Presentato il progetto “ArtiVer”: rilanciare l’arte contemporanea a Verona.
Un modello nuovo e sostenibile per rilanciare l’arte contemporanea a Verona, attraverso inedite relazioni tra pubblico e privato, che punta innanzitutto ad aumentare gli spazi espositivi negli edifici storici di pregio. All’orizzonte, l’obiettivo di costituire un Centro di cultura e arti contemporanee in un immobile dismesso in aree periferiche della città, in un’ottica di rigenerazione urbana. “ArtiVer” è stato presentato mercoledì 28 giugno dall’ideatore e presidente della Sesta commissione Cultura e Turismo Alberto Battaggia. Il progetto, elaborato in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura, è frutto dei numerosi incontri promossi dalla Commissione con tutti gli attori del comparto dell’arte contemporanea veronese.
“Questo primo appuntamento – ha spiegato Alberto Battaggia – serve a fare conoscere ai colleghi della Commissione le caratteristiche generali dell’iniziativa, così da potere iniziare un iter di presentazione e condivisione dello stesso con la Giunta. Ci aspettiamo suggerimenti e osservazioni anche dai colleghi dell’opposizione – ha precisato – perché siamo convinti che ArtiVer debba essere un progetto strutturale a beneficio della città intera”. Il progetto prevede tre propulsori di iniziative, posti su un piano di parità e coordinati dal Comune: un’associazione che riunirà i galleristi contemporaneisti di Verona, una formata un gruppo di collezionisti veronesi, veneti e lombardi, e la Galleria d’Arte Moderna del Comune di Verona.
Attorno ad essi, il progetto prevede di stabilire una rete di rapporti di confronto e collaborazione con Università, Istituzioni culturali, Art Verona e associazioni. Il primo obiettivo è quello garantire un’attività espositiva e culturale continuativa per tutto l’anno, nel campo dell’arte contemporanea, a favore dei cittadini e dei visitatori. Per fare ciò sarà fondamentale costituire tavoli di negoziazione, per individuare in quali edifici si potrebbero ricavare spazi espositivi anche tramite accordi con le varie realtà sul territorio, come ad esempio l’Università di Verona, per l’utilizzo del secondo silos a Santa Marta, o con Fondazione Cariverona riguardo alla gestione di Palazzo Forti o Palazzo del Capitanio per citarne alcuni.
Nel medio periodo invece si punta a costituire un Centro di cultura e arte contemporanea, in un’ottica di rigenerazione urbana. In particolare un’area periferica della città come possono essere le Cartiere Fedrigoni o, vicino alla Questura, l’ex Galtarossa, dove sono già presenti i poli culturali Studio la Città e 311. Nelle prossime settimane saranno costituite legalmente le associazioni di collezionisti e galleristi, che saranno poi presentate alla Commissione. Dopo questo primo passo procederà l’iter di discussione, con l’obiettivo di approvare il progetto. Successivamente si potranno iniziare a definire i finanziamenti necessari, costi che potranno essere sostenuti tramite il PNRR, bandi europei, bandi Cariverona oppure da privati e sponsor. La realizzazione del progetto permetterebbe di valorizzare un comparto culturale che farebbe di Verona un punto di riferimento nazionale, con una ricaduta positiva su tutte le realtà cittadine, grazie anche alla realizzazione di un grande Centro di Arte Culturale a livello europeo come è il Mart a Trento e Rovereto.
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