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INSIEME PER LA SALUTE DELLE DONNE: NASCE LA BREAST UNIT CONDIVISA

Una svolta importante per la prevenzione, cura ed assistenza delle donne colpite da carcinoma mammario, sinergia di intenti tra due realtà ospedaliere importanti e l’ ATS Città Metropolitana. Nasce la Breast Unit condivisa mettendo insieme competenze ed esperienze un progetto innovativo, per dare alla donne un migliore processo di cura, il tutto realizzato e gestito dall’ASST Melegnano e della Martesana e dall’IRCCS Policlinico San Donato. Entrambi gli ospedali, oggi rappresentano un punto di riferimento imprescindibile per l’area Sud Milano, nonché Milano città. le competenze cliniche della squadra di lavoro scelta, partono da competenze cliniche significative maturate negli anni, l’unione fa la forza per mantenere e migliorare ancora di più l’offerta di cure per le donne, colpite dal carcinoma mammario, unificando il percorso diagnostico e terapeutico delle due strutture.

Gli oncologi, i radiologi, radioterapisti e chirurghi, psicologi, medici e professionisti della riabilitazione lavoreranno insieme in un unico team multidisciplinare in grado di far fronte a tutte le esigenze cliniche delle pazienti.

Questo permetterà di ottimizzare le tempistiche di erogazione delle prestazioni diagnostiche e terapeutiche, con riduzione dei tempi di attesa, e facilitare l’accesso delle pazienti ai servizi. Tutto questo sarà monitorato dall’ATS Città Metropolitana. “Siamo fieri di partecipare a questo progetto di prevenzione e cura, fondamentale per la città e per tutto il territorio dell’ATS di Milano, – ha dichiarato Francesco Galli, amministratore delegato dell’IRCCS Policlinico San Donato. Proprio la prevenzione prima, la migliore cura quando necessaria, unite con la ricerca scientifica sono infatti i pilastri della nostra mission. Riteniamo che il progetto rappresenti un unicum nel panorama sanitario della nostra Regione: un’alleanza tra un ospedale pubblico e un IRCCS privato, uniti al solo scopo di perseguire il bene del paziente. Ci tengo a ringraziare i medici specialisti dei due ospedali per la dedizione, unita all’esperienza e alla grande competenza, con la quale si sono appassionati a questo progetto.”

“Questa iniziativa rappresenta uno straordinario esempio di rete e di presa in carico che coglie in pieno lo spirito della legge di evoluzione del sistema regionale lombardo – ha dichiarato Mario Alparone, direttore generale della ASST Melegnano e della Martesana. “Fare squadra sul territorio attraverso la costituzione di un’équipe multidisciplinare con l’unico scopo di garantire alle pazienti il miglior percorso diagnostico- terapeutico e di migliorare l’accesso alle cure e la tempestività d’azione tra il momento della diagnosi e quella dell’intervento. La Breast Unit Interaziendale nasce dall’intenso rapporto di collaborazione professionale che hanno sviluppato i nostri medici che da anni lavorano insieme su diversi fronti.”

“Il miglioramento della qualità della vita delle pazienti rappresenta per tutti noi l’obiettivo primario – ha dichiarato Marco Bosio, direttore generale della ATS città metropolitana di Milano. “Questa partnership è un esempio concreto di come esperienza, competenza e buona volontà, integrandosi, possano garantire la giusta risposta ai bisogni della popolazione del territorio. ATS, in conformità alla propria mission, si impegna a monitorare l’attività svolta per poter garantire una sempre maggiore efficacia ed efficienza dei servizi offerti”. Il tumore al seno è la neoplasia più frequente in assoluto per incidenza nella popolazione femminile. Nel 2017, in Italia, si sono ammalate di tumore al seno circa 50.500 donne e 500 uomini, invece continua a calare, in maniera significativa, la mortalità (-2,2% per anno). Tra le donne il tumore della mammella rappresenta il 28% delle neoplasie femminili, seguito dai tumori del colon-retto (13%), del polmone (8%), della tiroide (6%) e del corpo dell’utero. Complessivamente in Italia vivono 767.000 donne che hanno avuto una diagnosi di carcinoma mammario. Oggi la sopravvivenza media dopo 5 anni dalla diagnosi è di circa l’87% in media:

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