Festival della Salute Mentale, oltre duemila presenze e iniziative da ‘tutto esaurito’. Nomi di rilievo e grande partecipazione agli eventi che si sono tenuti ad Arezzo
Appuntamento al prossimo anno con la kermesse dedicata al benessere psico-fisico e all'inclusione sociale
Festival della Salute Mentale, oltre duemila presenze e iniziative da ‘tutto esaurito’. Nomi di rilievo e grande partecipazione agli eventi che si sono tenuti ad Arezzo.
Calato il sipario, con l’ultimo spettacolo di sabato scorso, della prima edizione del Festival della Salute Mentale. Oltre duemila le presenze alla grande kermesse che ha visto riuniti ad Arezzo, dal 20 al 24 febbraio, esponenti della letteratura, dell’arte, del teatro, ma anche educatori e operatori della salute mentale.
Oltre trenta eventi, fra iniziative culturali, lezioni, tavole rotonde, spettacoli, mostre, proiezioni, laboratori, visite guidate, sport e un contest con le scuole, che hanno aperto spazi di riflessione sui temi del benessere psico-fisico e dell’inclusione sociale. Studenti, cittadini, famiglie e operatori dell’educazione, della sanità e dei servizi hanno potuto riflettere sulla diversità, la disabilità e il benessere mentale. Nel ricco programma che ha animato le cinque intense giornate, anche le iniziative per la valorizzazione della memoria legata all’ex-ospedale psichiatrico del Pionta, oggi campus universitario.
Nomi di rilievo fra gli ospiti di questa prima e fortunata edizione: gli psichiatri Vittorino Andreoli e Paolo Milone, il cantautore e performer Lorenzo Baglioni, il drammaturgo Stefano Massini, la regista Susanna Nicchiarelli.
Il festival si è concluso sabato sera con la rappresentazione teatrale “Cartelle liriche – Esistenze manicomiabili“ a cura di Cinzia della Ciana, Laura Occhini e Andrea Matucci, che ha raccontato storie sorprendenti ed emozionanti, di donne, uomini e bambini che hanno vissuto tra le mura dell’ospedale neuropsichiatrico del Pionta.
Intanto continua, presso la Fraternita dei Laici, nelle sede di piazza Grande, la mostra “L’illusione. Storie di ordinaria dipendenza” a cura di Mario Perini, docente dell’Università di Siena, e del collettivo TerraProject, in collaborazione col Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università di Siena. L’esposizione presenta un lavoro di ricerca e documentazione sulle profonde problematiche legate alla dipendenza da gioco d’azzardo. Ingresso libero ore 15-18.30 lunedì, mercoledì e giovedì, dalle 10.30 alle 13 e dalle 14.30 alle 19 dal venerdì alla domenica.
Ha detto la professoressa Simona Micali, che ha coordinato il comitato organizzatore: “Sono molto grata ai nostri partner della Azienda USL Toscana sud est, alla direttrice sanitaria Assunta De Luca per averci creduto, e soprattutto a dirigenti, medici e operatori con i quali si è instaurato un clima di autentica collaborazione e scambio. Ringrazio il Comune di Arezzo e l’Ufficio scolastico provinciale per averci sostenuto e aver collaborato a diverse delle attività. Ma soprattutto ringrazio le numerose realtà di Arezzo e della Toscana che si sono impegnate insieme a noi per costruire un Festival ricco, articolato, coinvolgente e partecipato: per me il Festival è stata una splendida occasione per incontrare persone e realtà straordinarie attive nel nostro territorio, e questo incontro, la rete di relazioni e collaborazioni che abbiamo costruito, è stato uno dei risultati più importanti del Festival“.
“Come organizzatori siamo stati molto colpiti dall’interesse e dalla grande partecipazione, – prosegue la professoressa Micali – e non è soltanto una questione di numeri. Fa naturalmente piacere che buona parte degli eventi abbiano registrato il ‘tutto esaurito’, che tanti siano arrivati ad Arezzo da tutta la Toscana e diversi da fuori regione per assistere e partecipare; ma personalmente, quello che mi ha colpito di più è stata la partecipazione attenta e appassionata del pubblico, in tutte le sue componenti: giovani, insegnanti, famiglie, personale sanitario e del mondo dei servizi. I dibattiti sono stati vivaci, lunghi e sempre molto partecipati, dimostrando che i temi al centro del festival toccano tutti, non solo sul piano professionale o culturale, ma anche su quello personale. Non possiamo che dare a tutte e tutti appuntamento all’anno prossimo per la seconda edizione del Festival. Già nelle prossime settimane ci metteremo al lavoro per pianificare tempi, ospiti, ampliare i partner istituzionali. Vorrei ringraziare il Rettore Roberto Di Pietra che ha creduto sin dall’inizio in questo progetto e lo ha sostenuto; e insieme a lui tutte le colleghe e i colleghi del Campus di Arezzo, docenti, ricercatori, personale tecnico-amministrativo, che hanno lavorato con passione e generosità insieme a me per far funzionare la complessa macchina del Festival“.
L’articolato programma è stato organizzato dal Centro servizi di Ateneo Campus di Arezzo dell’Università di Siena, in collaborazione con l’Azienda Usl Toscana sud est e la Libreria Feltrinelli Point e con il patrocinio del Comune di Arezzo. All’organizzazione del festival ha partecipato anche l’Ufficio scolastico provinciale, la Fondazione Arezzo Comunità e numerose associazioni e enti del territorio aretino e toscano.
Il logo del Festival della Salute mentale è stato creato dall’artista con disabilità Federica Mauro.
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