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CAMBIA LINGUA

Milano, Primo Levi alias Valerio Malosti a teatro

La voce di Primo Levi è quella che più di ogni altra ha saputo far parlare Auschwitz. Nel celebre romanzo Se questo è un uomo, diventato piece teatrale e in scena dall’8 al 20 ottobre al Franco Parenti, racconta ai lettori di tutto il mondo la verità sullo sterminio nazista, una voce dal timbro inconfondibile, mite e saldaOggi, nel centenario della nascita di Levi, Valter Malosti, direttore di TPE – Teatro Piemonte Europa intepreta e firma la regia di Se questo è un uomo, scegliendo di porre in uguale risalto l’uomo di pensiero e il testimone del Lager. La condensazione scenica del testo è stata curata da Domenico Scarpa e dallo stesso Malosti. La voce è quella del testimone-protagonista, ma i registri di quella voce sono molti. Questi registri, questi scarti, questa fusione di fatti e di pensieri, gli «a parte» meditativi, morali e perfino scientifici, perfino politici, sono altrettante opportunità per Malosti di ricreare in scena quella quantità di dimensioni e di chiaroscuri. La scena è di Margherita Palli, che ha immaginato un cortocircuito visivo tra la memoria del lager e le «nostre tiepide case». Le luci sono di Cesare Accetta, i costumi di Gianluca Sbicca. Il progetto sonoro, curato da Gup Alcaro, è fondamentale in questa riscrittura scenica. Se questo è un uomo è infatti un’opera acustica. Levi restituisce la babele del campo – i suoni, le minacce, gli ordini, i vocaboli gergali incomprensibili, i rari discorsi chiari e distinti – orchestrandola sulle lingue parlate in quel perimetro di filo spinato. Come contrappunto al testo e al suono del lager in scena tre madrigali originali creati da Carlo Boccadoro a partire dalle poesie che Levi scrive immediatamente dopo il ritorno dal campo di annientamento, negli anni 1945-46. L’immagine guida è opera del disegnatore e fumettista Pietro Scarnera, che ha rielaborato appositamente per la messa in scena di Se questo è un uomo una tavola del suo graphic novel Una stella tranquilla. Ritratto sentimentale di Primo Levi (Bologna, Comma 22, 2013), premio Cosmonauti per il miglior libro e Prix Révélation al Festival di Angoulême 2016. Informazioni www.teatro francoparenti.it

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