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Grosseto, dal 14 maggio la mostra “SIMULACRA”

Pieni e vuoti di uomini e di gesta

Grosseto, il 14 Maggio, a partire dalle ore 18.30, inaugura SIMULACRA – a cura di Stefania Sagliocco Architetto – una mostra di Arte Contemporanea dove protagoniste saranno le opere degli artisti Michele Guerrini – fotografo, classe 1986 – e Michele Guidarini – artista, classe 1981 – progetto voluto e promosso dal Comune di Grosseto, dalla Fondazione Grosseto Cultura, dal Museo Archeologico e d’arte della Maremma, dal Polo Culturale le Clarisse, in collaborazione con OCCOstudio, Galleria La Linea, Associazione Kansassiti e Q2 Visual.

“Come Amministrazione comunale siamo fieri di ospitare nella nostra città una mostra così innovativa e di grande impatto visivo – affermano il sindaco di Grosseto, Antonfrancesco Vivarelli Colonna e Luca Agresti, vicesindaco e assessore alla Cultura -. Le opere dei due giovani artisti mettono infatti in evidenza l’arte non come un artefatto cristallizzato nel tempo, ma come un percorso millenario di ‘sedimentazione’ di tecniche, visioni ed esperienze”.

Guerrini è riuscito – attraverso un sapiente uso fotografico del “buio”, ad “isolare” e ridefinire le espressioni umane delle statue esposte nella Sala Roselle del Museo Archeologico, portandole così dalla ieratica ed algida perfezione dell’antico silenzio, verso una dimensione emotiva più umana e fragile. Le immagini sono poi state stampate in grande formato su teli di pvc, sui quali Guidarini è intervenuto riscrivendo e “sporcando” quelle stesse espressioni, attraverso il suo noto linguaggio artistico urbano e metropolitano.

“…L’obiettivo del progetto espositivo così concepito consiste quindi nella costruzione di una sorta di “palinsesto” – sostiene la curatrice, Stefania Sagliocco -, composto da differenti contributi temporali – come stratificato risulta essere anche l’intervento artistico contemporaneo – una sorta di lettura semplificata della Storia, che invece di essere raccontata come continuum di eventi, viene rappresentata attraverso una lenta sovrapposizione di contributi umani e culturali…”

Il percorso prende dunque avvio nella sala Conferenze del Museo, dove si trovano tutti gli elaborati del progetto site-specific: scatti, bozzetti, collages di allestimento. È qui che passato e presente iniziano un vero e proprio viaggio di andata e ritorno temporale sui temi trattati. La seconda fase, volutamente separata dalla precedente, consiste essenzialmente in un “ritorno al passato” all’interno dello stesso Museo Archeologico, che però risulta oggi “trasfigurato” e riconcepito grazie all’inserimento delle opere definitive fra le statue dell’antica Roselle.

“I locali espositivi del Maam si aprono alla sperimentazione creativa di “Simulacra” in un percorso sia simbolico che fisico in grado di mettere in comunicazione passato e presente – afferma Chiara Valdambrini, direttore del Museo Archeologico e d’Arte della Maremma -. Ospitiamo così una mostra fatta di potenti suggestioni visive capaci di farci vivere l’arte secondo una nuova prospettiva tutta da scoprire.”

Questo progetto fa parte di una più ampia rassegna culturale dal titolo APRIRE IL FUOCO – in omaggio all’omonimo romanzo dello scrittore Luciano Bianciardi – promossa da Mauro Papa (Direttore del Polo Culturale Le Clarisse) per creare un collegamento tra il passato e il presente di Grosseto, capace, attraverso gli strumenti dell’arte contemporanea, di re-interpretare la storia della città e del suo patrimonio artistico e archeologico e di far riflettere sull’identità del territorio.

“Queste mostre d’arte contemporanea – afferma Mauro Papa, direttore del Polo Culturale Le Clarisse – sono concepite per allestire in un solo percorso, e quindi unire, i due musei civici che accolgono le testimonianze più importanti della storia e dell’arte grossetana: il MAAM e il Polo culturale Le Clarisse.”

A causa delle chiusure previste su scala nazionale e della conseguente ripetuta ri-programmazione dell’evento espositivo, non è più stato possibile – una volta riaperti al pubblico i Musei – allestire inside_SIMULCRA (la mostra dei contenuti “dietro-le-quinte”) all’interno del Polo Culturale Le Clarisse, come invece inizialmente immaginato.

I due artisti hanno però voluto comunque realizzare due opere site-specific, che saranno visibili all’interno dei locali del Polo Le Clarisse per tutta la durata della mostra, a tributo e memoria del rapporto sinergico che ha legato sin dal principio le due istituzioni consacrate all’Arte e alla Cultura in città: il MAAM e il Polo Le Clarisse.

“Pieni e vuoti, passato e presente, storia e attualità paiono essere dicotomie in dialogo e tutti ci rendiamo conto di quanto ci sia bisogno di far dialogare la storia di questa terra e della città con il suo presente, fatto anch’esso di ombre e di luci commenta don Franco Cencioni, direttore dell’ufficio diocesano beni culturali ecclesiastici -. Per questo come Diocesi ci complimentiamo con questi due giovani artisti e anche con il dinamismo che il Maam sta avendo sempre di più, ricordando che per capire il presente attraverso il nostro passato è imprescindibile l’arte sacra espressa da questo nostro popolo e che da decenni, ormai, convive con l’arte più antica del nostro museo a ribadire la duplice radice di questa nostra terra”.

L’iniziativa è stata portata a termine anche grazie al prezioso supporto tecnico degli sponsors, che hanno contribuito fornendo parte dei materiali di allestimento: per questo motivo si ringraziano Antonio Lauria, Sonepar Italia, Played e Rossi Miraldo.

L’accesso alla mostra – per motivi di tutela della salute pubblica – sarà regolato dal personale del Museo e del Polo Le Clarisse: sarà possibile visitare gli spazi espositivi solo poche persone alla volta. Per limitare il disagio di eventuali attese, si consiglia dunque di prenotare per telefono o per mail la propria visita in anticipo.

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