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Livorno ospita “Fusion 24”: un dialogo fotografico tra le visioni di due artisti

Dal 2 al 14 novembre, la Biblioteca dei Bottini dell’Olio a Livorno ospita una mostra che unisce l’arte e l’impegno sociale, raccontando la bellezza dell’inclusione attraverso la fotografia di Francesco Martinelli e Matteo Lorenzetti.

Livorno ospita “Fusion 24”: un dialogo fotografico tra le visioni di due artisti. 

Da sabato 2 a giovedì 14 novembre gli spazi della Biblioteca dei Bottini dell’Olio (piazza del Luogo Pio) ospiteranno la mostra fotografica “Fusion 24”, progetto basato sulla differente visione, stilistica, fisica, filosofica, di due fotografi di Livorno: Francesco Martinelli e Matteo Lorenzetti. Grazie ai modelli ritratti nei loro scatti, in momenti e situazioni distinte e talvolta opposte, e fondendo poi le due “visioni” in un unico ritratto danno luogo ad una serie di immagini oniriche e surreali. Sono ritratti che vanno al di là della semplice osservazione del “modello”.

Le loro diverse visioni e peculiarità danno luogo ad una doppia intervista fotografica. Un percorso a quattro mani nella natura umana, nelle emozioni umane. Cercando quello che la fotografia apparentemente non comunica: il lavoro di squadra, la complementarietà dei lavori di due fotografi completamente diversi e l’espressione di un ritratto a tutto tondo in una doppia esposizione.

La mostra si svilupperà con fotoquadri (circa 14-20 stampe 100×70 cm) ritraenti il ritratto fuso e per una migliore comprensione della tecnica usata e del materiale di partenza, due fotoquadri più piccoli ritraenti i ritratti originari.

Livorno ospita "Fusion 24": un dialogo fotografico tra le visioni di due artisti

 

Finalità del progetto è far incontrare l’arte con l’impegno sociale. Lo stesso progetto artistico è stato creato per unire due mondi diversi e due visioni diverse; il mondo e la visione di un soggetto con disabilità motoria e quello di un soggetto normodotato, fusi insieme per creare ciò che dovrebbe fare la società tutta: includere, fondere, amalgamare.

Le immagini, infatti, sono ritratti di persone comuni con le loro peculiarità, i loro sentimenti ed i loro difetti ritratte in modi e momenti diversi dai due fotografi e poi amalgamate con vari metodi di sovrapposizione. Da qui il titolo “Fusion” indicativo proprio dell’intento di unire le foto ma anche due visioni, due mondi, due modi di esprimersi per creare qualcosa di nuovo e far capire, al pubblico, che armonizzare aspetti differenti tra persone e nelle persone stesse è possibile e che l’armonia, in un mondo sempre più diviso e divisivo è possibile. Anche tra soggetti con diverse condizioni ed esigenze fisiche.

I fotografi

Francesco Martinelli nasce nell’eclettica città Medicea di Livorno nel cuore della bellissima Toscana, nel 1984 e da circa 15 anni si occupa di fotografia.

Dopo gli studi presso l’Istituto Tecnico Industriale G. Galilei e un incidente che lo coinvolge, si diploma come perito informatico e comincia ad interessarsi di grafica specialmente in ambiente Adobe.

Di pari passo comincia ad interessarsi di fotografia quasi per gioco, cercando di implementare le sue conoscenze informatiche alle capacità residue rimaste per avere sempre più controllo della sua fotocamera.

Negli anni, affinando la sua tecnica, inventando nuovi modi per scattare, partecipa e vince in concorsi di ambito locale, nazionale, internazionale. Collabora a diversi progetti con riviste, siti, libri, clienti ed associazioni.

I suoi scatti sono volti a ricercare uno stimolo di accrescimento del suo bagaglio culturale, cognitivo, sociale ed emotivo in modo da approfondire, con la fotografia, le varie sfaccettature dell’animo umano e dell’ambiente che lo circonda.

Matteo Lorenzetti nasce a Livorno nell’anno in cui viene eletto presidente della Repubblica Sandro Pertini e dove Karol Wojtyla viene eletto Papa Giovanni Paolo II, il 1978.

È convinto che fotografia significhi emozione e che l’essenza di una bella immagine si trovi principalmente nel racconto, nella capacità di dire qualcosa, di trasmettere uno stato d’animo. Oltre alle basi di composizione e tecnica, il fotografo deve essere in grado di congelare nello scatto le sensazioni e a volte addirittura i sentimenti, miscelando abilmente la realtà, l’anima del soggetto e il suo stesso punto di vista.

Gli stili fotografici che predilige maggiormente sono il reportage e la fotografia di scena, soprattutto in ambito musicale.

L’esperienza fotografica che lo ha più segnato negli anni è stata quella di aver fatto dei safari in Sud Africa, un’esperienza fantastica in una terra che inevitabilmente lo ha “contagiato” con la più grave forma di Mal d’Africa.

Negli anni, pur non sentendo la fotografia come una “materia da competizione”, partecipa e vince diversi concorsi fotografici, tra cui quello per il Giro d’Italia di ciclismo nel 2011.

Pubblica le sue immagini su alcune testate nazionali e siti istituzionali come, Aereonautica Militare, Frecce Tricolori, Comune di Livorno, Comune di Abbadia San Salvatore. Ha realizzato numerose mostre fotografiche sia individuali che collettive, soprattutto con l’Associazione fotografica Il Salmastro di Livorno, associazione del quale è stato uno dei soci fondatori nonché vicepresidente, che si è occupata di formazione fotografica e di realizzazione di mostre e progetti a livello locale.

Livorno ospita "Fusion 24": un dialogo fotografico tra le visioni di due artisti

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