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CAMBIA LINGUA

Milano “stregata” dal primo testo teatrale di De Giovanni

Se non fosse per il colpo di scena degno del più bello dei suoi gialli, “Il Silenzio Grande”, prima piece teatrale di Maurizio De Giovanni (in scena al Carcano di Milano fino al 19 febbraio), sarebbe “solo” una splendida commedia amara, stile De Filippo, recitata magistralmente. In scena, nello studio-rifugio di uno scrittore celebrato Valerio Primic (interpretato da un grande napoletanissimo Massimiliano gallo), si alternano i drammi, le paure, le speranze, le assurdità e le solitudini di una famiglia che dapprima è agiata proprio grazie a lui e poi cade in disgrazia economica: la figlia Adele (bella l’interpretazione di Paola Senatore), il figlio Massimo (Jacopo Sorbini, bravissimo), la moglie Rose (Stefania Rocca, sorprendente). Sullo sfondo la domestica Bettina portatrice sana di saggezza e amicizia per Primic. «Tanti silenzi piccoli fanno un silenzio grande», la frase faro della piece è lei a pronunciarla dando il la a tutto lo svolgimento del dramma a tratti pieno di risate, anche se pirandellianamente amare. E Valerio, alias Massimiliano Gallo, si dipana tra i drammi e i silenzi dei figli e della moglie e la saggezza dettata da una Bettina che tanto ricorda la mitica Pupella Maggio. Ma a rendere unico questo spettacolo, oltre al colpo di scena finale che terrò celato, è la regia di Alessandro Gassman. Una regia che salva in tutta la sua potenza il testo di De Giovanni, e nello stesso tempo lo rende vivo in ogni istante e persino moderno tra ologrammi, proiezioni video di personaggi (c’è persino lo stesso Gassman che interpreta un personaggio secondario) e musiche. E alla fine personaggi e interpreti resi quasi immateriali come nella tv e nel cinema, con i titoli di coda sulla testa…Da non perdere. Info. www.teatrocarcano.it

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