Milano, a Casa Jannacci in scena gli ospiti ucraini
Si conclude il laboratorio teatrale “Diario Futuro” del Piccolo Teatro, iniziativa in favore dei rifugiati ucraini
Milano, a Casa Jannacci in scena gli ospiti ucraini.
Giochi teatrali per l’infanzia, esperienze di narrazione autobiografica per adulti, attività di espressione corporea, musiche e canti corali, racconti di storie e leggende ucraine. Questo e altro nel programma del laboratorio teatrale “Diario Futuro” del Piccolo Teatro.
Protagonisti una sessantina di rifugiati ucraini.
Domani, alle ore 19.00, a Casa Jannacci, la conclusione del progetto, iniziato nell’ultima settimana di aprile e curato da Michele Dell’Utri, in collaborazione con il Comune di Milano.
«Se la guerra è la rottura del tempo umano, come scrive Georgi Gospodinov, il teatro può forse provare a ricucire questo strappo nell’esperienza umana di un intero popolo. Alla maniera degli scienziati che ricostruiscono intere costellazioni da punti di luce distanti e diversi nello spazio» – commenta il responsabile del progetto Michele Dell’Utri.
Ad accompagnare l’ingresso dei visitatori l’installazione “Due mesi insieme”, costruita come un tappeto di parole, stralci dei diari, e un corridoio di fotografie che ritraggono momenti delle giornate degli ospiti ucraini a Casa Jannacci. L’opera verrà poi donata alla Casa.
Le storie complete dei partecipanti, raccontate durante i laboratori, sono raccolte in “diari” consultabili in formato cartaceo e digitale e sono state il punto di partenza per la restituzione finale del progetto: una performance collettiva con in scena le tre giovani attrici ucraine ospiti della Scuola di Teatro Luca Ronconi – Diana Linchuk, Katerina Powell, Valeriia Reshetnik –, musiciste e artisti del Piccolo – insieme a Michele Dell’Utri, Diana Manea (voce recitante), Renata Lacko (violino) e Anna Bodnar (fisarmonica) –, ospiti ucraini e gli studenti milanesi della classe IV B del Liceo Einstein di Milano, coinvolti nel progetto.
Un collage di storie, immagini, voci, pensieri, azioni, mani, ricordi, desideri, speranze, messaggi (con un piccolo omaggio a Giorgio Strehler) che i partecipanti hanno scelto di voler condividere pubblicamente. L’azione scenica si concluderà con la consegna simbolica di una “capsula del tempo” contenente storie e immagini del presente rivolte ai cittadini del futuro.
La scatola – che sarà sigillata dopo aver raccolto anche i messaggi degli spettatori – verrà esposta a Casa Jannacci con la consegna di essere “scoperta” tra ottant’anni dai cittadini che abiteranno il 1° luglio 2102.
«Le risposte che Milano mette in campo per affrontare le emergenze – sottolinea l’assessore Bertolé – partono sempre da un presupposto fondamentale: l’intensa collaborazione tra istituzioni e il coinvolgimento di tutti gli attori cittadini. Quello che è successo a partire dallo scorso febbraio, in seguito all’invasione russa dell’Ucraina, non fa eccezione: abbiamo assistito allo svilupparsi di una sinergia tra soggetti provenienti dal mondo del sociale, della cultura, delle aziende. Enti, associazioni o anche semplici cittadini che si sono messi a disposizione. Quello che è accaduto a Casa Jannacci in questi mesi lo conferma: un’istituzione come il Piccolo Teatro, gli studenti di un liceo, ma anche gli operatori e gli ospiti della casa hanno collaborato per costruire una proposta che potesse aiutare chi è fuggito dalla guerra a elaborare il trauma e a integrarsi in una città che, ancora una volta, si è dimostrata aperta, solidale e inclusiva».
La partecipazione è gratuita, ma è necessario prenotare al link.
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