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DISPOSITIVI ANTI ABBANDONO DEI BIMBI DONATI A MILANO

La campagna di sensibilizzazione nei reparti maternità presso la Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS di Roma, dell’Ospedale dei Bambini Buzzi di Milano e al Fatebenefratelli di Napoli.

Dimenticare il figlio nell’abitacolo dell’automobile, una tragica fatalità, che può capitare a qualsiasi genitore. Per scongiurare questa disgrazia oggi UNASCA, l’Unione Nazionale delle Autoscuole e degli Studi di Consulenza Automobilistica, ha donato 100 dispositivi per evitare l’abbandono dei bambini in auto. Gli esperti di sicurezza stradale di UNASCA sono entrati nei reparti di maternità di tre ospedali a Milano, Napoli e Roma, per l’iniziativa SALVABIMBI con l’obiettivo di sensibilizzare mamme e papà su questo delicato tema. A Roma è intervenuta all’iniziativa anche la deputata Giorgia Meloni, prima firmataria della legge “salva bebè” recentemente approvata dal Senato. La Legge Meloni introduce l’obbligo dell’utilizzo dei dispositivi che lanciano un segnale di allarme nel caso in cui il bambino venga dimenticato in auto.

Alla Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS di Roma, all’Ospedale del Buon Consiglio Fatebenefratelli di Napoli e all’Ospedale dei Bambini Vittorio Buzzi di Milano, UNASCA ha regalato alle mamme ricoverate nei reparti maternità 100 dispositivi allarmanti

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R.A.B.B.IT (Rilevatore Allarme Bimbo a Bordo), che segnalano la presenza del bambino all’interno del veicolo direttamente con un sms e chiamate sullo smartphone dei genitori.

“UNASCA da sempre si occupa di educazione e formazione – ha dichiarato Antonangelo Coni, presidente UNASCA -. La nostra vocazione di formatori e di consulenti mette innanzitutto al centro la legalità e la sicurezza. Purtroppo ancora oggi, nonostante gli sforzi delle istituzioni e dei privati, solo il 47% degli italiani protegge correttamente i propri figli mentre viaggia in automobile. Con l’iniziativa SALVABIMBI affrontiamo una questione molto delicata che riguarda l’abbandono dei bambini in auto, una tragica fatalità che può accadere a chiunque. Oggi lanciamo un grido di allarme con l’obiettivo di sensibilizzare soprattutto genitori, nonni, zii, ognuno di noi, insomma. Nel momento in cui ci mettiamo alla guida della nostra macchina come prima cosa, dobbiamo pensare innanzitutto al bene dei nostri bambini. Per questo motivo abbiamo donato 100 dispostivi allarmanti a neo mamme e neo papà. La distrazione non è solo una delle prime cause di incidenti, ma può essere anche motivo di drammi enormi, come la dimenticanza di un bimbo piccolo in auto. Dobbiamo sempre essere consapevoli e attenti. UNASCA, oltre che con il lavoro quotidiano delle autoscuole e degli studi di consulenza per le pratiche auto, ogni anno si impegnerà anche con una campagna di sensibilizzazione a favore delle fasce più deboli”.

“Sono molto fiera che la legge che prevede l’obbligatorietà dell’installazione di strumenti anti abbandono dei bambini in auto porti il mio nome – ha detto Giorgia Meloni, presidente di Fratelli d’Italia, intervenendo nel reparto maternità del Policlinico Gemelli –. L’Italia è la prima nazione ad aver legiferato su questo tema: le forze politiche lo hanno fatto all’unanimità e velocemente ed è utilissimo avere anche realtà, come l’UNASCA, che ci aiutano nel quotidiano. Questa legge è senza dubbio uno di quei casi in cui la società, dalla politica, all’associazionismo alle realtà produttive fanno la differenza per vincere una battaglia di civiltà”.

In Italia in dieci anni si sono verificati 8 casi di bambini dimenticati in auto: nel 2008 a Merate, nel 2011 a Teramo e Perugia, nel 2013 a Piacenza, poi a Vicenza nel 2015, nel livornese nel 2016, ad Arezzo nel 2017, a Pisa il 18 maggio 2018. Gli episodi salgono a 9 se si conta il primo, avvenuto a Catania nel 1998. Spesso la dimenticanza è avvenuta nel tragitto casa-lavoro. Hanno perso la vita bambini dai 16 mesi ai 2 anni d’età e gli episodi si sono verificati nei mesi di maggio, giugno e luglio. Il Ministero della Salute ha più volte ricordato che la temperatura dei bambini, a differenza degli adulti, può salire da 3 a 5 volte più velocemente. La temperatura dell’auto può salire di 10 gradi ogni 15 minuti, anche con una temperatura esterna di 22 gradi; e da 10 a 15 gradi nella stagione più calda.

Da un anno UNASCA lavora a questa iniziativa in collaborazione con RABBITItalia, l’azienda produttrice del dispositivo allarmante.

UNASCA da sempre si occupa di sensibilizzare gli utenti sui temi della sicurezza stradale e rappresenta il soggetto più importante di unione tra la Pubblica Amministrazione e il cittadino. Il settore studi di consulenza automobilistica, ovvero le imprese che si occupano di tutte le pratiche auto, sviluppa ogni anno circa l’80% delle formalità su tutto il territorio nazionale, servendo circa 11 milioni di utenti ogni anno. Con il settore autoscuole sviluppa ogni anno circa 4 milioni tra patenti nuove e rinnovi.

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