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CAMBIA LINGUA

MILANO. RICKIE LEE JONES AL FABRIQUE

Milano, Rickie Lee Jones arriva in concerto venerdì 15 Novembre 2019 alle ore 21.00 al Fabrique.
La cantautrice  ha passato una vita a ballare con la sua musica. É la più iconica cantautrice donna Americana della sua generazione, una donna che è sopravvissuta ad ogni avversità comprese la sua giovinezza e l’auto-distruzione. Una utilità stagionata da alle sue performance una autenticità che solo i musicisti di lunga data raggiungono. La sua artisticità è brillantemente sottolineata con il suo nuovo album KICKS. L’album attraversa due decadi (anni 50-anni 70) di pop, rock e jazz con la sua unica e sofisticata interpretazione di canzoni che sono state fondamentali al suo viaggio musicale.

Quando aveva 19 anni la Jones viveva a Los Angeles, facendo la cameriera e occasionalmente facendo musica in bar e ristoranti. Nel frattempo stava sviluppando la sua estetica unica: musica che era a volte parlata, spesso cantata meravigliosamente oltre che emozionalmente accessibile. Nella voce e nelle canzoni della Jones abbiamo visto cuciture di trame fumose, l’amore era tutto tranne che necessario.Ed è stato durante quegli anni che la canzone di Rickie Lee Jones “Easy Money” ha catturato l’attenzione di un musicista e poi di tutta l’industria musicale.
La canzone era stata registrata da Lowell George, fondatore della band Little Feat. La usò sul suo album solista Thanks, I’ll Eat it Here. Subito dopo la Warner Bros fece un’audizione alla Jones e le fece firmare un contratto.

Nel 1979 l’album d’esordio Rickie Lee Jones vinse il grammy come Best New Artist e la critica descrisse Rickie come “una delle migliori, se non la migliore artista della sua generazione”. La Jones divenne subito una figura di riferimento per giovani donne e uomini che trovarono nella sua profondo e idiosincratica vita un modello per le nuove generazioni di hipster.

La cultura Americana ne fu presto intrigata, Rickie Lee era l’alternativa al punk/new wave, rappresentava la rivitalizzazione dell’arte della canzone pop. Il suo lavoro era un’amalgama di jazz, rock e pop, la cultura Americana era cambiata.

La sua seconda pubblicazione, PIRATES, è stata subito acclamata come uno dei più grandi album di tutti i tempi, guadagnandosi un’esclusiva recensione a cinque stelle e una seconda copertina su Rolling Stone.
Rickie Lee Jones sembrava in grado di fare qualunque cosa potessero fare i ragazzi e alle proprie condizioni. Il suo impatto si sarebbe fatto sentire per molto tempo, anche quando lei stessa è diventata uno dei tesori americani a lungo non riconosciuti.
È stata la ragazza del momento negli anni Ottanta, capace di dettare le mode, con un gran bellissimo sorriso e lunghi capelli biondi, un’adolescente sinuosa dai completini in spandex, una tentatrice in lunghi guanti di pizzo e tacchi – ancora oggi un popolare look del rock. Lei si lasciò alle spalle la massima per cui “devi vestirti come un ragazzo se vuoi essere presa sul serio” e ha inaugurato una nuova epoca tra i cantautori – il cantante pop. Eppure, è spesso associata a una generazione di musicisti di 10 anni più anziani. Ed è facile capire il perché  RICKIE LEE è stata l’ultima a essere associata alla prima generazione di cantautori e la prima a essere connessa a quell’insieme di cantautori pop/jazz/rock.
Prima di lei , il genere del cantautore era derivato completamente dai cantanti folk degli anni Cinquanta e Sessanta. Lei ha portato il jazz sul palco del rock, insieme a una temerarietà adolescenziale e un certo gusto per il dramma. Sin dall’inizio, non era chiaro quale fosse il genere che lei avrebbe dovuto padroneggiare. RICKIE LEE fu votata miglior cantante jazz nei sondaggi di Playboy e Rolling Stone per due anni di seguito.
RICKIE LEE JONES è stata la “Duchessa di Coolsville” (Time magazine). Ma lei era la Regina del Cool, una corona scomoda per una donna devota alla sua musa.

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