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Livorno, “Martingala”: l’incontro “Carlo Magno. Il potere di una corona” con Alessandro Vanoli

L'appuntamento con lo storico e scrittore è martedì 27 luglio ore 21.30 all'ippodromo Caprilli

Livorno, martedì 27 luglio, alle ore 21.30, all’ippodromo Federico Caprilli, per la rassegna Martingala, sezione “Pensieri in corsa”, è in programma l’incontro con lo storico e scrittore Alessandro Vanoli.

Titolo dell’appuntamento che darà il via al ciclo di incontri dedicati alle origini del pensiero moderno è “Carlo Magno. Il potere di una corona”.

Nell’immaginario la figura di Carlo Magno è legata all’imperatore che nel Natale dell’anno Ottocento viene incoronato da Papa Leone III. «Su di lui – dice Alessandro Vanoli – c’è molto altro da dire, tutto quello che precede questo avvenimento e tutto quello che segue. Da una parte c’è un re, prima che imperatore, che incarna una nuova idea politica, quella che mescola tradizione romana, tradizione germanica e l’apporto del Cristianesimo. Quindi un re che assume un volto sacrale nuovo, molto legato alla forza e alla violenza che sono così presenti del mondo germanico; un re che però guarda anche al mondo latino, del quale si ritiene un erede. Tutto questo Carlo Magno lo fa ancor prima di diventare imperatore: è un uomo che parla latino, che anche se illetterato è raffinato e che curiosamente ha di sé un’idea di origine più latina che germanica. Questa è la parte che precede l’incoronazione: quella che segue è il mito di sé che contribuirà a costruire».

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Alessandro Vanoli (Bologna, 1969). Dopo una laurea a Bologna in Storia della Filosofia medievale, consegue il dottorato a Venezia, Ca’ Foscari, in Storia Sociale europea. In quei primi anni si è occupato soprattutto di Spagna medievale e di rapporti tra cristiani e musulmani nel mondo iberico. Dal 2002 al 2012 ha insegnato presso l’Università di Bologna – e per un breve periodo anche presso l’Università Statale di Milano – specializzandosi in storia del Mediterraneo e lavorando in particolare sulla storia della medicina araba e sulla presenza islamica in Sicilia. Dal 2008, anche attraverso la collaborazione con la Universidad de Tres de Febrero di Buenos Aires, la UNAM di Città del Messico e la Pennsylvania University, si è occupato del rapporto tra mondo mediterraneo e spazio atlantico, studiando in particolare la presenza islamica nel Nuovo Mondo nella prima età Moderna. Dal 2012 ha cominciato ad affiancare l’attività di saggista a un sempre maggiore interesse nei confronti della comunicazione e della divulgazione, collaborando con alcuni festival culturali e con l’editore il Mulino. In tal senso si è dedicato tanto a progetti teatrali quanto ad attività didattiche legate alla conoscenza del mondo islamico e alla promozione della storia come parte irrinunciabile del rapporto tra culture differenti. Nel 2015 ha pubblicato Quando guidavano le stelle, il racconto, in parte autobiografico, di un viaggio mediterraneo sviluppato nel tempo e nello spazio. Ad esso ha fatto seguire L’ignoto davanti a noi, in cui riprendeva lo stile narrativo del precedente lavoro, affrontando il tema della scoperta geografica e della fine dello spazio esplorabile. Sulla base di Quando guidavano le stelle e del saggio Storie di parole arabe, ha scritto il reading teatrale Le Parole e il mare, portato in scena dal 2017 assieme a Lino Guanciale e a Marco Morandi. Dal 2017 collabora anche con lo storico Amedeo Feniello in varie attività teatrali e divulgative. Ha curato la mostra Goccia a goccia dal cielo cade la vita. Acqua, Islam e Arte, dal 13 Aprile al 1 Settembre 2019 presso il Museo d’arte orientale (Torino). Collabora attualmente con Radio RAI 3 e con il quotidiano Il Corriere della Sera.

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