Monza, ha attraversato gran parte del XX secolo, il «secolo breve», restando sempre fedele a una visione profondamente spirituale dell’arte. Le opere di Pina Sacconaghi, classe 1906, scomparsa nel 1994, saranno ospitate negli spazi dei Musei Civici (via Teodolinda, 4) dal 9 luglio al 29 agosto.
Pina Sacconaghi, patrimonio culturale di Monza
«Questa mostra era in programma diversi mesi fa, in occasione del 25esimo anniversario della sua scomparsa. Poi la pandemia ha reso impossibile organizzarla, spiega l’Assessore alla Cultura Massimiliano Longo. Adesso, finalmente, possiamo offrire ai cittadini un’occasione preziosa per scoprire o riscoprire un’artista monzese dotata di straordinario talento. Pina Sacconaghi è stata per tanti anni un punto di riferimento culturale per la città di Monza. Tutta la sua arte è all’insegna di una grande autonomia e di un forte temperamento, al di là dell’aspetto dolce e del carattere apparentemente mite. Queste caratteristiche fanno di Pina Sacconaghi un patrimonio della storia culturale della nostra città».
L’arte come «esigenza spirituale»
«La ricerca della spiritualità nell’arte», questo il titolo della mostra che ripercorre la vasta produzione artistica di Pina Sacconaghi. La sua pittura si concentra su pochi temi: i fiori, il paesaggio, i ritratti. Attorno a questi soggetti converge la sua visione sentimentale e intima della realtà. A chi gli chiedeva perché dipingesse, Pina Sacconaghi rispondeva così: «Direi per un’esigenza spirituale, per una passione innata, per un desiderio di comunicare agli altri l’emozione profonda che ha sempre suscitato in me il meraviglioso spettacolo della natura».
Alla ricerca di una dimensione interiore e immobile. La mostra, curata da Giacomo Cazzaniga – pronipote di Pina Sacconaghi e storico dell’arte, in collaborazione con la galleria «Art Emisia» – propone una selezione di 34 dipinti realizzati tra gli anni Trenta e Settanta con tecniche diverse: acquarello, olio su tela e olio su tavola. Le opere, provenienti dalla collezione della famiglia Cazzaniga – Scotti, sono suddivise in quattro sezioni: «Fiori», «Paesaggi», «Ritratti» e «Corrispondenza Pina Sacconaghi – Anselmo Bucci. Pittori a Monza». La luce tenue e soffusa della sua pittura sembra fermare il tempo nella ricerca interiore di una dimensione eterna e immobile che governa ogni cosa, trasmettendo «quella bellezza che è propria di una poesia», lontana dal rumore degli avvenimenti e dall’insistenza delle tendenze artistiche. Un percorso pittorico e intimo che nasce nell’isolamento del suo Atelier monzese o di quello senese di San Gimignano, che ha influenzato in modo determinante la sua continua ricerca dei colori, della luce e soprattutto di una concezione totalmente spirituale dell’arte.
Pina Sacconaghi
Nata a Monza il 20 settembre 1906, è figlia di Cesarina Levati e Guglielmo Sacconaghi, un importante imprenditore del settore tessile. Dotata di straordinario talento, si iscrive all’Accademia di Brera dove insegnavano docenti di altissimo livello come Adolfo Wildt, Giuseppe Guidi, Antonio Alciati e Giuseppe Palanti che saranno di fondamentale importanza per la sua formazione pittorica. A Milano frequenta i più importanti artisti e intellettuali del Novecento e stringe una profonda amicizia con Anselmo Bucci, pittore, incisore e scrittore che fu fra gli iniziatori del movimento artistico del «Novecento» nato nel 1922 nel capoluogo lombardo. Pina Sacconaghi è scomparsa il 10 agosto del 1994 a Renate, all’età di 88 anni.
Orari
La mostra potrà essere visitata fino a domenica 29 agosto nei seguenti orari: mercoledì dalle 15 alle 18; giovedì dalle 15 alle 18 e dalle 20 alle 23; venerdì, sabato e domenica dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 18. Ingresso alla mostra compreso nel biglietto del museo.
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