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“Il Capitale. Un libro che ancora non abbiamo letto di Kepler-452” al Kunstenfestivaldesarts di Bruxelles

prodotto da Emilia Romagna Teatro ERT / Teatro Nazionale, ospite dal 31 maggio al 3 giugno

“Il Capitale. Un libro che ancora non abbiamo letto di Kepler-452” al Kunstenfestivaldesarts di Bruxelles.

Il Capitale. Un libro che ancora non abbiamo letto della compagnia bolognese Kepler-452 e prodotto da Emilia Romagna Teatro ERT / Teatro Nazionale è ospite, grazie al supporto dell’Istituto Italiano di Cultura a Bruxelles e il Ministero della Cultura Italiano, al Kunstenfestivaldesarts di Bruxelles, storico festival internazionale di teatro, danza, film, mostre e musica nato nel 1994 e oggi diretto da Frederik Verrote, Daniel Blanga Gubbay, Dries Douibi. Grande curiosità e attesa per l’arrivo di Kepler-452 a Bruxelles: i biglietti per le quattro repliche, dal 31 maggio al 3 giugno (mercoledì e sabato ore 20.30, giovedì 18.00, venerdì 20.30 con incontro post spettacolo) al Théâtre Les Tanneurs sono già tutti esauriti.

ERT accompagna il lavoro della compagnia dal 2018, producendo gli spettacoli: Il Giardino dei ciliegi – Trent’anni di felicità in comodato d’uso (Premio Rete Critica 2018) in cui il testo di Cechov incontra la storia di uno sgombero realmente accaduto in Italia nel 2015; F. Perdere le cose che affronta la vicenda di un migrante senza documenti e il reportage teatrale sugli haters Gli Altri.
Il Capitale. Un libro che ancora non abbiamo letto ha debuttato al Teatro Arena del Sole di Bologna lo scorso ottobre a VIE Festival 2022 e anche in questo lavoro, Kepler-452 prosegue la sua ricerca sulla realtà, coinvolgendo sul palcoscenico attori non professionisti.

Il gruppo si avvicina a una delle vicende sociali e politiche che ha fatto molto discutere negli ultimi tempi in Italia, quella del licenziamento collettivo da parte dell’azienda GKN di Campi Bisenzio, e lo fa dopo aver deciso di mettere in scena Il Capitale di Karl Marx.

Un mattino dell’estate 2021, il 9 luglio per la precisione, 422 operai hanno ricevuto una mail che annunciava il loro licenziamento. Da quel giorno gli operai hanno dato inizio a una vera e propria ribellione, occupando la fabbrica, organizzando mense, un ufficio propaganda, turni di guardia, per impedirne lo smantellamento.

Nell’autunno dello stesso anno la compagnia è entrata per la prima volta alla GKN. Gli operai li hanno invitati a mangiare con loro: da quel giorno e per diversi mesi, Borghesi e Baraldi hanno dormito lì, dentro la fabbrica occupata, su due brandine, intervistando centinaia di operai, partecipando a picchetti, assemblee, manifestazioni; hanno ascoltato, osservato, cercando di volta in volta di tornare alle pagine di Marx per tentare di instaurare un dialogo creativo tra Il Capitale e quello che succede al presidio, tra un classico della letteratura filosofica ed economica e un gruppo di esseri umani in carne e ossa. Poi la loro attenzione si è concentrata su tre persone in particolare: Iorio, manutentore, Felice, operaio addetto al montaggio e Tiziana, operaia addetta alle pulizie, che hanno invitato in scena con loro.

"Il Capitale. Un libro che ancora non abbiamo letto di Kepler-452" al Kunstenfestivaldesarts di Bruxelles

 

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