Casermarcheologica a Sansepolcro e vicepresidente dell’associazione Lo stato dei luoghi che raggruppa le maggiori esperienze di rigenerazione urbana a base culturale in Italia), Chiara Faggiolani (innovazioni nel settore della gestione delle biblioteche e futuro di questi luoghi che da “contenitori” di libri diventano sempre più spazi per l’aggregazione aperti a tutti e gratuiti). Infine dalle 16 alle 17.30 dibattito con i relatori.

Spazi ibridi e multiculturali per le città del futuro: quarto e ultimo incontro del percorso di “SuperTrento”

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